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Calcio e coronavirus: Juventus-Napoli si giocherà con le carte bollate

La norma applicabile alla situazione del Napoli è la stessa utilizzata più volte e anche domenica per permettere all'Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari

(REUTERS)

3' di lettura

Il big match di serie A, in programma domenica sera 4 ottobre rischia di gettare il calcio italiano nel caos.

Alle 20,45, allo Juventus Stadium ci sono la Juventus e la squadra arbitrale, non il Napoli: la squadra partenopea, infatti, non è partita dal capoluogo campano, mentre per la Lega non c'erano le condizioni per rinviare la partita.

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Il comunicato dell’Asl

Nel pomeriggio di domenica un nuovo comunicato dell’Asl 2 Napoli Nord ha ribadito: «Si ritiene non sussistere le condizioni che consentano lo spostamento in piena sicurezza dei contatti stretti. Pertanto, per motivi di sanità pubblica, resta l'obbligo dei contatti stretti di rispettare l'isolamento fiduciario presso il proprio domicilio». Il riferimento è ai giocatori della squadra partenopea nella quale sono stati individuati due giocatori positivi: Elmas e Zielinski. Secondo l’Asl, i giocatori del Napoli avrebbero «inevitabilmente contatti con una pluralità di soggetti».

Il big match si giocherà con le carte bollate

Contro la posizione dell’Asl, però, la Lega di serie A, che punta a far valere il protocollo siglato di recente. sostenendo che la partita può essere disputata. E la Juve, a sua volta in isolamento fiduciario, ha annunciato l’intenzione di presentarsi all’Allianz Stadium. Per il Napoli, quindi, diventa concreta la possibilità di una sconfitta a Tavolino. Alla vicenda si sono aggiunte le posizioni dei ministri alla Salute Roberto Speranza e dello Sport Vincenzo Spadafora. «La priorità non è il calcio o gli stadi, la priorità è la salute delle persone» ha detto il primo, «far prevalere l’interesse della salute» ha detto il secondo.

In una nota, la Lega di Serie A ha spiegato perché Juventus-Napoli «deve essere giocata questa sera», confermando quanto anticipato in giornata dall'Ansa.

Un muro contro muro, quindi. Probabilmente con una coda di carte bollate che contribuirà ad alimentare il caos in una stagione che si annuncia condizionata dal coronavirus. La possibilità del ko a tavolino per il Napoli c'è, ma il club azzurro darà poi battaglia sul tavolo della Figc, forte delle comunicazioni dell' Asl. Del caso lunedì il ministro dello sport Vincenzo Spadafora discuterà con i vertici del calcio.

Per il Cts la competenza è dell’Asl

Intanto, però, si aggiunge un nuovo tassello. Lo stesso Cts che ha siglato il protocollo con la Lega di serie A sottolinea che «a proposito del caso dei calciatori positivi al contagio dal virus SARS-CoV-2, il Cts richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell'Autorità Sanitaria Locale competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori».

La posizione della Lega di serie A

«In relazione alla comunicazione formale ricevuta dalla SS Napoli Calcio - si legge nella nota di via Rosellini - la Lega Serie A chiarisce che il sistema di regole in vigore deve garantire massima tutela della salute per le persone coinvolte, parità di trattamento tra i vari club, nonché rispetto dei principi di lealtà sportiva».

«Nel merito - prosegue la Lega di serie A - è opportuno ricordare che la nota della Asl campana si è limitata a notificare il provvedimento ordinario di isolamento fiduciario nei confronti dei contatti stretti del giocatore Zielinski. Nel caso di specie, invece, si applica il Protocollo Figc concordato con il Cts e integrato dalla Circolare del Ministero della Salute lo scorso 18 giugno, che recepisce il parere del Cts n. 1220 del 12 giugno 2020, che non è stato tenuto in considerazione neanche nella mail del vice capogabinetto del Presidente della Regione Campania».

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I precedenti che cita la Lega

Per la Lega di A «tale norma di ordinamento statale a carattere speciale, applicabile alla situazione del Napoli che presenta due calciatori positivi al covid-19, è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione per permettere, a puro titolo di esempio, al Torino di affrontare l'Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare a giocare al San Paolo, e oggi all'Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari. Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie».

Rinvio solo a determinate condizioni

«Il Consiglio di Lega - prosegue il comunicato - ha inoltre approvato un preciso regolamento da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificarsi di determinate condizioni che, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e non sussistono provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita».

«La “ratio” del protocollo resta, quindi - conclude la nota della Lega di A - quella di consentire la disputa di tutte le partite e conseguentemente la conclusione regolare della Serie A Tim».

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