Italia leader in Europa per ricavi nell’arredo e illuminazione
Presentato al Salone del Mobile lo studio di Intesa Sanpaolo sul settore. Fondamentali per la crescita nel prossimo biennio saranno i mercati esteri, gli investimenti nella transizione energetica e digitale e la componente di design
di Giovanna Mancini
2' di lettura
Che il valore e la qualità dell’industria del mobile e dell’illuminazione italiana siano riconosciute e apprezzate in tutto il mondo è un fatto che trova conferma in questi giorni a Milano, con i padiglioni del Salone del Mobile gremiti di visitatori professionali, così come gli showroom delle aziende e le iniziative dedicate al design in città.
Ma a rendere più solida questa percezione arrivano i numero elaborati dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha presentato, proprio all’interno del Salone del Mobile, uno studio su questi due settori della manifattura, all’interno del talk «Trend e prospettive sostenibili dell'illuminazione nel design».
Nonostante le tante difficoltà e incertezze che hanno caratterizzato l’ultimo anno, il fatturato del design per la casa italiano ha sfiorato i 32 miliardi di euro nel 2022, confermandosi il principale polo produttivo nell’Unione Europea, prima della Germania, ha spiegato Stefania Trenti, responsabile Industry Research studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.
Una crescita significativa che ha interessato in particolare il mobile, grazie all’attenzione che i consumatori hanno riservato all’ambiente domestico sia in Italia, sia sui mercati internazionali, con le esportazioni cresciute del 13,4% per l’arredo e dell’8,5% per le apparecchiature e i lampadari.
In particolare, Trenti sottolinea la crescita straordinaria delle vendite negli Stati Uniti (+24,9% per il mobile e +27,7% per apparecchiature e lampadari), che hanno raggiunto 1,9 miliardi di euro, con 382 milioni in più rispetto al 2021. Le imprese italiane hanno guadagnato quote sulle importazioni statunitensi, collocandosi al settimo e nono posto rispettivamente per mobile e illuminazione.
«Nonostante le forti criticità connesse all’aumento delle materie prime, riteniamo che le imprese del settore abbiano preservato un buon livello di marginalità, in particolare per quanto riguarda gli operatori di maggiore dimensione», aggiunge Trenti.
Lo scenario previsionale per il 2023 e 2024 vede un rallentamento della crescita del mobile e dell’illuminazione, in parte fisiologico dopo il boom dell'ultimo biennio. Sul mercato interno, i consumi saranno penalizzati dall’impatto dei costi energetici sul reddito disponibile delle famiglie, a fronte dell'esaurirsi del cuscinetto di extra-risparmio creatosi durante la pandemia e della spinta creata dalla dinamica delle ristrutturazioni edilizie e del mercato immobiliare.
Un ruolo di traino alla crescita sarà dato invece dai mercati internazionali dove, a fronte di un contesto in generale rallentamento, non mancheranno opportunità di crescita, in particolare in Cina e in altri Paesi asiatici, come la Corea.
In questo contesto, secondo Trenti diventa ancora più significativo investire su elementi come l’efficientamento energetico dei processi produttivi, i processi “green”, come quelli connessi alla riduzione o al recupero degli scarti in ottica circolare, la digitalizzazione e l'innovazione.
L’analisi dei bilanci di un campione di imprese del mobile e dell’illuminazione evidenzia del resto che le imprese che hanno maggiormente puntato sull’innovazione, la qualità, la sostenibilità ambientale e il marketing hanno ottenuto risultati migliori in termini di redditività. Un ruolo chiave nel percorso di rafforzamento competitivo sarà giocato dalla componente design, dove l’Italia gode di un’ottima reputazione a livello internazionale, che potrà dare un contributo cruciale soprattutto per quanto riguarda il raggiungimento di una maggiore sostenibilità ambientale dei prodotti.
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