Moda Le nuove app di Gfidea

Joylocker per custodire i ricordi in tessuti, t-shirt e nelle valigie di Kiton

di Vera Viola

Il lucchetto. Il simbolo di Joylocker

2' di lettura

La startup innovativa Gfidea, inventrice del Joylocker, conquista una collaborazione con kiton. Non uno, ma più progetti sono allo studio: dalle t-shirt alle valigie dotati di joylocker: un chip capace di custodire e rivelare con foto, data e dedica un momento emozionante della vita.

La startup innovativa Gfidea nasce a Milano e ha una unità locale ad Aversa per iniziativa di Gabriele Ferrandino, ingegnere e imprenditore. La società è titolare di marchio e brevetto “Joylocker” che a Ferrandino piace definire “ custode di una gioia”. Nasce con la forma di un lucchetto, in realtà è un chip che, attraverso un’app, trasferisce nel lucchetto e sul suo display, o anche sullo smartphone al semplice contatto, una foto, una data e una dedica che ricordino, a chi ne viene in possesso, un momento felice della propria vita. «Il lucchetto – precisa Ferrandino che intanto punta a brand di auto e yacht di lusso – custodirà un’emozione per sempre».

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Il progetto parte nel 2017. La vendita parte in abbinamento a cerimonie: i matrimoni in particolare. In pochi mesi gli operatori del wedding ne acquistano mille. Ma è marzo 2020, il Covid si diffonde e le cerimonie vengono proibite. Negli ultimi due mesi, il lucchetto torna in vendita e ne vengono prenotati altri mille, non solo in Italia, ma anche a New York e a Mosca. Nel frattempo, nei mesi dei confinamenti anti pandemia, Gfidea studia nuove applicazioni. Ed è qui che comincia la collaborazione con la Ciro Paone, casa di moda del brand Kiton.

«Nel 2020, in pieno lockdown – aggiunge Ferrandino – abbiamo depositato il brevetto del Joylocker abbinato ai tessuti». Con il vertice della Ciro Paone abbiamo progettato la t-shirt con l’anima. Di cosa si tratta? Una t-shirt in cui sono ingabbiati foto, data e dedica». E poi aggiunge: «L’ho proposto a Raffaella Paone che lo ha approvato». Poi dalla t-shirt si passa alle valigie. Questa volta, la startup e la Casa di moda coinvolgono il dipartimento di design dell’università Vanvitelli. Parte un concorso: le proposte dei giovani studenti sono fantastiche: si va dai materiali compositi ai derivati dei funghi e dell’ananas. Poi la proclamazione dei vincitori a cui vanno premio in denaro e stage ad Arzano. A settembre partirà la produzione.

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