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Juventus, la Corte Figc toglie 10 punti in classifica. Prosciolti i dirigenti

La Juve penalizzata di 10 punti in classifica. È questa la sentenza della Corte federale d’appello della Figc dopo la nuova udienza del processo plusvalenze

Aggiornato il 23 maggio 2023

Calcio, ecco cosa sono le plusvalenze e quando sono illegittime

2' di lettura

La Juve penalizzata di 10 punti in classifica. È questa la sentenza della Corte federale d’appello della Figc dopo la nuova udienza del processo plusvalenze. La decisione è stata notificata a ridosso della partita Empoli-Juventus di campionato, poi persa dai bianconeri per 4 a 1. La procura federale aveva chiesto una penalizzazione di 11 punti e 8 mesi di inibizione per i dirigenti tesserati per la vicenda delle plusvalenze.

Sempre stando a quanto apprende l’Ansa, la Corte di appello federale della Figc ha prosciolto i sette dirigenti Juve per il quale il Collegio di Garanzia aveva chiesto di rimotivare la responsabilita’, nell’ambito del processo plusvalenze. Si tratta di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Per loro il procuratore federale, Giuseppe Chinè, aveva chiesto otto mesi di inibizione.

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La richiesta era avvenuta al termine della sua requisitoria innanzi alla Corte federale d’appello della Federcalcio all’udienza di rivalutazione della sentenza di secondo grado, come indicato dal Collegio di Garanzia dello sport presso il Coni.

In secondo grado, la Juventus era stata penalizzata di 15 punti a fronte di 9 punti richiesti da Chinè. E la Borsa reagisce: vendite sul titolo Juventus a Piazza Affari, dove le quotazioni del club bianconero lo 0,63%, euro accusando una delle peggiori prestazioni dell’intero listino.

Gli investitori avevano alleggerito le posizioni in attesa di conoscere i verdetti della giustizia sportiva che penalizza la squadra in classifica mettendo a rischio la partecipazione alla prossima Champions League e i ricavi connessi. Resta poi sullo sfondo la vicenda legata agli accordi stipulati con i giocatori sugli stipendi nel periodo del Covid, per cui ai dirigenti della Juventus è contestata la mancata lealtà in base all’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva.

Si è chiuso in tarda mattinata il dibattimento presso la Corte federale d’appello, con l’intervento del procuratore Figc Giuseppe Chinè e successivamente dei legali bianconeri sul caso plusvalenze-Juventus. La sentenza è arrivata al termine della camera di consiglio.

Calvo: «Juve non soddisfatta, valutiamo ricorso»

«Le nostre prime impressioni sono negative, non siamo soddisfatti. Ci aspettavamo che il verdetto arrivasse nel pre partita, non ci tocca. Fare qualsiasi commento è presto, usciremo con un comunicato a breve». Così il capo dell’area sportiva della Juventus, Francesco Calvo, ai microfoni di Dazn dopo la sentenza sul caso plusvalenze. «Ricorso? C’è la possibilità, ma dobbiamo leggere le motivazioni per i margini di un ricorso».

Plusvalenze, Juve: «Amarezza club e milioni di tifosi»

«Juventus Football Club prende atto di quanto deciso poco fa dalla Corte d’Appello della Figc e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Collegio di garanzia presso il Coni. Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa, suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità». Così il club su Twitter.

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