Julius Meinl, big del caffè austriaco punta sull’Italia
Il gruppo ha già stabilimenti a Vicenza e intende fare nuove acquisizioni
di Maria Teresa Manuelli
2' di lettura
Copertura capillare del territorio, ingresso in grande distribuzione e nuove acquisizioni. Julius Meinl, storica torrefazione austriaca fondata 160 anni fa a Vienna, intende puntare sull’Italia per il proprio sviluppo nei prossimi cinque anni.
Il nostro Paese è particolarmente strategico per l’azienda che qui dagli anni 50 produce gran parte del suo caffè, prima a Bolzano poi a Vicenza, dove ha stabilito la sua sede italiana dal 2003. L’Italia nel 2021 era il terzo Paese a livello mondo per fatturato (20 milioni di euro su un giro d’affari globale 2021 di 155 milioni). Presso lo stabilimento di Vicenza, inoltre, si lavora l’87% della produzione totale del gruppo: lo scorso anno sono state 13mila le tonnellate di caffè pregiati lavorati in Italia. «Abbiamo sempre considerato il Paese strategico – afferma Andreas Hosp, amministratore delegato Julius Meinl Italia – sia per l’elevato consumo di caffè nel settore dove Julius Meinl opera, quello dell’horeca (bar e ristoranti, ndr), sia perché in Italia si consumano principalmente miscele con standard di qualità alti. Prevediamo una crescita che si basa su tre campi d’azione principali: organica, a livello nazionale anche entrando in regioni dove ancora non siamo presenti con l’obiettivo di una copertura capillare; attraverso acquisizioni che stiamo valutando; e attraverso l’ingresso di Julius Meinl nella grande distribuzione per la quale ci stiamo preparando».
Julius Meinl è tra i principali brand premium che si rivolgono al settore fuori casa, con 50mila clienti in 70 Paesi. In Italia nel 2021 si collocava al settimo posto nel suo canale principale, dopo player come Illy e Lavazza. «Per quanto riguarda il resto del mondo – prosegue Hosp –fuori dall’Ue puntiamo a prossimi progetti negli Stati Uniti. Qui alla fine del 2021 abbiamo acquisito tre grandi società: la Paramount Food & Beverage e la Restaurant Beverage Service (Rbs) entrambe con sede a Miami, e la Sovereign Coffee & Tea a Orlando. Questi investimenti ci hanno permesso di aumentare la nostra attuale customer base nel settore dell’ospitalità di oltre 500 nuovi partner. E dove nel lungo termine, continueremo a far crescere la nostra presenza con ulteriori investimenti perché riteniamo che il settore dell’ospitalità negli Stati Uniti offre molte opportunità di espansione e crescita, come abbiamo avuto modo di percepire durante questo decennio».
L’azienda è a conduzione familiare. Christina Meinl, attuale managing director dell’Austria, è la quinta generazione della famiglia a guidare l’azienda e nel 2020 è stata anche nominata presidente della Specialty Coffee Association, l’organizzazione globale che promuove la diffusione e la crescita degli specialty coffee prodotti attraverso una filiera sostenibile a 360°. «Per quanto concerne le previsioni 2022 – conclude Hosp – salvo imprevisti legati alla crisi energetica e alla pandemia, le nostre previsioni sono di superare un fatturato globale di 200 milioni di euro e un fatturato italiano di 23 milioni di euro. Quindi, considerando lo scenario attuale, ci aspettiamo una crescita importante a livello globale».
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