Itas combatte le frodi con la Procura
A Trento la mutua e la magistratura avviano una collaborazione individuare i furbetti della polizza Rc auto ma non solo. Risparmi per 2 milioni
di Federica Pezzatti
3' di lettura
Compagnie sempre più attente al contrasto delle frodi, secondo i dati emersi dall’ultima relazione annuale Ivass nel periodo 2012-2018 i procedimenti penali avviati dalle imprese sono stati 23.527 di cui il 35% pervenuti a esiti conclusivi (8.157). In particolare, nella fase assuntiva o pre-assuntiva si è registrato un forte incremento (+46%) del numero di denunce e querele intentate dalle compagnie assicurative. Va in questo senso anche l’iniziativa siglato da Itas mutua e la Procura di Trento per contrastare le frodi assicurative, una piaga che affligge a dire il vero soprattutto alcune zone del centro sud. Ma anche nelle metropoli del nord i furbi non mancano. Furbi che spesso sanno di poterla fare franca e quindi non ci pensano due volte. Il peso delle frodi poi si riflette sulle tariffe pagate da tutti i consumatori. Ecco che per contenere i costi della collettività e le perdite delle compagnie la lotta al crimine diventa un fattore determinante.
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L’obiettivo della compagnia assicurativa trentina è agevolare lo scambio di informazioni su episodi e circostanze di rilievo penale e investigativo per intervenire in modo efficace e tempestivo e ottimizzare l'azione di contrasto a fenomeni fraudolenti, rendendo più fluido e veloce lo scambio di informazioni su episodi di rilevanza penale in materia di frodi assicurative favorendone così la prevenzione.
Cultura della legalità e lotta al crimine
L’accordo prevede l’individuazione, all'interno della Procura, di un referente per le attività di Itas, lo scambio di informazioni e la condivisione del processo di presentazione delle querele a cura della compagnia. Inoltre, attraverso la sua unità preposta al contrasto delle frodi assicurative, Itas comunicherà alla procura gli episodi e le circostanze di rilievo investigativo a mezzo di specifica denuncia, presentando le opportune querele in modo tempestivo. «Grazie a questo accordo potremo essere ancora più tempestivi e precisi nel contrasto alle attività fraudolente – ha affermato Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale Itas –. Poter contare sulla fiducia e sulla collaborazione di un’istituzione come la Procura di Trento rappresenta per la nostra Mutua un forte impulso per proseguire la nostra attività di controllo e difesa del patrimonio della compagnia e, soprattutto, per diffondere una vera e propria cultura della legalità che possa stimolare comportamenti virtuosi nei cittadini». Gli fa eco la Procura. «L’accordo firmato oggi con Itas si inserisce in una più ampia azione di lotta a questo tipo di reati ed anche al crimine organizzato ad esso connesso», ha spiegato Sandro Raimondi, procuratore capo della Procura di Trento.Il gruppo ha istituito un’unità aree speciali e antifrode sinistri che ha tra i compiti specifici quelli di presidiare e limitare il fenomeno delle frodi assicurative, supervisionando le segnalazioni dei sinistri evidenziati con indici di anomalie o di frode da liquidatori della rete liquidativa esterna, disponendo gli incarichi per le attività investigative necessarie e nominando i legali fiduciari per iniziative penali.
Questa unità sarà l'interlocutore autorizzato a comunicare alla procura e alla Polizia Giudiziaria delegata le informazioni di interesse investigativo di cui Itas è in possesso.
44 denunce e risparmi per 2 milioni
Lo scorso anno l'attività della compagnia si è concentrata sulla riduzione delle perdite economiche derivanti da tentativi di frode su polizze o sinistri non veritieri o viziati da false dichiarazioni. In ambito penale, l'attività si è concretizzata nel deposito di 44 atti di denunce querele, che ha portato ad un risparmio complessivo di 2 milioni di euro per mancati esborsi sui sinistri oggetto di approfondimento.
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