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Juventus, Agnelli all’assemblea degli azionisti: «Non mi arrendo sul progetto SuperLeague»

Il presidente del club dice che “la piramide del calcio professionistico non è sostenibile”. Critiche dei soci per i conti in profondo rosso e la caduta dei risultati sportivi

di Gianni Dragoni

(ANSA)

3' di lettura

Andrea Agnelli non si arrende sul progetto SuperLeague. Il presidente della Juventus è netto nel discorso introduttivo all'assemblea degli azionisti, che si svolge all'aperto all’Allianz Stadium di Torino, in presenza del 78,55% del capitale. «Sul progetto SuperLeague non mi sono arreso, non mi voglio arrendere oggi, non mi arrenderò domani. Sarà solo attraverso un dialogo costruttivo che si potrà arrivare a una dimensione soddisfacente».

Bilancio e aumento di capitale

All’ordine del giorno ci sono il bilancio consolidato al 30 giugno 2021, chiuso con una perdita netta di -209,9 milioni, la più alta nella storia del club, la nomina del nuovo cda, l’aumento di capitale di 400 milioni, che fa seguito a quello di 300 milioni lanciato a fine 2019. Agnelli ha detto che «il Covid ha avuto un impatto di circa 320 milioni sul club in tre anni, di cui il 40% quest’anno. Con questo esercizio pensiamo di pulire gli effetti e confermiamo la validità del nostro piano industriale». Il bilancio e l’aumento di capitale sono stati approvati a larga maggioranza. La società è controllata da Exor, con il 63,77% del capitale.

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«La piramide del calcio professionistico non è sostenibile»

Il presidente della Juventus ha parlato di quelli che considera problemi strutturali del settore. «Al di là del risultato negativo della nostra società, vi sfido a dimostrare che l’attuale piramide del calcio professionistico è sostenibile. Tutti si lamentano. Ogni tentativo di riforma viene affossato. Il meccanismo di governance che abbiamo oggi non permette a nessuno di assumere una leadership. Chi ha il peso non ha i voti, chi ha i voti non ha il peso».

Attesa la decisione della Corte europea

Parlando dei tre club fondatori del controverso progetto SuperLeague, ufficializzato il 19 aprile e poi abortito, Agnelli ha detto: «Quest'anno Juventus, Real Madrid e Barcellona, nessuna ha vinto il campionato domestico, tutte partecipiamo alla Champions League». Ha accusato la «classe politica» di voler prendere decisioni sul governo del calcio senza averne le competenze. «Ci sono procedimenti cominciati e poi annullati da parte dell’Uefa. E oggi siamo in attesa del pronunciamento della Corte di giustizia europea. Dobbiamo attendere la decisione della Corte europea prima di ipotizzare i prossimi passi». Secondo Agnelli la decisione potrebbe arrivare entro 9-12 mesi.

Il Cfo Cerrato: sviluppo del progetto non prevedibile

La Juventus continua a credere nel progetto della European SuperLeague, ha confermato il direttore finanziario (Cfo), Stefano Cerrato, subentrato da pochi mesi ad altri dirigenti nel ruolo. Cerrato ha detto: «La costituzione della società per la SuperLeague è avvenuta il 19 aprile. L'intenzione era arrivare a un dialogo costruttivo con Fifa e Uefa. Allo stato lo sviluppo del progetto non è assolutamente prevedibile, progetto sulla cui legittimità la società Juventus resta assolutamente convinta». Cerrato ha detto che a causa della chiusura dello stadio e del museo nell'ultimo esercizio sono mancati ricavi per 70 milioni «rispetto a un anno normale».

Le critiche dei piccoli azionisti

I piccoli azionisti intervenuti hanno criticato il crollo dei risultati sportivi dopo nove scudetti consecutivi (fino al 2019-2020), i pesanti risultati economici (quattro anni consecutivi in rosso), l’elevato indebitamento, la sequenza di esoneri di allenatori (tre negli ultimi tre anni: Allegri, Sarri, Pirlo, infine richiamato Allegri), la cacciata di diversi dirigenti, in particolare di Giuseppe Marotta tre anni fa, «andato a sistemare i problemi dell’Inter», ha detto il socio Salvatore Cozzolino, il quale ha definito il successore a capo dell'area sportiva, Fabio Paratici, ora al Tottenham, «un volonteroso collezionista di figurine». Il socio Piero Gola ha detto ad Agnelli: «Quando si sbaglia è bene fare un passo indietro». «Solo chi non fa non sbaglia», ha risposto il presidente della Juventus.

I soci sugli spalti dello Stadium

I soci rappresentati presenti o per delega sono 228. L’assemblea della società bianconera è l’unica, tra le quotate in Borsa, a svolgersi a porte aperte da quando ci sono le norme sul Covid che consentono di fare le assemblee a porte chiuse, nelle quali è impedito il confronto tra i piccoli soci e il vertice delle società. I soci della Juventus hanno però lamentato la riduzione del tempo per gli interventi, limitato a tre minuti. Gli azionisti sono nella tribuna principale dell’Allianz Stadium. Agnelli, affiancato da Pavel Nedved (a destra) e Maurizio Arrivabene (a sinistra), è in un palco sul campo, nella zona delle panchine delle squadre.


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  • Gianni DragoniCaporedattore, inviato

    Luogo: Roma

    Lingue parlate: italiano, inglese, francese

    Argomenti: economia, finanza, industria aerospazio, difesa, industria ferroviaria, trasporto aereo, grandi aziende pubbliche, privatizzazioni, bilanci società di calcio, stipendi manager, governance società quotate, conflitti d'interesse

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