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Kering prosegue il rinnovamento: Sarah Burton lascia la guida di Alexander McQueen dopo 13 anni

La designer aveva raccolto nel 2010 l’eredità dello stilista tragicamente scomparso, come vertice creativo del marchio parte di Kering dal 2001. È solo la più recente delle numerose novità che hanno segnato l’estate del gruppo francese, fra cui l’acquisto del 30% di Valentino in luglio

di Chiara Beghelli

Sarah Burton

3' di lettura

Era uno dei legami più longevi nella storia più recente della moda. Ma dopo ben 26 anni le strade di Sarah Burton e della maison Alexander McQueen si separeranno. L’annuncio è stato diramato da Kering, il gruppo al quale il marchio britannico fa capo dal 2001. Burton, 49 anni, aveva assunto il ruolo di direttrice creativa del marchio nel 2010, dopo la morte del suo fondatore Lee Alexander McQueen, del quale era stata collaboratrice già dal 1996, ed era stata nominata in precedenza Head of Design della collezione donna della maison. Nel novembre 2011 aveva ricevuto il premio di Designer of the Year ai British Fashion Awards, nel 2012 era stata insignita dell'Ordine dell'Impero Britannico proprio per i servizi resi all'industria del lusso britannica. Nel 2019 aveva anche ricevuto il CFDA International Award. Celebre l’abito da sposa disegnato per Catherine Middleton per le nozze con il principe William, il 29 aprile del 2011, e quello realizzato nel 2017 per la tennista Serena Williams.

Kate Middleton insieme alla sorella Pippa, entrambe in Alexander Mc Queen, nel giorno delle nozze con il principe William nel 2011

L’ultima collezione firmata da Sarah Burton sarà quella per la PE 2024, in calendario a Parigi il prossimo 30 settembre. Proprio a Parigi era stata presentata la prima nel ruolo di direttrice creativa. «Da quando ne ha preso la guida, Sarah Burton ha prodotto collezioni acclamate dalla critica, affermandosi come una celebrata designer - si legge nella nota di Kering -. Durante questi 13 anni, Sarah Burton ha portato la casa di moda britannica a nuovi livelli, grazie alla sua eccezionale visione e creatività».

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«Vogliamo esprimere la nostra immensa gratitudine a Sarah Burton per aver scritto un così importante capitolo nella storia di Alexander McQueen», ha commentato Gianfilippo Testa, ceo di Alexander McQueen. E di «immensa gratitudine» parla anche François-Henri Pinault, presidente e ad di Kering: «Ha conservato e proseguito l’eredità di Lee, l’attenzione al dettaglio e alla sua visione unica, aggiungendo insieme il suo tocco personale e molto creativo».

«Sono così orgogliosa di tutto ciò che ho fatto e del mio incredibile team da Alexander McQueen - ha detto la designer -. Sono la mia famiglia, e questa è stata la mia casa per 26 anni. Voglio ringraziare François-Henri Pinault per aver creduto in me e avermi offerto questa incredibile opportunità. E soprattutto voglio ringraziare Lee Alexander McQueen. Mi ha insegnato così tanto e gli sono eternamente grata. Sto guardando al futuro e al mio prossimo capitolo e porterò sempre questo prezioso tempo con me».

Lee Alexander McQueen aveva fondato il suo marchio nel 1992. Nel 2010 si è suicidato. Aveva 40 anni.

L’addio di Burton è solo la più recente delle notizie e dei cambiamenti avvenuti nelle ultime settimane nel secondo gruppo del lusso al mondo (con un fatturato pari a 20,4 miliardi di euro nel 2022): in giugno Kering ha annunciato di aver rilevato la storica maison di fragranze Creed, per la cifra stimata di circa 3,5 miliardi di euro; alla fine di luglio risale l’entrata nel capitale di Valentino con una quota del 30%, per un controvalore di 1,7 miliardi di euro. Appena pochi giorni prima era stato diffuso l’annuncio dell’addio di Marco Bizzarri al suo ruolo di ceo di Gucci (otto mesi dopo l’uscita del direttore creativo Alessandro Michele, che lui aveva fortemente voluto alla guida del marchio, e che a sua volta è stato sostituito con Sabato De Sarno, di cui è atteso il debutto durante l’imminente settimana della moda milanese), contestualmente a un profondo rimescolamento del management, con l’ascesa di Francesca Bellettini, già ad di Yves Saint Laurent, a vice presidente esecutiva e responsabile dello sviluppo dei marchi del gruppo. Infine, la notizia dell’acquisizione (tramite la holding della famiglia Pinault, Artemis, che controlla anche la casa d’aste Christie's e la cantina Chateau Latour) dal fondo Tpg della Creative Artists Agency (Caa), la più grande agenzia di Hollywood, alla quale fanno riferimento star come Brad Pitt, Zendaya, Bradley Cooper, Beyoncé, ma anche Salma Hayek, moglie di Pinault. Un’operazione valutata circa 7 miliardi di dollari.

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