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Iveco al top da gennaio 2022 dopo dati sopra stime e guidance rivista al rialzo

Le stime sono state aumentate sulla base delle attuali prospettive del settore, dei solidi prezzi, del portafoglio ordini, e in assenza di segnali di livelli insoliti di cancellazione ordini

di Stefania Arcudi

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Iveco Group regina di denari a Piazza Affari dopo i conti che gli analisti definiscono «nettamente migliori delle attese con un significativo rialzo delle guidance per il 2023», che già in precedenza erano state ritoccate in aumento. Il titolo, già in aumento di circa 5 punti fin dalle prime battute dopo i conti nettamente superiori alle stime e la revisione al rialzo delle guidance, ha accelerato ulteriormente fino a guadagnare oltre il 10%. Le azioni passano di mano al momento a 9,63 euro ognuna, poco sotto il massimo di giornata di 9,684 euro, livello non più visto dal 26 gennaio 2022, meno di un mese dopo l'Ipo seguita allo spin-off della società da Cnh Industrial.
Iveco Group ha chiuso il secondo trimestre 2023 con un utile netto di 150 milioni di euro, in crescita di 114 milioni rispetto allo stesso periodo di un anno fa. I ricavi consolidati sono cresciuti del 24% a 4,2 miliardi e i ricavi netti delle attività industriali hanno segnato un aumento del 23,4% a 4,108 miliardi, «principalmente per effetto di migliori prezzi, maggiori volumi e migliore mix». La società ha anche rivisto al rialzo la guidance 2023 «sulla base delle attuali prospettive del settore, dei solidi prezzi, del portafoglio ordini, e in assenza di segnali di livelli insoliti di cancellazione ordini». Il gruppo si aspetta un Ebit adjusted consolidato in rialzo, tra 750 e 800 milioni (dal range tra 600 e 640 milioni), ricavi netti delle attività industriali in rialzo dal 5% all’8% (da un rialzo dal 3% al 5%) e un Ebit adjusted delle attività industriali in rialzo, tra 650 e 700 milioni (prima l'attesa era tra 510 e 550 milioni). «Il secondo trimestre è stato nettamente migliore delle nostre attese, che già erano superiori a quelle del consensus», scrivono gli analisti di Equita, sottolineando che «la performance migliore delle attese arriva dai Commercial Vehicles (vendite +28%, Ebit adjusted +223% a 252 milioni contro un consensus di 153 milioni)» e «soprattutto da prezzi (+367 milioni) che più che compensano i maggiori costi di produzione (-132 milioni)».

Altri spunti positivi riguardano «gli heavy trucks che hanno migliorato la performance, non quantificata ma che riteniamo profitable per il secondo trimestre di fila dopo anni di perdite», spiega Equita, sottolineando che «l'unico elemento negativo riguarda il book to bill del secondo trimestre in netto calo, ma non si tratta di una sorpresa alla luce del rimbalzo delle consegne per il progressivo miglioramento della supply chain e per il calo degli ordini avendo anche l`obiettivo di ridurre le settimane di backlog in attesa del lancio dei nuovi modelli 2024, con prezzi superiori». Anche per Intermonte i risultati «sono molto migliori delle previsioni, grazie a un solido effetto pricing, che ha fatto crescere il margine Ebit adjusted». Anche il free cash flow «è stato positivo, invertendo la tendenza del primo trimestre, causata da problemi di produzione».

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