Kammer (Fmi): «Un pil per l'Italia a +1,2% nel 2024? Target ambizioso ma fattibile con Pnrr»
Il direttore del dipartimento europeo del Fondo che sull'Italia è meno negativo di quanto si potrebbe pensare ma auspica obiettivi più ambiziosi di riduzione del deficit
I punti chiave
- Riforma Patto Stabilità è opportunità, quadro per politiche virtuose
- La questione chiave per l'Italia è la crescita della produttività
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) -« L’obiettivo del governo italiano di registrare una crescita del pil dell'1,2% nel 2024 “è ambizioso ma è anche fattibile. E’ fattibile perché se i fondi del Next Generation Eu dovessero essere attivati l'anno prossimo, allora potrebbero fornire quello stimolo per raggiungere effettivamente l’obiettivo dell'1,2». Lo ha detto in un’intervista a Il Sole 24 Ore Radiocor il direttore del dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale, Alfred Kammer, alla riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale e della banca mondiale a Marrakech. «Quindi semplicemente tenendo conto di questo fattore – ha spiegato Kammer – è un numero che può essere raggiunto. Per noi, tuttavia, ciò che è più importante per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi Ngeu non è l'impatto fiscale a breve termine ma il fatto che sia le riforme che gli investimenti portano a un aumento della produttività e della capacità produttiva dell'economia di lungo termine. E questo è il punto fondamentale». Pochi giorni fa, l’Fmi ha tagliato le stime per l’Italia sia per l’anno in corso che per il 2024 allo 0,7%, con una sforbiciata dello 0,4% per il 2023 rispetto all’anno in corso. A questo riguardo,ha sottolineato, la riduzione è stata dovuta alla crescita negativa registrata nel secondo trimestre rispetto al trimestre precedente a causa del calo degli investimenti con la fine del superbonus; «La revisione al ribasso è stata principalmente una presa di coscienza di quanto avvenuto nel secondo trimestre, che è stata una manifestazione di ciò che abbiamo visto accadere con il superbonus. Quindi in gran parte è stato un fattore di trascinamento meccanico che farà sentire i suoi effetti anche l’anno prossimo. Ma questo è un segnale importante che le cose stanno andando male in Italia? No, non lo è».
Serve aggiustamento fiscale Italia più ambizioso e rapido
«La nostra raccomandazione - ha spiegato Kammer - è che l'aggiustamento fiscale dovrebbe essere più ambizioso e una buona parte dell’aggiustamento dovrebbe essere messa in campo in tempi rapidi. La ragione per questo è che ci troviamo in una situazione in cui in Italia deve fronteggiare un alto debito con costi di finanziamento che rimarranno più alti per un periodo più lungo e questo comporterà esigenze di rifinanziamento più elevate. Questo significa che i rischi di questa situazione devono essere mitigati, e possono essere mitigati mostrando più ambizione e anche mettendo in campo tempestivamente le misure necessarie. Questo invia un segnale ai mercati sul riconoscimento della necessità di affrontare il problema di un debito più elevato».
Riforma Patto Stabilità è una opportunità
A proposito della riforma delle regole fiscali «la vediamo come un'opportunità, perché le regole fiscali attualmente in vigore non hanno raggiunto alcuni degli obiettivi prefissati. Nei periodi difficili i governi dovrebbero spendere nei periodi favorevoli risparmiare ma questo non è avvenuto e il patto nella versione attuale non ha incentivato questo comportamento». «Quando guardiamo alle nuove regole fiscali, ci aspettiamo che soddisfino alcuni di questi obiettivi – ha sggiunto Kammer - e uno di questi obiettivi è avere un debito sostenibile, limitando e riducendo i rischi fiscali. Dovrebbero aiutare anche a proteggere gli investimenti. Ci sono diversi obiettivi che ci aspettiamo dalle nuove regole fiscali, e ci aspettiamo che i paesi ne traggano beneficio perché il patto fornisce un ancoraggio, un quadro, uno strumento di comunicazione, anche per la popolazione, su cosa deve essere fatto e come deve essere fatto. Per i paesi ad alto debito, ciò significa ridurre i deficit. Significa abbattere i livelli di debito elevati che richiederanno alla fine una riprioritizzazione delle spese e della gestione delle entrate. E non bisogna dimenticare di ricordare sempre che un ruolo importante per gestire le situazioni di alto debito e alto deficit è veramente quella di far crescere l'economia, perché ciò fa una differenza enorme. Quindi, questo quadro dovrebbe aiutare i paesi europei, compresi quelli ad alto debito, a ridurre il debito e a spiegare alla popolazione quali obiettivi si pone e come viene attuato. Dovrebbe anche contribuire a creare fiducia tra i membri dell'Unione europea, affinché ognuno faccia la sua parte per preservare l'unione economica».
La questione chiave per l’Italia è crescita della produttività
La questione chiave per l'Italia è la necessità di una crescita della produttività. «Abbiamo bisogno di una crescita più elevata in generale e il Ngeu contribuirà in tal senso - ha concluso - Quando guardo al Ngeu, ha due elementi molto importanti per noi. Ha una parte di investimenti pubblici che contribuirà ad aumentare la capacità produttiva. E, cosa molto importante, impone la necessità di attuare difficili riforme strutturali. Le riforme strutturali sono difficili per qualsiasi governo perché i costi politici si presentano nel breve termine, mentre i benefici sono nel lungo termine. Quando guardiamo all'Italia e a molti altri paesi europei, si tratta di aumentare la crescita della produttività e, in generale, di favorire una crescita più elevata. Questo avrà anche un enorme effetto positivo sulla situazione fiscale».
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