Joe Biden stravince le primarie Dem in South Carolina alla vigilia del Super Martedì
Il vice di Obama si è aggiudicato le primarie grazie agli afroamericani che rappresentano il 60% dei voti. Bloomberg attacca Trump sul coronavirus
dal nostro corrispondente Riccardo Barlaam
4' di lettura
NEW YORK - Lo davano per morto. E invece Joe Biden ha stravinto nel quarto stato dove si è votato per le primarie democratiche, il South Carolina, stato del sud con il voto dei neri che qui rappresentano il 60% dell’elettorato democratico. Prima vittoria nelle primarie e una sorta di resurrezione per l’ex vice di Obama, primo nei sondaggi nazionali fino a gennaio.
Travolto da un brusco calo del gradimento per gli schizzi di fango arrivati dall’Ucrainagate - le indagini commissionate da Donald Trump sui legami d’affari del figlio Hunter con una società energetica ucraina - e soprattutto dall’ascesa dei consensi del candidato progressista, il vecchio senatore Bernie Sanders, che resta il front runner democratico al momento, finora quello che è andato meglio di tutti, nei quattro stati dove si è votato per le le primarie.
I risultati
Biden ha riportato il 49% dei consensi in South Carolina, spinto dal voto black, Sanders secondo questa volta si è fermato al 20%. Il miliardario Tom Steyer nonostante il buon risultato di questo turno delle primarie, dopo esser arrivato terzo con l’11% dei voti, ha annunciato il ritiro dalla corsa per la nomination. Gli altri candidati sono rimasti tutti sotto il 10%: Pete Buttigieg il giovane candidato moderato che pochi giorni fa è stato dichiarato il vincitore ufficiale nel primo stato in cui si votato, l’Iowa, al termine del pasticciaccio brutto degli scrutini sbagliati e del riconteggio dei voti, qui si è fermato all8%, seguito da Elizabeth Warren, l’altra candidata progressista con Sanders, con cui potrebbe fare un ticket , in una eventuale nomination del vecchio senatore del Vermont, che ha riportato appena il 6,8%.
Maglia nera Amy Klobuchar, la senatrice del Minnessota che qui al Sud ha riportato appena il 3% dei voti, una batosta in pratica. Tutto questo alla vigilia del voto del Super Martedì, il 3 marzo, quando si voterà in 15 stati americani, tra cui Texas e California, gli stati più grandi che da soli valgono circa il 40% dei delegati per il Congresso.
«Grazie South Carolina! Questa è la tua vittoria, la vittoria di chi è stato escluso e lasciato indietro. Insieme conquisteremo questa nomination e batteremo Donald Trump», dice Biden davanti ai suoi sostenitori a Columbia. Prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo: «Da qui avete lanciato Bill Clinton, Barack Obama ed ora me, la mia campagna è decollata dopo che mi avevano dato per morto, oggi ha vinto il cuore del partito democratico e ha vinto alla grande».
Quando sono state scrutinate circa l’86% delle schede elettorali, Biden è in corsa per aggiudicarsi almeno 28 dei 54 delegati in palio in South Carolina per la Convention di luglio, Sanders almeno 9 delegati. Tra due giorni si capirà qualcosa di più per la nomination democratica. Sanders dai pronostici dovrebbe riuscire a conquistare i maggiori consensi in tutti gli stati in cui si vota. Il fronte moderato con la vittoria di Biden in South Carolina che davano per spacciato, ne esce fuori ancora più frammentato e senza una leadership forte.
La sfida di Bloomberg
Ancora di più accentuato dalla discesa in campo di Michael Bloomberg nel Super Tuesday. L’ex sindaco di New York intanto ha attaccato Trump per le falle con cui l’amministrazione sta gestendo l’emergenza del coronavirus negli Stati Uniti, dopo la prima vittima, 66 casi accertati di cui 4 inspiegabili, di persone che non hanno né viaggiato e né sono venute in contatto con persone tornate da aree a rischio.
Bloomberg ieri sera ha comprato tre minuti di spot in prime time “indirizzati alla nazione” sulle tv americane Cbs e Nbc per attaccare pesantemente Trump sul coronavirus. Gioca già una sfida a due. «A inizio settimana il Centers for Disease Control ha detto agli americani di prepararsi per la diffusione del coronavirus. Trump ha detto: “Vediamo cosa succede. Nessuno lo sa davvero”. «Nessuno lo sa davvero - ha attaccato Bloomberg - perché Trump ha tagliato i fondi alla Cdc e alle altre agenzie per la salute». «Nessuno lo sa davvvero perché Trump ha eliminato la task force della Casa Bianca per rispondere alle pandemie».
L’attacco del magnate a Trump
«Nessuno lo sa davvero perché questa amministrazione ha dichiarato guerra alla scienza, all’informazione e alle istituzioni che ci tengono al sicuro e informati». «Nessuno lo sa davvero perché nessuno può davvero sapere che cosa questo presidente erratico e instabile farà», ha concluso Bloomberg su tutte le principali reti nazionali in prima serata.
Il contrattacco di Trump al solito è arrivato su Twitter: «La vittoria del sonnolento Joe Biden in South Carolina dovrebbe essere la fine della campagna da barzelletta di Mini-Mike Bloomberg. Dopo la peggiore performance di sempre nella storia dei dibattiti presidenziali, Mini-Mike ora ha Biden che ha frammentato i suoi pochissimi voti, portandone via molti».
Si vedrà nel Super Tuesday come andrà, quando scenderà in campo anche l’ex sindaco di New York, che ambisce a sostituire Biden come candidato dei moderati, contrapposto al vecchio socialista che piace ai giovani ed ha il maggior consenso nella base del partito democratico.
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