Italics per scoprire l’Italia insieme ai galleristi
Sulla nuova piattaforma la narrazione di 63 operatori dell’arte, dalll’antico al moderno e contemporaneo, che in prima persona vi guideranno al bel paese dell'arte e del lifestyle più colto e ricercato
di Marilena Pirrelli
6' di lettura
ITALICS Art and Landscape è online: 63 galleristi italiani narrano su questa piattaforma digitale le loro esperienze culturali sul territorio italiano a stretto contatto con gli artisti. Un viaggio nelle passioni di ciascuno dei galleristi/narratori tra incontri fortuiti e cercati, paesaggi dell’anima e panorami mozzafiato. Nata nell'urgenza della pandemia e dalla visionarietà di nove tra le più autorevoli gallerie italiane, la piattaforma si presenta come una guida in prima persona all'Italia dell'arte e del lifestyle più colto e ricercato scritta e illustrata dai galleristi stessi. Così lo straordinario patrimonio d'arte del Paese è presentato dal peculiare punto di vista di chi dell'arte ha fatto il proprio mestiere. Il progetto è scaturito da un'idea di Lorenzo Fiaschi (Galleria Continua) e Pepi Marchetti Franchi (Gagosian) maturata il 25 aprile, nel pieno del lockdown sviluppa una nuova modalità di incontro culturale e umano tra appassionati d'arte in versione digitale, a cui prudenza ci costringe. Attorno a questa intuizione si è formato rapidamente un gruppo di lavoro che ha coinvolto Alfonso Artiaco, Ludovica Barbieri (Massimo De Carlo), Massimo Di Carlo (Galleria dello Scudo), Francesca Kaufmann (kaufmann repetto), Massimo Minini, Franco Noero e Carlo Orsi . Animati dal desiderio di costruire una rete nazionale diffusa basata sulla collaborazione e la condivisione di esperienze, i nove galleristi hanno invitato a prendere parte al progetto 54 tra le migliori gallerie italiane d'arte contemporanea, moderna e antica, riunendole in un vero e proprio Consorzio. È la prima volta che un gruppo di gallerie di tutta Italia, in grado di rappresentare al massimo livello l'arte di ogni tempo – da quella antica a quella emergente, fa sistema attorno a un progetto di lungo termine.
I protagonisti
«Quando gli ideatori del progetto - Lorenzo Fiaschi e Pepi Marchetti Franchi - mi hanno chiesto di entrare a far pare del comitato dei soci fondatori di Italics ho immediatamente avvertito la comunanza di intenti tra questa iniziativa e la mia personale filosofia del mestiere di antiquario, incentrata sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano nei suoi aspetti meno noti» racconta ad arteconomy24 Carlo Orsi. «Trovo che il distacco dagli aspetti più commerciali della professione - e quindi l'impegno in un progetto come Italics - sia soprattutto necessario in un momento storico come quello che stiamo vivendo. L'arte come asset economico - e strumento di rilancio per il paese - va considerata tale soprattutto in virtù del suo valore di testimonianza culturale: grandi uomini, grandi idee, grandi momenti storici. E Italics si propone di ricordarci esattamente questo. Tra gli invitati a far parte del progetto c'è la Libreria Antiquaria Art&Libri , una realtà pluriventennale che è punto di riferimento imprenscindibile per galleristi, collezionisti e semplici appassionati d'arte. Il libro, si sa, è il miglior amico dell'antiquario! Se raccolti insieme, i testi nascosti nelle gallerie d'Italia andrebbero a costituire una biblioteca d'arte da fare invidia alle grandi raccolte pubbliche, e Art&Libri è stata fondamentale nella creazione di ognuna di queste raccolte private. Entrare nel negozio di Firenze, a pochi passi da Palazzo Strozzi, è un'esperienza culturale, e di costume. Una trappa obbligata per chi voglia vivere la cultura italiana attraverso gli occhi di un gallerista» conclude Orsi.
Internazionale e locale
I galleristi raccontano l'Italia esplorandone il patrimonio culturale fin negli aspetti più segreti e presentando al contempo ricercate realtà del made in Italy, proponendo così in modo inedito quello stile di vita che il mondo intero ammira. La piattaforma Italics si rivolge a un pubblico colto e internazionale di collezionisti e appassionati dell'arte e della cultura, un pubblico di viaggiatori e conoscitori spesso profondamente innamorati del nostro paese.
«Uno degli effetti più sensibili della situazione che stiamo vivendo è l'impossibilità, o comunque la grande difficoltà, di viaggiare» spiega Massimo De Carlo. «La mia è una galleria globale, con varie sedi nel mondo, per cui è stato importante cercare di trovare delle nuove chiavi per raggiungere il nostro pubblico. Presentare e promuovere un panorama variegato eppure unito e coerente di occasioni di cultura e di mercato è certamente una delle strade da percorrere. Ci stiamo riavvicinando alla nostra dimensione locale ed è interessante poter raccontare non soltanto quello che facciamo in giro per il mondo ma anche ciò che ci piace dietro casa nostra. La nostra sede di Viale Lombardia è in una zona di Milano molto vitale, c'è il Politecnico che attira molti studenti, esercizi commerciali storici. Raccontare il contesto è uno strumento per ricordarci chi siamo e da dove veniamo. E il Grissinificio Edelweiss è un'istituzione per gli abitanti del quartiere e per tutti i milanesi fin dagli anni ‘60, un solo, semplice prodotto, un unico punto vendita e nessun'altra distribuzione, un'insegna e un negozio che non sono mai cambiati, in barba alla modernità e all'innovazione, una gestione tradizionalmente familiare. A pochi minuti a piedi dal quartier generale a Casa Corbellini-Wassermann in viale Lombardia – nostra nuova sede – e il grissino torinese classico è una presenza fissa sui tavoli di lavoro della galleria» conclude il gallerista.
Il pubblico
«Il nostro obiettivo è di mantenere vivo l'interesse verso il territorio italiano creando nuove relazioni per rafforzare, anche se a distanza per il momento, rapporti privilegiati con il nostro pubblico, facendo rinascere il desiderio di tornare a viaggiare nel nostro Paese», raccontano i galleristi ideatori di Italics. Realizzata dallo studio creativo milanese Leftloft , la piattaforma si configura come un sistema organico composto da sito web, newsletter e profilo Instagram, regolarmente arricchiti di nuovi contenuti. Il cuore del sito, in lingua italiana, inglese e cinese, è costituito da contenuti editoriali inediti scritti in forma del tutto personale dai galleristi e accompagnati da immagini originali.
L’esperienza
«La nuova comunità virtuale è coesa e determinata, effetto collaterale, tra i tanti possibili, nel tempo straniante di oggi, in grado però di sollecitare reazioni innovative e creative» spiega Carlo Virgilio. «Si diviene comunità quando simili sono le consuetudini di vita, le origini, le idee e gli interessi. Ciascuno guarderà all’Italia con occhi differenti e questo è un valore. Purché le lenti usate non siano quelle della miopia, ossia il troppo da vicino, né quelle dell'astigmatico lontano. Una bella avventura in ogni caso e forse anche una sfida». Carlo Virgillio il suo viaggio dell’anima lo fa a San Casciano. «Perché lo merita la sua lunga storia, la bellezza della campagna e del borgo, il modello di vita, le acque termali. E per il mio affetto, proprietario di un casale per quasi quarant'anni. Il Bagno Grande: le due vasche (dove per più di trent'anni mi sono immerso, soprattutto d'inverno), fumanti per i 47 gradi di acqua termale, guardano la Val d'Orcia, ai piedi del borgo di San Casciano dei Bagni, in Toscana. Un po' marginali, trascurate, solitarie, molto diverse dal vicino centro termale – lo scoppiettante Fonteverde, di rinomanza mondiale. Ma ecco la rivincita, giunta per mano di ferventi archeologi. Si è ritrovato, proprio in quel prato assolato, secondario, un tempio antico: il suo basamento, etrusco prima e poi romano. Dedicato ad Apollo: l'epigrafe è alla base di una gradinata. La sua scoperta ridimensiona ogni storia locale e non solo: la Collegiata del XVI secolo, la più antica torre campanaria, il castello, persino la quattrocentesca pala dell'Orioli, in stile senese, sono dei manufatti di oggi, al confronto. Un miracolo tutto italiano, impossibile altrove. Questa nostra terra antica ci ha davvero viziati! Ma noi gliene siamo grati, in attesa di ulteriori miracoli. Qui sempre possibili» conclude il gallerista.
Volti a raccontare luoghi, tradizioni e aneddoti, queste riflessioni si caratterizzano per l'estrema ricercatezza delle esperienze suggerite, segnalando in modo nuovo eccellenze nel campo della cultura, dell'artigianato, della ristorazione e dell'ospitalità: Italics chiama queste realtà a concorrere a sostegno della piattaforma dando vita a un sistema virtuoso che coinvolge impresa, arte, territorio e pubblico.
Social e newsletter
Attraverso un proprio spazio dedicato, ogni gallerista avrà la possibilità di raccontarsi condividendo storie ed esperienze, portando il pubblico di Italics dietro le quinte della sua attività. La newsletter e il profilo Instagram concorreranno a veicolare i contenuti del sito, diffondendone con continuità le novità editoriali, gli appuntamenti sul territorio nazionale e i grandi eventi del mondo dell'arte in Italia. Attraverso una mappa interattiva sarà possibile l'immediata visualizzazione di tutte le esperienze e di tutti i luoghi segnalati.
Attraverso articoli, post, consigli e ricordi scritti in un registro di confidenza, viene in luce la figura del gallerista appassionato cultore delle molteplici e spesso nascoste occasioni di bellezza che il nostro Paese sa offrire.
Diversamente dalle numerose piattaforme che offrono informazioni su opere e mostre, Italics costituisce un'esperienza che recupera quella tridimensionalità di rapporti che negli ultimi mesi si è forzatamente appiattita e riattiva il clima di relazione diretta e scambio umano su cui è storicamente basata la forza del legame tra gallerista e pubblico. Nel lungo periodo si prevedono nuovi eventi e appuntamenti dal vivo e lo sviluppo di ulteriori servizi per interpretare tutte le possibilità offerte dal digitale.
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