Jerusalmi (Borsa): il mercato dei capitali sarà determinante
di Laura La Posta
3' di lettura
«Il mercato dei capitali è la strada maestra per la crescita: le risorse raccolte servono sia a finanziare progetti di espansione e internazionalizzazione sia ad attrarre talenti». È una via obbligata per garantirsi una crescita costante nel tempo, quella dell’apertura del capitale sociale, secondo un manager di grande esperienza come Raffaele Jerusalmi. Del resto, la sua posizione non potrebbe essere diversa, considerata la sua posizione di Chief executive officer (Ceo) di Borsa italiana.
Quotazione sempre consigliabile?
Ma la quotazione, per un’impresa in sviluppo, è ancora un traguardo ambito, in piena pandemia da Covid-19, in mesi di tensione dei mercati e dopo l’annunciato passaggio di proprietà di Borsa italiana da London Stock Exchange alla piattaforma paneuropea Euronext? Certo che sì, conferma Jerusalmi al Sole 24 Ore: «la Borsa è ancora un motore per la crescita delle imprese». E dovrebbe essere questo l’obiettivo delle migliori aziende italiane, a partire da quelle più solide e strutturate della classifica Leader della crescita elaborata dal Sole 24 Ore e da Statista.
I motivi sono molti. Innanzitutto, secondo il Ceo, spesso le aziende quotate mostrano maggiore capacità di resilienza e possono sempre contare sul mercato per raccogliere capitali o collocare debito anche nei momenti di turbolenza.
Pmi alla sfida della patrimonializzazione
Ma essere resilienti non basta per competere sul mercato globale. «È fondamentale per le imprese patrimonializzarsi e disporre dei capitali da investire in ricerca e sviluppo, in innovazione di processi e prodotti», sostiene Jerusalmi. E questo vale anche per le piccole e medie imprese (Pmi), come quasi tutte quelle della classifica Leader della crescita. A questo segmento di mercato, che può contare anche sulla piattaforma Elite di tutoring e formazione, è dedicato Aim Italia, il mercato alternativo dei capitali .
«Grazie a Aim Italia, le imprese caratterizzate da una minore dimensione media hanno trovato la modalità per accedere al mercato dei capitali attraverso la quotazione - racconta il Ceo -. Il numero di società quotate su Aim è passato dalle 5 di fine 2009 alle 140 oggi. Nel tempo, 17 hanno effettuato il passaggio al mercato Mta, consolidando, in questo modo la loro posizione sul mercato».
Fra gli altri strumenti finanziari a disposizione delle Pmi per finanziare lo sviluppo spicca anche il nuovo segmento obbligazionario ExtraMot Pro3, per la crescita di società non quotate sui mercati regolamentati e/o con un valore di emissione inferiore a 50 milioni di Euro, dedicato alla quotazione di obbligazioni o titoli di debito. Si tratta di opportunità concrete per mettere “fieno in cascina” attraverso il mercato.
I vantaggi per il Sistema Italia
Dotare le imprese di una maggiore solidità patrimoniale e di risorse sufficienti per continuare a innovare e a esportare o espandere il bacino di clienti porta vantaggi anche a tutto il Sistema Italia, nella visione di Jerusalmi. «Il nostro Paese, per avviare la ripresa economica post pandemica, ha bisogno più che mai di aziende forti, ben patrimonializzate e resilienti e la quotazione in Borsa è un ottimo strumento per ottenere questi risultati e mantenerli nel lungo periodo - sostiene -. A maggior ragione in questo momento storico di estrema difficoltà, Borsa Italiana, infrastruttura strategica per il sostegno delle crescita e porta di accesso dei capitali internazionali, può e deve giocare un ruolo nel processo di sostegno allo sviluppo che pubblico e privato dovranno compiere insieme per disegnare il Paese del futuro».
Le leve della finanza sostenibile
Altre frecce all’arco delle Pmi più ambiziose e strutturate sono rappresentate dai nuovi strumenti della finanza sostenibile, in grande ascesa. «In Borsa italiana abbiamo dal marzo 2017 il nuovo segmento dedicato ai green e ai social bond sui mercati obbligazionari, con l’obiettivo di offrire agli investitori istituzionali e retail la possibilità di individuare gli strumenti i cui proventi vengono destinati al finanziamento di progetti con impatti positivi di natura ambientale e sociale - spiega Jerusalmi -. Questo mercato ha quotato 147 titoli sostenibili di oltre 34 emittenti, per un outstanding complessivo di 140 miliardi di euro. La finanza sostenibile è in forte crescita e offre grandi opportunità, basti pensare ai 46 nuovi Etf sostenibili da inizio 2020».
Le Pmi possono salire su questo «treno verde» per viaggiare più velocemente verso la crescita. Ma per farlo, devono pensare in grande. Questo il messaggio che giunge per loro dal mondo della finanza.
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