Rifiuti

Italia nel mirino di Bruxelles per 12 discariche ancora fuori norma

Già 32 discariche sono state messe in regola ma le ultime rimaste ancora fuorilegge sono messe sott’accusa dalla Commissione Ue

di R.I.T.

1' di lettura

Italia nel mirino dell’Europa per 12 discariche ancora fuori norma. Già 32 discariche sono state messe in regola con la direttiva europea numero 31 del ’99 ma le ultime rimaste ancora fuorilegge sono messe sott’accusa dalla Commissione Ue, la quale ha invitato l’Italia a rispettare gli obblighi.

La direttiva del ’99 stabiliva i criteri per le discariche per prevenire effetti negativi sulla salute umana, sull’acqua, sul suolo e sull’aria. Gli Stati membri avrebbero dovuto chiudere entro 10 anni, cioè entro il 16 luglio 2009, tutte le discariche non conformi ai requisiti, a meno che queste discariche non avessero fornito adeguati “piani di riassetto del sito” che consentissero loro di continuare ad accettare i rifiuti destinati allo smaltimento.

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Dieci anni dopo, cioè il 29 marzo 2019, con una sentenza la Corte di giustizia dell’Ue aveva stabilito che l’Italia non era riuscita a garantire la chiusura definitiva e il risanamento di 44 discariche non conformi.

Oggi delle 44 risultano chiuse, come da impegno, 32 discariche ma altre 12 sono ancora attive. La Commissione ha inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora ex articolo 260 del Trattato concedendole 2 mesi per porre rimedio alla situazione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia.

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