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JLR, 17 miliardi per le e-car ma nasconde Land Rover

Il gruppo inglese

di Mario Cianflone e Giulia Paganoni

(Adobe Stock)

2' di lettura

Un spinta verso l’elettrificazione e un cambio radicale nella strategia sui singoli marchi. Il gruppo Jaguar Land Rover, guidato dal nuovo ceo Adrian Mardell, ha deciso di investire altri 17 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per riaffermare l’impegno preso 2 anni fa con la strategia Reimagine (solo elettriche nel 2030 e carbon neutral entro il 2039). Ma non basta: Jaguar Land Rover, nata nel 2008 con l’aggregazione dei due marchi ex ford sotto il controllo dall’indiana Tata Motors, diventa semplicemente JLR e la rivoluzione non finisce qui perché i vertici del gruppo si sono inventati il contenitore House of Brands che contiene i marchi Range Rover e Jaguar. A questi si aggiungono 2 nuovi sub-brand: Defender e Discovery che da modelli vengono promossi a veri e propri marchi.

Tutto chiaro? No, niente affatto perché in questa operazione di naming manca un pezzo importante: Land Rover, marchio con 75 anni di storia che di fatto viene nascosto in una nebbia inglese. Beninteso, una riorganizzazione del naming ci stava ma da qui a occultare un marchio iconico, simbolo di super ingegneria automobilistica off road, per arrivare “above and beyond” ce ne passa. E non è neppure chiaro il ruolo, anche visuale, del mitico ovale verde in questa “nebbia di Gaydon” resa più spesa da fumosi concetti formula come “modern luxury”.

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Con i nuovi investimenti il gruppo fa un passo avanti verso la mobilità a ioni di litio: lo stabilimento di Halewood (Regno Unito) sarà un impianto di produzione per unità interamente elettriche e l’architettura EMA (Electrified Modular Architecture) sarà destinata ai suv di medie dimensioni puramente elettrici. Confermata anche l’architettura MLA (Modular Longitudinal Architecture) su cui sono costruite la Range Rover e la Range Rover Sport, offrendo varianti con motore a combustione interna (Ice), Ibride e Bev (Battery Electric Vehicle).

Anche altri poli produttivi verranno rinnovati: l’Engine Manufacturing Centre di Wolverhampton, che attualmente realizza i motori a combustione interna Ingenium , produrrà unità di propulsione elettrica e pacchi batteria . A testimonianza di questa trasformazione, il centro sarà rinominato Electric Propulsion Manufacturing Centre.

Infine, con la presentazione della nuova roadmap, Jaguar Land Rover ha confermato che, a partire dalla fine di quest’anno, apriranno gli ordini della Range Rover elettrica (lancio previsto nel 2025 e sarà costruito ad Halewood). Mentre la prima delle tre Jaguar sarà una GT a 4 porte costruita a Solihull sull’inedita archiettura JEA. Il punto di forza dei modelli del Giaguaro sarà il design, ma ovviamente senza trascurare le performance: una potenza superiore a qualsiasi altro modello precedente, un’autonomia fino a 700 km e con prezzi a partire da 110mila euro.

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