Kering soffre in Borsa in attesa della trimestrale, giù tutto il settore lusso
di Monica D'Ascenzo
3' di lettura
Le turbolenze per il settore del lusso sono iniziate dal 10 ottobre scorso. La causa scatenante per le vendite sui titoli del comparto è stata la trimestrale diffusa da Lvmh. Dati non negativi, ma che gettavano delle ombre sugli sviluppi futuri, soprattutto per quel che riguarda il mercato cinese (anche nel turismo). L’attesa era per oggi, quando a mercati chiusi saranno diffusi i dati dell’altro colosso francese del lusso, Kering. I titoli in Borsa, però, hanno già iniziato a muoversi al ribasso da questa mattina. Il gruppo, che conta nel proprio portafoglio Gucci fra gli altri brand, cede sulla piazza di Parigi il 4%, mentre Lvmh a ruota perde circa il 2 per cento. Entrambi i titoli il 10 ottobre erano stati fortemente penalizzati con ribassi rispettivamente del 9,62% e del7,14%.
Il mood sul comparto trascina al ribasso, naturalmente, anche i titoli su altre piazze europee. Hugo Boss cede a Francoforte l’1,62%, mentre in Italia Salvatore Ferragamo, che ieri aveva messo a segno un +7,44%, ripiega con un calo del 3% circa; Moncler cede il 4% e Tod’s oltre il 2%. Bisognerà poi vedere, all’apertura di Wall Street, come reagirà il titolo di Michael Kors, che ha appena rilevato Versace e che il 10 ottobre aveva registrato un -7 per cento.
Le attese degli analisti
«Non sono sicuro che la discesa in Borsa sia legata alle stime del terzo trimestre – anzi, non credo che sia cosi. Il settore oggi è tutto sotto pressione, con Moncler, Prada, e altri che arretrano in misura simile. Penso che si tratti dello stesso fenomeno dei giorni scorsi, con prese di profitto sul lusso e riduzione della esposizione sul settore, in relazione a preoccupazioni per la crescita cinese» commenta Luca Solca di Exane con il Sole 24 Ore, aggiungendo: «Penso che Gucci dovrebbe crescere oltre il 26-27% a cambi costanti nel terzo trimestre per calmare le eventuali paure. E credo che lo farà».
Jp Morgan Cazenove, in un report, sottolinea: «Ci aspettiamo vendite di gruppo molto forti, in crescita organica e reported del 24% a 3,300 miliardi di euro. Questo include il marchio Gucci con un + 29%. Il prezzo delle azioni Kering è stato sottoposto a forti pressioni dai risultati del primo semestre 2018. Nonostante comprendiamo la retorica riguardo alla rallentamento sequenziale del quarto trimestre rispetto al terzo e al secondo e siamo consapevoli delle preoccupazioni a livello macro e per il posizionamento del settore, questa reazione sui prezzi ci sembra eccessiva. Kering tratta al momento a 18 volte le stime degli utili del 2019, pur mantenendo una crescita doppia rispetto al settore, oltre ad essere la best-in-class per margini e per rendimenti dopo la decisione di cedere Puma». La banca americana conferma, quindi, il rating “overweight” con target price a
580 euro.
Anche Citi vede una crescita ampiamente a doppia cifra con il raggiungimento di un fatturato di 3,3 miliardi di euro. Per il gruppo la crescita organica è stimata nel 22%, mentre per i singoli brand le stime sono di un +28% per Gucci, +17% per
Saint Laurent, +26% per gli altri brand, mentre per Bottega Veneta Citi stima un -2 per cento. Nel dettaglio il report Citi osserva: «Kering rimane eccessivamente dipendente da Gucci, che dovrebbe raggiungere ricavi 8 miliardi di euro quest’anno e sta ora registrando una crescita eccezionale esattamente in un momento in cui la domanda dei consumatori cinesi potrebbe essere in fase di raffreddamento. Le aspettative di mercato per Gucci sono alte poiché il marchio dovrebbe raggiungere poi i 10 miliardi di euro di ricavi e un margine EBIT del 40% nei prossimi 2-3 anni».
Non resta ora che aspettare la chiusura delle contrattazioni e la conference call del gruppo alle 18, che chiarirà alcuni dubbi al mercato.
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