Ivrea riconosciuta patrimonio Unesco, rimandata la valutazione delle colline del Prosecco
di Redazione Viaggi24
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L'Italia consolida il primato di siti nella Lista Unesco del Patrimonio mondiale con l'iscrizione di “Ivrea, città industriale del XX secolo”, raggiungendo quota 54. Rinviata invece, in vista dell'approvazione nel 2019, la decisione di includere le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nel Registro. Nella decisione finale il Comitato dell'Unesco ha riconosciuto “le alte potenzialità del sito candidato, che ha elementi di unicità che devono essere meglio precisate. E invita l'Italia a presentare il prossimo anno il dossier con le correzioni richieste per l'iscrizione”.
Ce la fa invece Ivrea con la soddisfazione del Ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. ''Un riconoscimento - dice - che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”.
La storia della città
Ivrea fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo e si sviluppa nel periodo degli anni '30 e '60 sotto la direzione di Adriano Olivetti, periodo in cui l'azienda Olivetti produceva macchine per scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. La forma della città e gli edifici urbani sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo, rappresenta quindi un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell'architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali. La candidatura, presentata all'UNESCO a gennaio 2017 è stata promossa dal Comune di Ivrea e dalla Fondazione Adriano Olivetti, insieme alla Fondazione Guelpa, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e il Comune di Banchette e coordinata dal Segretariato Generale - Ufficio UNESCO del MiBACT, e si è avvalsa della collaborazione del contributo di diverse istituzioni ed esperti del mondo scientifico e culturale.
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Il Prosecco rimandato per soli 2 voti
Per soli due voti le Colline del Prosecco non entrano (per ora) nella lista dei siti patrimonio dell'Umanità. Secondo i media veneti, tra cui Gazzettino e Mattino di Padova, la discussione alla 42esima sessione del World Heritage Committee (Whc), il Comitato Unesco, svoltasi a Manama, nel Bahrain (Golfo Persico), è stata alquanto animata. E alla fine, dei 21 Paesi votanti, 12 contro 9 si sono espressi a favore delle Colline. La maggioranza richiesta per l'iscrizione immediata era di 14. La spaccatura in Commissione ha portato a un rinvio semplice. In sostanza è stata richiesta una integrazione tecnica al dossier che sarà riesaminato durante la sessione del Comitato a Baku, capitale dell'Azerbaigian il prossimo anno. Nella decisione il Comitato riconosce “le alte potenzialità del sito candidato, che ha elementi di unicità che devono essere meglio precisate”. “Faremo tutte le integrazioni che l'Unesco richiede e ci rivedremo a Baku”, ha commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia. Il Prosecco all'estero traina l'export vinicolo italiano che nel 2017, sottolinea la Coldiretti, ha realizzato il record di 360 milioni di litri venduti fuori Italia, il doppio dello champagne francese.
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