Jazz in ricordo di «A Great Day in Harlem»
di Francesco Prisco
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Appuntamento con la musica dal vivo in tutto e per tutto speciale, questa settimana. Appuntamento col jazz, con la storia del jazz per la precisione: giovedì 17 gennaio, al Blue Note di Milano, si viaggia tra immagini, testimonianze e note della grande stagione della cosiddetta musica classica nera. Serata speciale intitolata Art Kane - Harlem 1958 e dedicata alla più iconica tra le fotografie della storia del jazz di cui da poco si è festeggiato il 60esimo anniversario. Stiamo parlando dello scatto comunemente noto come A Great Day in Harlem, nel quale appaiono 57 tra i più grandi jazzisti di sempre raccolti davanti a un palazzo di New York.
A scattare fu Art Kane, tra i massimi fotografi di musica e moda che aveva sottoposto al magazine Esquire, il progetto, accolto con successo. «Mi venne questa idea - avrebbe dettoil fotografo morto suicida nel 1995 a 69 anni - di radunare il maggior numero possibile di jazzisti. Doveva essere una foto come quelle di fine anno scolastico. Dopo che ci ebbi pensato su un altro po’, decisi che si sarebbero dovuti dare appuntamento a Harlem. Dopo tutto, il jazz ha preso le mosse lì, dopo essere arrivato a New York». E in effetti c’erano tutti, non proprio tutti, ma quasi quel 12 agosto del 1958 alle 10 di mattina al numero 17 della East 126th Street, tra la Quinta e Madison Avenue: da Dizzy Gillespie e Art Blakey a Thelonius Monk e Coleman Hawkins, da Lester Young e Charles Mingus a Gerry Mulligan e Count Basie, il cui cappello fu più volte rubato da alcuni ragazzini di strada, finché Kane si arrese e li incluse nella fotografia.
Alla serata commemorativa del Blue Note parteciperanno Jonathan Kane, figlio di Art, Nick the Nightfly e Guido Harari, tra i più grandi interpreti della fotografia musicale in Italia. Quanto alla musica dal vivo, sarà affidata al piano solo di Danilo Rea che è sempre uno spettacolo degno di nota. Che altro aggiungere? Le parole usate da Quincy Jones per descrivere A Great Day in Harlem: «Non posso immaginare un parallelo più bello tra il jazz e l’arte in genere. Nell’attimo creativo, potresti non afferrare l’impatto che le tue opere possono avere, ma, come questa fotografia dimostra, l’effetto e il significato dureranno ben oltre molte vite. Non solo questa fotografia è importante per le persone che vi sono ritratte, ma dovrebbe anche ricordarci dove abbiamo bisogno di essere: Insieme!»
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