Italo e Itabus, integrazione al via: nasce il big intermodale dei trasporti
Da giugno il via ai primi servizi integrati in Sicilia, Puglia e Campania: 51 treni e 100 bus per collegare tutta l’Italia
di Marco Morino
I punti chiave
3' di lettura
Cinquantuno treni e 100 bus per collegare l’Italia. Tutti rigorosamente privati. Una grande alleanza nel segno dell’intermodalità, cioè dell’integrazione tra diversi mezzi di trasporto, in questo caso treno+pullman. È la sintesi del matrimonio tra i treni veloci di Italo (ex Ntv), la prima compagnia ferroviaria privata che ha infranto il monopolio di Fs nel settore dell’alta velocità italiana diventando un caso di studio in tutto il mondo e i pullman di Itabus, compagnia nata nel 2021 per offrire viaggi su strada a lunga percorrenza a tariffe super convenienti (il concorrente in questo caso è Flixbus). Itabus ha in comune con Italo alcuni dei soci fondatori. Giovedì 4 maggio la svolta, anticipata dal Sole 24 Ore: sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, il consiglio di amministrazione di Italo ha deliberato l’acquisizione del 100% delle azioni di Itabus e la conseguente integrazione industriale tra le due realtà. Italo è controllato con una quota del 72,6% dal fondo di investimento americano Gip.
Una spinta all’intermodalità
Itabus collega l’Italia, Sicilia compresa, con 100 bus Man (gruppo Volkswagen) e, dopo soli due anni di attività, nonostante le restrizioni del periodo pandemico, ha già superato i 2 milioni di viaggiatori. L’integrazione Italo-Itabus darà vita a un gruppo in grado di sviluppare un efficiente servizio di mobilità integrata, che, grazie alle sinergie che si realizzeranno, farà crescere il perimetro di copertura dell’intero territorio nazionale, Mezzogiorno compreso. Il servizio sarà operativo a partire dal prossimo mese di giugno: le prime connessioni riguarderanno la Campania, la Sicilia e la Puglia, per poi espandersi in tutta Italia e diventeranno il modello di questa interconnessione e dei suoi vantaggi per i passeggeri. Un servizio attivo h24, al quale si aggiungerà l’offerta efficiente ed efficace di servizi charter (su richiesta), per soddisfare le esigenze di scuole, società sportive, gruppi turistici e di ogni genere di comunità sia pubblica che privata.
Dice Gianbattista La Rocca, amministratore delegato di Italo: «Con questa operazione i viaggiatori avranno a disposizione un servizio reale di mobilità integrata, un progetto in cui Italo crede e che studia da anni per facilitare gli spostamenti sul territorio. Con una flotta, per ora, di 51 treni e 100 bus, ma che potrà crescere nei prossimi anni, connetteremo tutta l’Italia, servendo 24 ore su 24 grandi città, borghi turistici e snodi infrastrutturali come porti e aeroporti». Due realtà e due network sinergici tra loro: una volta completata l’integrazione, infatti, nasceranno interessanti connessioni tra stazioni ferroviarie e aeroporti e porti marittimi, si svilupperà la rete di micromobilità urbana e mobilità integrata, offrendo una vasta scelta ai passeggeri, acquistabile da un’unica piattaforma multimodale e con la comodità di un singolo biglietto. Continua La Rocca: «Abbiamo piani ambiziosi. Per esempio, l’espansione all’estero, cioè fuori dai confini nazionali. Oggi Italo treno arriva nelle stazioni ferroviarie di Torino, Milano, Venezia, Trieste, Udine. Possiamo immaginare dei collegamenti con i pullman di Itabus che, da queste stazioni, proseguono in direzione Francia, Svizzera, Austria e così via». C’è curiosità per capire se la flotta di mezzi della nuova realtà industriale sarà potenziata. Risponde La Rocca: «Puntiamo ad acquistare nuovi bus e nuovi treni. Al momento è presto per fornire cifre puntuali, dobbiamo prima completare l’integrazione tra le due aziende, ma la volontà è questa».
Una flotta sostenibile
Tra i valori condivisi dalle due società c’è anche la sostenibilità: Italo da sempre è un treno green per eccellenza, costruito con materiali riciclabili al 98% e dotato di filtri Hepa per il ricambio costante di aria. Itabus, grazie ai motori diesel Euro 6D (i meno inquinanti sul mercato) e alla collaborazione con Eni (tutta la flotta viene alimentata con Eni diesel+, gasolio premium che riduce le emissioni di CO2 rispetto ai carburanti tradizionali) è al top nel trasporto su gomma per attenzione verso l’ambiente.
Per quanto riguarda l’intermodalità, già da tempo Itabus aveva potenziato i collegamenti con i principali aeroporti italiani, offrendo connessioni tra il centro città e gli scali. Tra gli aeroporti serviti da Itabus, in qualche caso in partnership con la compagnia Terravision, ci sono Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Venezia Marco Polo, Bari Palese. Sempre in tema di mobilità integrata, nei giorni scorsi l’Antitrust ha deliberato che Italo potrà vendere i biglietti del servizio ferroviario regionale e Intercity di Trenitalia (gruppo Fs) in combinazione con i propri servizi ad alta velocità.
Il Cda, infine, ha preso atto che Flavio Cattaneo lascia tutte le deleghe in Italo al presidente Luca Cordero di Montezemolo, restando azionista della compagnia e vicepresidente non esecutivo. Itabus continuerà a essere guidata dai due amministratori delegati Francesco Fiore ed Enrico Zampone, mentre il presidente diventerà Gianbattista La Rocca, attuale ad di Italo.
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