La guerra in Europa

Putin, pagamenti solo in rubli per il gas. Gli Usa, a breve più Gnl all’Europa

La Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli. La Bielorussia ha intimato ad alcuni diplomatici ucraini di lasciare il paese e ha annunciato di voler chiudere il consolato ucraino nella città sud occidentale di Brest

Il discorso integrale di Zelensky in Parlamento

6' di lettura

Si inaspriscono i toni tra Russia ed Europa sul doppio versante della guerra finanziaria e dell’avanzata di Mosca in Ucraina. Sul fronte del conflitto economico, la Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, dando il via libera esclusivamente a transazioni in rubli. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin.

Non ci sono reazioni ufficiali Ue all'annuncio del Cremlino. Secondo un diplomatico europeo di alto livello «non si può escludere» che al Consiglio europeo di giovedì e venerdì se ne parli, ma «non è un tema fra i principali» del Vertice. In ogni caso sarà sul tavolo il tema di indurimento delle sanzioni europee contro la Russia: il tema dell'embargo sulle importazioni di petrolio sarà sicuramente discusso, ha indicato un altro alto funzionario Ue, ma non sono attese decisioni perché non c'è unità tra i Ventisette.

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La pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas russo in rubli rappresenta comunque una «violazione del contratto», afferma il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck. «Ora discuteremo con i nostri partner europei su come reagire», ha aggiunto.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato al Pe che, contro prezzi elevati e volatili del gas, «proponiamo degli appalti comuni e delle regole più rigide per lo stoccaggio, perché invece di fare concorrenza l’uno con l’altro portando i prezzi verso l’alto, dobbiamo usare il nostro peso e cominciare ad acquistare gas insieme. Come europei, non come 27 paesi membri diversi. Inoltre dovremmo utilizzare le nostre possibilità di stoccaggio in alcuni paesi membri per garantire le forniture ovunque nell’Unione».

Putin: "Non accetteremo pagamenti in dollari o euro per il gas"

Chubais lascia, respinte dimissioni della governatrice

Intanto anche il fronte interno russo mostra altre crepe. L’inviato per il clima di Mosca, Anatoly Chubais, si è dimesso e ha lasciato la Russia spiegando che la sua decisione è legata all’opposizione alla guerra di Vladimir Putin in Ucraina. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti. Chubais è conosciuto come l’architetto delle privatizzazioni in Russia degli anni 1990 e con il suo passo indietro è il funzionario di più alto livello a rompere con il Cremlino sull’invasione dell’Ucraina.

Anche l’apprezzata governatrice della banca centrale russa, Elvira Nabiullina, avrebbe cercato di dimettersi dopo che Vladimir Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina, ma il presidente non ha accettato le dimissioni. Lo riferiscono quattro persone a conoscenza delle discussioni, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.

Varsavia espelle 45 diplomatici russi. Mosca fa la sua lista

La Polonia, intanto, ha deciso l'espulsione di 45 diplomatici russi accusati di spionaggio. La replica del Cremlino non si fa attendere: il ministero degli Esteri russo ha consegnato all’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca un elenco di diplomatici americani che sono stati dichiarati persone non gradite e saranno espulsi. Lo afferma - secondo quanto riferisce la Tass - lo stesso ministero, aggiungendo “che qualsiasi azione ostile degli Stati Uniti contro la Russia avrà una risoluta e appropriata risposta”.

La Bielorussia ha intimato ad alcuni diplomatici ucraini di lasciare il paese, e ha annunciato di voler chiudere il consolato ucraino nella città sud occidentale di Brest, a quanto scrive l’agenzia stampa ufficiale bielorussa BeLta, rilanciata dal Guardian. La notizia arriva mentre si moltiplicano i segnali di un possibile prossimo coinvolgimento di soldati bielorussi a fianco delle forze russe che hanno invaso l’Ucraina.

Sul campo, lo scenario resta sempre critico. Sotto le bombe di Mosca su Kiev è morta la giornalista russa Oksana Baulina, che lavorava per la testata Insider, mentre in un altro attacco è morta un’atleta di 11 anni, Kateryna Dyachenko, giovane ginnasta di Mariupol. «La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin» ha detto il sindaco di Irpin Oleksandr Markushin, citato da The Kyiv Independent. il sindaco della capitale, Vitalij Klitshcko, citato dalla Bbc, ha detto che quasi tutta la città di Irpin, alla periferia nordoccidentale di Kiev, è tornata in mani ucraine. La controffensiva, ha aggiunto, ha respinto l’attacco russo anche a Makariv, altra località a una settantina di chilometri a ovest della capitale, sicché l’esercito ucraino ha «distrutto il piano per circondare Kiev».

Ucraina, Kiev, vigili del fuoco in azione nel distretto Shevchenkivsky

Fonti della Difesa Usa avvertono che i russi sono entrati a Mariupol. Secondo il presidente ucraino, i russi hanno catturato i soccorritori di un convoglio umanitario e si contano almeno 100mila persone «intrappolate» nella città. I combattimenti proseguono anche altrove, con il bombardamento del ponte sulla Desna che collegava Cernihiv a Kyiv. I russi si troverebbero a 40 chilometri da Mykolaiv, anche se la città resta - per ora - sotto il controllo ucraino.

I media riferiscono del bombardamento nella notte di un ponte a Chernihiv, a 130 chilometri da Kiev, ritenuto cruciale per portare aiuti umanitari ed evacuare i civili. Il primo ministro dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk, spiega che sono stati concordati nove corridoi umanitari per favorire l’uscita dal Paese. All’appello manca Mariupol.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha bocciato, come da attese, la bozza di risoluzione elaborata dalla Russia sulla situazione umanitaria in Ucraina. Il testo, che chiedeva l’accesso umanitario per la consegna degli aiuti e la protezione dei civili, ma ovviamente non menzionava il ruolo di Mosca nella crisi, ha ottenuto due voti a favore (Russia e Cina) e 13 astensioni. Senza l’imposizione di un veto, per passare, le risoluzioni del Consiglio devono ottenere almeno nove voti a favore.

Dall’inizio del conflitto si contano 121 bambini uccisi e altri 167 feriti. Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha ricordato le stime dell’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani: 2.510 vittime civili, una cifra comunque «sottostimata» e in crescita.

Potrebbe invece arrivare a 40mila il numero di soldati russi morti, feriti, presi prigionieri o dispersi nella guerra in Ucraina: lo scrive il Wall Street Journal citando un alto dirigente della Nato. La Nato stima che siano morti finora tra i 7.000 e i 15.000 militari russi.

Giovedì summit Ue, Nato e G7

La giornata clou sarà quella di domani, 24 marzo, con il triplo appuntamento dei vertici Ue, Nato e G7. Il presidente Usa, Joe Biden – atterrato in tarda serata a Bruxelles –, prima di partire per il suo viaggio in Europa ha ribadito che l’uso di armi chimiche da parte della Russia è una minaccia reale.

In vista dei summit, il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha sentito al telefono il presidente francese Emmanuel Macron, mentre aleggia il peso della minaccia lanciata dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov: «Useremo le armi nucleari solo se sarà minacciata la nostra esistenza». Il segretario generale Nato, Jens Stoltenberg, ha invitato la Russia a «smetterla con le minacce nucleari, una guerra atomica non si può vincere e non deve essere combattuta». Stoltenberg ha ribadito che «l’ingresso dell’Ucraina nella Ue non è in agenda», anche se l’Alleanza atlantica «aumenterà molto la sua presenza» sul fianco Est.

Il premier britannico Boris Johnson ha avuto anche oggi un colloquio telefonico col presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il quale s’è impegnato a sostenerlo nella richiesta di “un incremento sostanziale” da parte dell’Occidente di “armi difensive letali” destinate alle forze di Kiev. Lo riferisce Downing Street precisando che Johnson farà “pressione” domani in questo senso con tutti i colleghi in sede G7 e Nato.

Biden annuncia nuove sanzioni

Il presidente americano Joe Biden imporrà nuove sanzioni a 300 membri della Duma. Lo riferiscono al New York Times fonti informate sull’annuncio delle nuove misure contro Mosca previsto per giovedì, quando il presidente americano si troverà a Bruxelles per partecipare al vertice della Nato, all’incontro con i leader del G7 e al Consiglio europeo sull’Ucraina.

«Biden e i leader della Nato discuteranno come rafforzare il fianco orientale dell’Alleanza», ha detto il capo della sicurezza nazionale americana Jake Sullivan, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One diretto a Bruxelles. «Biden annuncerà nuove sanzioni su figure politiche, oligarchi e entità russe». Gli Usa - ha detto Sullivan - valuteranno anche i modi per aumentare le forniture di gas naturale liquefatto all’Europa nelle prossime settimane.

«I negoziati sono difficili ma continuiamo», dice intanto Zelensky in un aggiornamento sui colloqui tra Kiev e Mosca. «Sono grato a tutti gli intermediari internazionali che lavorano con noi», ha aggiunto il presidente ucraino. «Lotteremo fino alla fine in modo coraggioso e aperto».

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Secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, Zelensky avrebbe chiesto a Joe Biden di attendere per le sanzioni a carico di Abramovich, in quanto l’oligarca potrebbe giocare un ruolo nel facilitare i negoziati di pace con la Russia.

il primo ministro canadese, Justin Trudeau, durante il suo intervento in aula alla plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles ha incitato a continuare a «inviare equipaggiamenti militari per aiutare gli ucraini nella loro eroica difesa» e a «imporre sanzioni senza precedenti a Putin e ai suoi facilitatori in Russia e Bielorussia, aumentando la pressione il più possibile».

Continuano i bombardamenti russi

«Stiamo vedendo dei contrattacchi delle forze dell’Ucraina contro Mosca», ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un’intervista alla Cnn sottolineando che ci sono dei “segnali” di questi contrattacchi da parte di Kiev. «I russi sono in difficoltà», ha ribadito il portavoce della Difesa. Ed è sempre alta tensione tra Russia e Stati Uniti. Mentre il Cremlino fa sapere che «l’operazione militare in Ucraina procede come previsto» e «la Russia utilizzerà armi nucleari solo se la sua stessa esistenza fosse minacciata», ha detto Peskov.

Ma il Pentagono insiste: le forze russe in Ucraina hanno problemi logistici e stanno finendo le loro scorte di cibo, ha detto Kirby: «Tutti abbiamo visto i soldati russi che saccheggiavano i supermercati», ha spiegato, aggiungendo che la Russia «non ha raggiunto nessuno degli obiettivi strategici che si era prefissata». Il Pentagono ritiene che le forze ucraine stiano «riguadagnando terreno» nel sud dell’Ucraina, vicino a Kherson.

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