Italia modello nella responsabilità del produttore, ma ritardi sui rifiuti
di Federico Magalini
3' di lettura
Il concetto di Responsabilità̀ Estesa del Produttore (Extended Producer Responsibility, EPR), implica che i produttori (fabbricanti e importatori) si assumano la responsabilità̀ finanziaria e/o organizzativa della raccolta separata dei rifiuti derivanti dai loro prodotti e del successivo trattamento di tali rifiuti per il loro riciclo o riutilizzo.
Per quanto riguarda i Rifiuti delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), l'Italia rappresenta un modello organizzativo da imitare a livello europeo: siamo stati infatti il primo paese nel 2008 a creare un Centro di Coordinamento a raggiungere un agreement volontario tra le principali associazioni degli impianti di trattamento e i sistemi collettivi (i consorzi), che si sono impegnati a conferire i propri rifiuti solo a impianti capaci di soddisfare severi standard di qualità.
Nonostante ciò, raccogliamo la metà dei RAEE rispetto a Francia, Gran Bretagna e Germania e abbiamo solo 5.000 punti di raccolta in confronto agli 11 mila di Spagna e Germania e ai 10 mila di Francia e Regno Unito. Non vanno meglio le batterie: registriamo un tasso di raccolta del 43% con un punto di raccolta ogni 11.270 abitanti, mentre la Germania ne conta uno ogni 480 abitanti, la Francia uno ogni 900 abitanti, UK uno ogni 1.250 abitanti e la Spagna uno ogni 1.600 abitanti.
La causa del ritardo è innanzitutto normativa! Quando la direttiva sui RAEE è entrata in vigore (2008), abbiamo aspettato quasi due anni perché arrivasse il decreto 65/2010 a definire le semplificazioni normative che dessero ai distributori la possibilità di raccogliere i rifiuti elettrici ed elettronici nei negozi (decreto uno contro uno). Un'altra ragione è la scarsa informazione verso il cittadino: anche qui l’Italia è in ritardo rispetto ai colleghi europei in tema sensibilizzazione e una non corretta raccolta differenziata da parte del consumatore significa perdere una quota importante di materie riciclabili. In Francia, per la filiera del tessile, viene investito in comunicazione il 15% del budget, in Canada per l'olio esausto il 4%.
L'UE però ha imposto una significativa tabella di marcia sulla raccolta, considerando che a livello europeo su 10,3 milioni di tonnellate di AEE immesse sul mercato ogni anno se ne raccolgono solamente 4,8 milioni di tonnellate e se ne riciclano 3,9 tonnellate (dati Eurostat: 2018). Stessa situazione per le batterie: nel 2018 in Europa sono state immesse sul mercato 191 mila tonnellate di batterie e accumulatori portatili ma solo 88 mila tonnellate sono state raccolte per il riciclo. Se si considerano le batterie di autoveicoli e quelle industriali, il totale immesso sul mercato raggiunge i 2,18 milioni di tonnellate. Di queste, quasi 1,5 milioni di tonnellate sono state raccolte per il riciclaggio, con più di 1,3 milioni di batterie al piombo acido.
Da una richiesta di Erion, il più importante Sistema multi-consortile no profit di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia, abbiamo realizzato lo studio “I sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore e il loro ruolo strategico per i Produttori” al fine di delineare le caratteristiche e le prassi che contribuiscono al successo di un sistema EPR. Il report confronta i flussi dei RAEE, dei Rifiuti di Pile e Accumulatori e dei Rifiuti di Imballaggi in Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito offrendo una panoramica che ne evidenzia i punti in comune e le prassi degne di nota per una raccolta e un riciclaggio efficaci, minimizzando i costi e garantendo le più alte prestazioni sostenibili e ambientali.
Tra le best pratices più efficaci c’è la creazione di un ampio sistema di raccolta geografica dei rifiuti, per fornire un sistema di conferimento facilmente accessibile a tutti; temi di Ricerca e Sviluppo, forti attività di sensibilizzazione verso i consumatori e il coordinamento congiunto di tutti gli attori coinvolti nella gestione dei rifiuti (autorità locali, strutture di raccolta, operatori di smistamento, centri di trattamento, ecc.).
I sistemi collettivi giocano anche un ruolo fondamentale nell’assicurare che le imprese siano informate in tempo reale sui cambiamenti legislativi così che i prodotti siano conformi ai nuovi requisiti richiesti.
Nel complesso, quindi da un lato i produttori dovranno intervenire sulla maggiore durata di vita dei prodotti e su dispositivi che siano progettati per massimizzare l’efficienza energetica, la durata, la riparabilità, la capacità di aggiornamento, la manutenzione, il riutilizzo e il riciclaggio. Dall'altro avere sistemi EPR collettivi efficienti, permetterà ai produttori stessi di conformarsi ai regolamenti in continua evoluzione, massimizzando i benefici finanziari, ambientali e sociali per la società e per i produttori.
Federico Magalini, Managing Director Sofies
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