Italrugby al Mondiali, esordio vittorioso con la modesta Namibia
Gli azzurri fanno un po’ troppa fatica, ma alla fine si ritrovano momentaneamente in testa al loro girone di ferro, davanti ai francesi vittoriosi contro la Nuova Zelanda
di Giacomo Bagnasco
I punti chiave
4' di lettura
SAINT-ETIENNE - Ci sono una vittoria con punteggio molto “largo” (52-8, sulla Namibia, primo tempo 17-8) e il primo posto solitario nel girone che comprende anche Nuova Zelanda e Francia, grazie al bonus conquistato per il numero di mete fatte (sette, ben più delle quattro che servono per ottenere il punto extra). Così l'Italia - davanti a 35mila spettatori - può concludere con soddisfazione una giornata che però, per la maggior parte del match contro una delle squadre più deboli del torneo, non l'ha vista sufficientemente concentrata ed efficace.
Il punto supplementare è arrivato al 10' della ripresa e poi, per dilagare con tre mete in cinque minuti contro un'avversaria stremata, gli Azzurri hanno dovuto comunque aspettare l'ultima parte del match. Meglio comunque lo schieramento del secondo tempo, con Page-Relo mediano di mischia al posto di Varney, Capuozzo passato da ala a estremo, Allan - infallibile al piede, con 8 centri su 8 - tornato nel ruolo di mediano di apertura, spostando Garbisi a primo centro.
A inizio gara due mete nel giro di pochi minuti (di Lorenzo Cannone, poi votato man of the match, all'11' e Garbisi al 18') potevano far pensare a un match già in discesa, ma non è stato così, soprattutto a fronte di errori di tecnica e di “sufficienza”. E la marcatura degli ammirevoli africani, realizzata dall'ala Mouton in bandierina al 21', riapriva parzialmente il match. La ripresa partiva proponendo due mete ravvicinate (di Lamb e Capuozzo, finalmente chiamato in causa con più frequenza), ma poi bisognava aspettare 25 minuti per la tripletta conclusiva, firmata da Faiva, dal sempre positivo Zuliani e da Odogwu.
A fine gara il capitano Michele Lamaro ha rimarcato che per molti Azzurri si trattava della prima partita in un Mondiale e che questo ha richiesto un po' di adattamento, anche a fronte di una difesa che riusciva a mettere pressione.
Crowley: troppi turnover concessi ai nostri avversari
Il ct Kieran Crowley assicura che una vittoria con 50 punti marcati sarebbe stata sicuramente una buona prospettiva alla vigilia. «Però - queste le sue parole - nel primo tempo non è andata come volevamo, e nel corso di tutta la gara abbiamo concesso 22 turnover, decisamente troppi. I cambi di schieramento fatti nella ripresa significano che possiamo permetterci diversi scenari: d'altronde Ange (Capuozzo, ndr) è un estremo naturale e Paolo Garbisi ha giocato n.12 anche nel suo club. Oltre ai 15 titolari, in distinta vanno altri otto giocatori e questo ci permette di considerare vari scenari».
Appuntamento il 20 contro l'Uruguay
E adesso timone verso Nizza, dove mercoledì 20 gli Azzurri giocheranno contro l'Uruguay. Tornando alla stretta attualità, sarebbe ingeneroso e anche irragionevole fare un paragone tra Italia-Namibia e la gara inaugurale del torneo, giocato la sera prima tra Francia e Nuova Zelanda. Una partita non perfetta dal punto di vista tecnico, ma molto intensa e, comunque, ricca di pezzi di bravura.
Francia-All Blacks, vittoria meritata dei galletti
Si è imposta meritatamente la Francia, raccogliendo nell'ultimo quarto di gara i frutti di una prestazione più rigorosa nei placcaggi, più efficace nei calci e decisamente più disciplinata (solo quattro falli fischiati a sfavore contro i 12 che hanno penalizzato gli All Blacks, rimasti anche in 14 per 10 minuti nel secondo tempo a causa dell'espulsione temporanea di Will Jordan).
Dopo 32 partite vinte di seguito - vale a dire dal 1987, data della prima edizione della manifestazione - la Nuova Zelanda ha perso così il suo primo match in una fase a gironi dei Mondiali. Gli All Blacks hanno segnato in apertura di primo e secondo tempo, con il forte trequarti ala Mark Telea, ma hanno piano piano perso il confronto, innanzitutto nella conquista della palla, senza mettere in atto variazioni a un piano di gioco che prevedeva molti calci di spostamento e si è rivelato inefficace. E i transalpini, prima con i piazzati di Ramos e poi con le mete di Penaud e Jaminet, si è staccata in maniera netta.
La Francia conferma la sua ambizione per la vittoria finale e intanto i suoi sostenitori hanno già fatto emergere un entusiasmo smisurato. A partire dalla cerimonia di apertura, davanti a quasi 80mila spettatori, centrata su una immagine tradizionale del Paese, fatta di scene di villaggio, fisarmoniche, saltimbanchi, vecchi mestieri, vino e baguette. Fino a veder sorgere quasi dal nulla la Tour Eiffel sormontata da una “copia” gigante di quel torneo che qui sognano da tanto tempo.
IL MATCH ODIERNO DEGLI AZZURRI
Italia-Namibia 52-8 (primo tempo 17-8)
Per l'Italia: 7 mete (L. Cannone, P. Garbisi, Lamb, Capuozzo, Faiva, Zuliani, Odogwu), 7 trasformazioni (Allan), 1 calcio piazzato (Allan). Per la Namibia: 1 meta (Mouton), 1 calcio piazzato (Swanepoel).
Calci fermi: per l'Italia, Allan 7 su 7; per la Namibia, Swanepoel 1 su 3. Cartellino giallo a Van Jaarsveld (Namibia)
LA PARTITA INAUGURALE
(Parigi, 8 settembre)
Francia-Nuova Zelanda 27-13 (primo tempo 9-8)
Per la Francia: 2 mete (Penaud, Jaminet); 5 calci piazzati (Ramos); 1 trasformazione (Ramos)
Per la Nuova Zelanda: 2 mete (Telea), 1 calcio piazzato (Mo'unga)
Calci fermi: per la Francia, Ramos 6 su 8, Jaminet 0 su 1; per la Nuova Zelanda, Mo'unga 1 su 3. Cartellino giallo a Jordan (Nuova Zelanda)
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