Iwc, al polso con la realtà aumentata
Possibile provare i modelli grazie a una app, nel mirino del brand l'Europa e i giovani
di Paco Guarnaccia
2' di lettura
Iwc conferma il suo dinamismo multimediale e, dopo i cortometraggi presentati nel 2020, da aprile ha inaugurato la serie di podcast, Partners in Time, in cui il ceo Christoph Grainger-Herr, di puntata in puntata, dialoga con diverse personalità: nella prima l’ospite era nientemeno che Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo di Formula 1 e pilota del Team Mercedes, da anni legato alla maison orologiaia. Iwc ha anche lanciato una nuova app che permette, grazie alla realtà aumentata, di provare al polso i suoi orologi. L’attenzione nel 2021 è sulla famiglia dei Big Pilot’s di cui è stata presentata anche una versione con cassa di 43 mm: «Negli anni 40 questo modello aveva un diametro molto grande, di 55 mm. Quando lo abbiamo reintrodotto nel 2002, la cassa era di 46 mm e di 48 mm - racconta Grainger-Herr –. Volevo creare un Big Pilot’s con lo stesso dna e stile del classico, ma che fosse più indossabile ed ergonomico. Ad esempio, la corona doveva assomigliare a quella tradizionale, ma senza averne la stessa imponenza. Alla fine la differenza tra 43 mm e 46 mm è impercettibile ma, visto il peso e lo spazio che occupa al polso, la portabilità è decisamente maggiore».
Oltre a questa declinazione (in tre versioni), Iwc ha presentato anche quattro Pilot’s Watch Chronograph 41, il Big Pilot’s Watch Perpertual Calendar, il Big Pilot’s Watch Top Gun Edition “Mojave Desert”, il Pilot’s Watch Perpetual Calendar Top Gun Edition “Mojave Desert” e, infine, il Big Pilot’s Watch Shock Absorber XPL, un futuristico orologio dotato dell’inedito sistema antiurto Sprin-g protect. «Abbiamo un buon mix di prodotti in grado di colpire i mercati più strategici, tra cui l’Europa, dove ci sono clienti giovani che amano orologi sportivi come i Pilot’s». L’importante è dare alla clientela la possibilità di scegliere tra tutti i canali di vendita. «Durante la pandemia l’e-commerce ha avuto un’impennata, ma il suo sviluppo era già in atto. Abbiamo una distribuzione equilibrata, tra multimarca, retail e boutique di proprietà ma anche partnership sull’e-commerce come con Net-a-Porter. Sappiamo però che la maggioranza degli acquisti di orologi complicati resta legata al contatto umano», chiude il ceo.
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