Ucraina ultime notizie. Prigozhin: esercito russo bombarda i Wagner, risponderemo. Servizi Mosca ai mercenari, «arrestatelo»
I punti chiave
- Servizi Mosca ai mercenari Wagner, «arrestate Prigozhin»
- Prigozhin, esercito russo bombarda i Wagner, risponderemo
- Prigozhin: non c’era una folle aggressione da parte ucraina
- Prigozhin: «L’esercito russo è una bolla d’aria scoppiata»
- Russia: Ue adotta 11esimo pacchetto di sanzioni, aumentata pressione
- Funzionari Usa a Cnn, prime fasi controffensiva hanno deluso aspettative
- Kiev, «successi parziali nel sud-est»
Budanov, «la fragile dittatura di Putin è caduta»
“La fragile dittatura di Putin è caduta... I rashisti hanno cominciato a mordersi l’un l’altro per potere e denaro”. Lo scrive su Telegram il capo della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kirilo Budanov, commentando la rivolta annunciata dal capo dei Wagner Yevgeny Prigozhin contro i vertici militari russi. “Prigozhin minaccia di “andare in marcia” a Mosca. Shoigu, secondo lui, è fuggito da Rostov per non diventare vittima del massacro. Quello che è successo è ciò di cui abbiamo parlato a lungo”, ha aggiunto Budanov, secondo il quale lo scontro interno russo gioca a favore delle “nostre brigate d’assalto addestrate, che sulle spalle degli invasori libereranno l’Ucraina e quei territori che vogliono far parte del nostro potente, invincibile e glorioso Paese”.
Metsola, pace per l’Ucraina sia di libertà, giustizia, dignità
“Noi chiediamo una soluzione per l’Ucraina” ma ciò che riguarda l’Ucraina “deve essere con l’Ucraina, una pace con la libertà, con la giustizia, con la dignità”. Lo ha sottolineato la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia di cionsegna del premio Biagio Agnes.
Podolyak, «per i russi arrivano tempi tumultuosi»
“Classica poesia russa... Stanno arrivando tempi tumultuosi. Il falso Vladimir è salito al trono. Gli oprichniki vanno a fare domande: abbiamo uno zar ed è reale? Il processo storico è sempre irreversibile...” Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak commentando lo scontro tra il capo dei Wagner Yevgeny Prigozhin e la leadership militare russa. Il riferimento è agli opricniki, un esercito privato che fu al servizio dello zar Ivan il Terribile.
Tajani, in Ucraina pace non può che essere una pace giusta
In Ucraina “la pace non può che essere una pace giusta, cioè i russi devono tornare da dove erano partiti, questa è difesa del diritto internazionale, difesa dell’integrità di un territorio. Tutte le iniziative di pace che spingeranno i russi a ritornare dove erano sono benvenute”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a domande dei giornalisti a margine della cerimonia di consegna del premio Biagio Agnes. “Benvenuto è il lavoro che sta facendo la Turchia a favore del corridoio verde per inviare grano e cereali ai paesi africani - ha continuato Tajani - bisogna anche lavorare per avere una zona neutra attorno alla centrale di Zaporizhzhia per evitare disastri peggiori come Chernobyl”.
Tv di Stato russa ferma trasmissione per smentire Prigozhin
Il canale televisivo statale di notizie Russia 24 ha interrotto la trasmissione di un programma per leggere il messaggio del ministero della Difesa russo, in cui si afferma che le dichiarazioni fatte dal leader del gruppo mercenario Wagner Yevgeny Prigozhin “non corrispondono alla realtà”. Lo riporta la Cnn, spiegando che l’interruzione è avvenuta durante la trasmissione del programma International Overview. “Stiamo interrompendo il programma (...) per trasmettere un messaggio dal ministero della Difesa russo: tutti i messaggi e i video che circolano sui social media, attribuiti a Yevgeny Prigozhin, riguardanti presunti attacchi del ministero della Difesa russo alle retrovie della Wagner PMC non corrispondono alla realtà e hanno lo scopo di disinformare”, ha detto il conduttore.
Servizi Mosca ai mercenari Wagner, «arrestate Prigozhin»
L’Fsb russa, i servizi di intelligence interna, ha chiesto ai mercenari Wagner a disobbedire agli ordini del loro leader Yevgeny Prigozhin e ad “arrestarlo”. Lo riporta Ria Novosti. “Chiediamo ai combattenti del Pmc di non commettere errori irreparabili, di fermare qualsiasi azione violenta contro il popolo russo, di non eseguire gli ordini criminali e traditori di Prigozhin e di prendere misure per arrestarlo”, ha affermato l’Fsb. Con le sue dichiarazioni e le sue azioni, aggiunge Fsb, Prigozhin ha “effettivamente chiesto l’inizio di un conflitto civile armato sul territorio russo e ha colpito alle spalle” i militari russi.
Prigozhin, nostro non è golpe ma marcia per la giustizia
Il capo del gruppo di mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin ha affermato che il suo appello a fermare la leadership militare russa non è “un colpo di stato militare”, ma uno sforzo per ripristinare la “giustizia”. “Questo non è un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia, le nostre azioni non interferiscono in alcun modo con le truppe”, ha dichiarato in un messaggio audio trasmesso dal suo servizio stampa.
Mosca apre inchiesta penale contro Prigozhin
Il presidente russo Vladimir Putin è stato “informato sulla situazione intorno a Prigozhin, si stanno prendendo le misure necessarie”. Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov dopo le minacce del capo di Wagner, come riporta Tass. Il comitato nazionale antiterrorismo di Mosca ha aperto un procedimento penale “per invito alla ribellione armata” dopo le dichiarazioni del capo di Wagner Prigozhin. Lo riporta Tass. Il comitato nazionale antiterrorismo della Russia chiede al capo di Wagner “di interrompere le azioni illegali”.
Prigozhin, esercito russo bombarda i Wagner, risponderemo
Il capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin ha accusato l’esercito russo di aver attaccato gli accampamenti militari dei suoi miliziani uccidendo un numero “enorme” di combattenti. Secondo Prigozhin, a ordinare gli attacchi sarebbe stato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. “Hanno effettuato attacchi, attacchi missilistici, sui nostri accampamenti arretrati. Un numero molto elevato di nostri combattenti è stato ucciso”, ha detto Prigozhin in un messaggio audio trasmesso dal suo servizio stampa, promettendo di “rispondere” a questi bombardamenti.
Usa delusi dall’offensiva. Kiev, deve ancora avvenire
L’andamento della controffensiva ucraina è lenta e “deludente”, si lamentano funzionari americani. “Tutto deve ancora succedere”, rispondono i militari di Kiev. E’ da giorni che i vertici ucraini ammettono una temporanea parsimonia di risultati, compreso lo stesso presidente Volodymyr Zelensky. Ma secondo fonti ufficiali e militari americane, interpellate dalla Cnn, l’avanzata “non soddisfa le aspettative in nessuno dei fronti”: quindi non a est, nel Donbass, dove i russi contrattaccano, ma neanche a sud, verso Meliptopol, Berdyansk e la Crimea, dove invece le truppe scelte di Kiev rivendicano quasi ogni giorno la liberazione di nuovi insediamenti. Le linee russe, argomentano le fonti di Cnn, si sono dimostrate ben fortificate e non offrono facile passaggio agli attacchi delle truppe di terra ucraine, che vengono martellate con successo dall’aviazione russa in aggiunta alla presenza di mine. Insomma, le forze ucraine si sono dimostrate “vulnerabili”, mentre quelle russe, per quanto gonfiate numericamente da soldati poco addestrati e per nulla motivati - con un nuovo strale infuocato agli apparatchik gallonati di Mosca, il patron della Wagner Yevgheny Prigozhin ha definito l’esercito russo “una bolla scoppiata” -, si sono rivelate “competenti” nelle loro difese. La risposta di Kiev è arrivata per bocca del comandante delle forze di terra, generale Oleksandr Syrskyi, che al Guardian ha confermato per la prima volta pubblicamente che “la nostra forza principale non è stata ancora impegnata a combattere e stiamo sondando i punti deboli nelle difese nemiche. Tutto deve ancora succedere”. Il botta e risposta tra Washington e Kiev restituisce senso alle parole di qualche giorno fa di Zelensky, che alla Bbc ammise che “la nostra offensiva è più lenta del previsto” aggiungendo tuttavia che “alcune persone credono che questo sia un film di Hollywood e si aspettano risultati ora. Non è un film, e ciò che è in gioco è la vita delle persone”. Secondo il New York Times comunque, starebbe arrivando il momento dei 36.000 soldati ucraini - pari a nove brigate - che si sono addestrati in America o in altri Paesi Nato: “Stanno già combattendo con maggiore efficacia della loro controparte russa”, usano i veicoli corazzati leggeri Bradley per distruggere i tank russi con missili anticarro e impiegano tattiche come gli attacchi sincronizzati di fanteria, mezzi corazzati e artiglieria. Il mondo intanto guarda preoccupato alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che secondo Zelensky è stata riempita di esplosivo per farla saltare al momento opportuno e creare una nuova Chernobyl, forse pensata da Mosca come una sorta di barriera protettiva radioattiva contro attacchi ucraini. A Kiev tuttavia si vuole evitare che l’ansia per le parole del presidente diventi panico e che la gente che abita nella zona faccia incetta di pillole di iodio: “Informatevi e condividete, ma non fatevi prendere dal panico! Non fate il gioco del nemico. Il presidente Zelensky non ha detto niente di nuovo”, ha provato a spiegare oggi il ministero della Salute ucraino. Mosca dal canto sostiene invece che è l’Ucraina che sta cercando di fabbricare una “bomba sporca” - negata ovviamente da Kiev, che bolla la vicenda come propaganda -, ed esibisce l’arresto da parte dei servizi segreti di cinque persone che cercavano di comprare in Russia cesio-137 per 3,5 milioni di dollari per preparare un attentato radioattivo sotto falsa bandiera russa. Infine Barack Obama, durante la cui presidenza avvenne l’invasione e l’annessione russa della Crimea nel 2014, oggi ha difeso la sua risposta di allora, tacciata da alcuni di acquiescenza: “L’Ucraina di quel periodo non è quella di oggi”, ha detto l’ex presidente alla Cnn. “C’è una ragione per cui all’epoca non ci fu un’invasione armata della Crimea: perché era piena di un sacco di persone che parlavano russo e che simpatizzavano con la Russia”, ha sottolineato Obama. “Io e la cancelliera tedesca Angela Merkel abbiamo risposto a Putin con gli strumenti che avevamo”, ha detto l’ex presidente, ricordando che “molti Paesi europei non volevano imporre le sanzioni contro Mosca”. “Allora non dovrebbe sorprendere che oggi ci sia un’aggressione russa su vasta scala in Europa”, ha subito rintuzzato il principale consigliere di Zelensky, Mikhailo Podolyak, secondo cui “il moderno regime autoritario russo (nazista) è uno sfacciato riflesso di una specifica politica occidentale prebellica”.
Mosca: il giudice Aitala (Corte penale internazionale) tra i ricercati
La Russia ha inserito nel database delle persone ricercate del suo ministero dell’Interno Rosario Salvatore Aitala, il giudice italiano della Corte penale internazionale che ha emesso un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin. Lo riporta l’agenzia Tass. “Rosario Salvatore Aitala è ricercato ai sensi di un articolo del codice penale”, dice la voce del database, senza specificare le accuse a suo carico.
Crosetto: Prigozhin ha squarciato un velo di omertà
Il capo della Wagner “ha aperto una ferita nella narrativa russa, ha squarciato un velo di omertà e di disinformazione”: lo ha detto il ministro della difesa Guido Crosetto alla stampa italiana dopo l’incontro con il suo omologo Lloyd Austin al Pentagono commentando le accuse di Yevgeny Prigozhin secondo cui il ministero della difesa russo ha ingannato sulle reali motivazione dell’invasione in Ucraina. “E’ un elemento di rottura in quello che finora sembrava un monolite russo”, ha aggiunto.
“Da Austin non ci sono state altre richieste, se non considerazioni sui possibili sviluppi del conflitto”, ha detto Crosetto, precisando che “non si è parlato della coalizione aerea perchè l’Italia ha escluso la sua partecipazione”. “Austin ci ha chiesto solo di continuare con la strategia attuale per aiutare Kiev a difendersi”, ha aggiunto.
Prigozhin: non c’era una folle aggressione da parte ucraina
Il capo dei mercenari del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, è tornato a puntare il dito contro il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu e questa volta pare mettere apertamente in dubbio anche le motivazioni addotte ufficialmente da Mosca per l’invasione dell’Ucraina. In un nuovo video - fa sapere la testata online Meduza - Prigozhin ha dichiarato che quando è iniziata l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte delle truppe russe la situazione del conflitto nel Donbass non era diversa da quella degli ultimi anni e non c’era nessuna “folle aggressione” da parte dell’Ucraina, la quale - afferma - non si apprestava ad attaccare la Russia assieme alla Nato. Secondo Prigozhin, parlando di un’imminente offensiva ucraina, il ministero della Difesa russo ha ingannato sia la società sia Putin.
Governatore Kherson: «Ponte di Chongar danneggiato e inutilizzabile»
Kiev, 23 giu. (Adnkronos) - Il ponte di Chongar è gravemente danneggiato e “inutilizzabile” a causa dell’attacco ucraino avvenuto ieri. Lo ha dichiarato Vladimir Saldo, governato installato dai russi nella regione di Kherson. Secondo Saldo, l’infrastruttura che collega la Crimea all’Ucraina meridionale potrebbe rimanere chiusa al traffico per circa 20 giorni. “Il ponte ha subito più danni di quanto abbiamo inizialmente pensato”, ha ammesso il governatore, sottolineando che sono già in corso le operazioni di restauro. Saldo ha riferito che l’esercito ucraino ha utilizzato i missili da crociera Storm Shadow, forniti dagli inglesi, per colpire il ponte.
Zelensky licenzia commissario di Odessa accusato di corruzione
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha ordinato in una riunione dello stato maggiore ucraino di licenziare il “commissario militare” di Odessa, accusato di essersi arricchito impropriamente al punto che la famiglia aveva acquistato immobili e auto per milioni di dollari in Spagna.
Lo riportano i media ucraini. Il presidente della fazione Servant of the People, David Arakhamia, ha annunciato l’ avvio di un’ispezione degli uffici di registrazione e arruolamento militare in tutta l’Ucraina e le forze di terra hanno osservato che avrebbero contribuito alle misure necessarie nelle indagini sull’arricchimento illegale del “commissariato militare”.
Ue sanziona il magnate russo Artem Uss, evaso dall’Italia
Nella lista dei sanzionati nell’undicesimo pacchetto di sanzioni Ue, adottato oggi, figura anche Artem Uss, imprenditore russo figlio di un oligarca molto vicino a Putin. Uss, accusato di traffico di armi e denaro, era riuscito ad evadere dai domiciliari da Basiglio, nei pressi di Milano, lo scorso 22 marzo, sottraendosi alla giustizia italiana e americana.
“Artem Uss è un imprenditore di spicco che opera in Russia in un settore economico che costituisce una notevole fonte di reddito per il governo della Federazione russa, responsabile dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina. Artem Uss sostiene inoltre materialmente il governo della Federazione russa e trae vantaggio da quest’ultimo”, si legge nel testo del regolamento delle sanzioni.
PER APPROFONDIRE / Chi è Artem Uss e cosa è successo a Milano?
Crosetto a Austin: «L’Italia non ha mai esitato su Kiev»
«L’Italia non ha mai pensato un momento da che parte stare nel conflitto ucraino e continua a sostenere Kiev anche con governi diversi»: lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in un incontro con il capo del Pentagono Lloyd Austin a Washington.
Lituania, gli Usa garanti contro la Russia e la Bielorussia
“Oggi la Lituania non è più solo un fruitore di sicurezza, ma contribuisce in modo significativo al sostegno dell’Ucraina e della sicurezza comune aumentando il budget per la difesa e investendo in infrastrutture militari. Ci auguriamo che le truppe statunitensi rimangano permanentemente in Lituania e contribuiscano alla deterrenza e al rafforzamento della difesa del fianco orientale della Nato, dove Russia e Bielorussia rappresentano una minaccia permanente”.
Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, al termine dell’incontro con una delegazione del Senato degli Stati Uniti, guidata dalla senatrice Patty Murray. Il ministro ha inoltre sottolineato la necessità di continuare il sostegno militare all’Ucraina e ha esortato gli Stati Uniti a sostenere la candidatura dell’Ucraina per l’adesione alla Nato. “In Ucraina”, ha affermato Landsbergis, “si decide il futuro dell’ordine internazionale basato sul diritto. Per garantire la sicurezza della comunità transatlantica, dobbiamo fornire all’Ucraina le garanzie di sicurezza dell’articolo 5 del Trattato nordatlantico e offrire all’Ucraina un chiaro percorso di accesso alla Nato”.
Kiev: ci aspettiamo segnali chiari su nostra adesione a Nato
“Mi aspetto che ci verrà dato un segnale chiaro e comprensibile e una formula con la quale potremo diventare ovviamente un Paese della Nato”. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov. Reznikov ha aggiunot che spera che questo segnale venga dato al vertice dell’Alleanza in programma a luglio a Vilnius, in Lituania. Lo riporta la Cnn. Il vertice, si aspetta til ministro ucraino, “delineerà i termini dell’adesione” o definirà un evento specifico che farà scattare l’accettazione dell’Ucraina nell’Alleanza e farà in modo che il processo “non sia più una forma vaga e incomprensibile di porte aperte”.
Gerashchenko: «Sosia Putin, nuove conferme su loro esistenza»
“Una interessante conferma sull’esistenza dei sosia di Putin”. Lo scrive su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino, citando un post su Telegram di un ex deputato russo che segnala l’ubiquità del presidente russo, presente in diversi posti nello stesso momento. Da tempo circolano voci sulla possibilità che Putin utilizzi dei sosia per farsi sostituire in eventi pubblici. “Non ho mai creduto alle chiacchiere sui sosia di Putin. Ma oggi ho trovato INFORMAZIONI UFFICIALI che confermano come sia possibile”, esordisce Viktor Alksinis, ex deputato sovietico e poi russo, noto come “il colonnello nero”.
Il riferimento è al Consiglio di Sicurezza della Federazione russa presieduto ieri da Putin che, secondo il sito del Cremlino, si era aperto alle 11.55 ora locale. Ma alle 12.15, Putin si trovava ai giardini di Alessandro per deporre una corona alla tomba del milite ignoto, alle 13.05 ha visitato il museo della Vittoria e alle 14.50 ha ricevuto il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed Al Thani. Intanto, fa notare Alksinis, l’agenzia stampa Ria Novosti mandava in diretta alle 12:03 il video di Putin che parlava al Consiglio di Sicurezza. E a mezzogiorno la Tass scriveva che Putin stava parlando al Consiglio. Il presidente russo era dunque in due posti diversi allo stesso momento, scrive l’ex deputato, chiedendosi quale era il vero Putin e quale il sosia. Oppure in realtà non c’è stato nessun Consiglio di sicurezza, e la domanda è: “perché è stato necessario ingannare la popolazione a riguardo? A che scopo è stato fatto?”, si interroga ancora Alksinis.
Ue, Consiglio concorda mandato negoziale su piano Asap per munizioni
Bruxelles, 23 giu. - (Adnkronos) - Gli Stati membri dell’Ue hanno concordato un mandato negoziale sulla proposta di regolamento a sostegno della produzione di munizioni (Asap), per incrementare la capacità produttiva di munizioni da artiglieria e missili superficie-superficie. “Con l’invasione russa dell’Ucraina - dice Pål Jonson, ministro della Difesa della Svezia, che ha la presidenza di turno dell’Ue - la guerra è arrivata alle nostre porte. L’industria della difesa dell’Ue sta affrontando sfide senza precedenti per far fronte alla nuova realtà e alle lacune esistenti. Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare la base industriale della difesa europea a produrre di più, per la nostra propria sicurezza e per la capacità dell’Ucraina di difendersi da un’ingiusta guerra di aggressione. Questa rimane la nostra priorità e una questione della massima urgenza”. La proposta di regolamento Asap mira a far fronte all’attuale carenza di munizioni e missili, nonché dei componenti, attuando la terza traccia del piano concordato dal Consiglio nel marzo 2023, per fornire munizioni e missili all’Ucraina e aiutare gli Stati membri a ricostituire le scorte, depauperate dal sostegno a Kiev. La proposta della Commissione Europea impegna 500 milioni di euro a prezzi correnti dal bilancio dell’Ue.Primo sì del Consiglio Ue al piano produzione armi Asap
Oggi gli Stati membri dell’Ue hanno concordato un mandato negoziale sulla proposta di regolamento che istituisce la legge a sostegno della produzione di munizioni (Asap), intesa a sostenere l’aumento delle capacità produttive per la produzione di munizioni terra-terra e di artiglieria come così come i missili. Introducendo misure mirate, compreso il finanziamento, la proposta di regolamento ASAP - scrive il Consiglio in una nota - mira a far fronte all’attuale carenza di munizioni e missili, nonché dei loro componenti, attuando in tal modo la terza traccia del piano concordato dal Consiglio nel marzo 2023 per fornire urgentemente munizioni e missili all’Ucraina e aiutare gli Stati membri a rifornire le loro scorte. La proposta della Commissione europea impegna 500 milioni di euro a prezzi correnti dal bilancio dell’Ue.
Mini vertice Ue a Copenaghen sull’Ucraina con Brasile, India e (forse) Cina
Questo fine settimana si terrà a Copenaghen «un vertice al livello dei consiglieri di sicurezza nazionale nel formato G7 plus» dedicato alla guerra in Ucraina. Lo ha confermato un alto funzionario europeo precisando che sia il Consiglio Europeo sia la Commissione vi parteciperanno. Al vertice saranno presenti anche Brasile, India e «quasi certamente» la Cina.
Podolyak: «Le parole di Obama? Non sorprende che oggi ci sia l’invasione»
«Strano. E soprattutto perché? Se il signor Barack Obama dichiara pubblicamente che l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014... era legale e giustificata, allora non dovrebbe sorprendere che oggi ci sia un’aggressione russa su vasta scala in Europa e una grande guerra di aggressione che prende centinaia di migliaia di vite». È il commento scritto su Twitter da Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alle affermazioni dell’ex presidente Usa Obama alla Cnn. «Il moderno regime autoritario russo (nazista) è uno sfacciato riflesso di una specifica politica occidentale prebellica. Forse è ora di iniziare ad ammettere errori invece di inventare nuove scuse?», aggiunge Podolyak.
Obama: sulla Crimea rispondemmo alla Russia con le armi che avevamo
Barack Obama ha difeso la risposta che nel 2014 gli Stati Uniti e l’Europa diedero all’annessione della Crimea da parte della Russia, affermando che le circostanze erano diverse rispetto all’invasione dell’Ucraina. «L’Ucraina di quel periodo non è quella di oggi», ha detto l’ex presidente in un’intervista con Christiane Amanpour alla Cnn. «C’è una ragione per cui all’epoca non ci fu un’invasione armata della Crimea: perché era piena di un sacco di persone che parlavano russo e che simpatizzavano con la Russia», ha sottolineato Obama. «Io e la cancelliera tedesca Angela Merkel abbiamo risposto a Putin con gli strumenti che avevamo», ha detto l’ex presidente ricordando che «molti Paesi europei non volevano imporre le sanzioni contro Mosca».
Ue aggiunge Artem Uss a lista sanzioni: scappò a marzo dall’Italia
Tra i nuovi nomi aggiunti alla lista nera dell’Ue nell’ambito dell’undicesimo pacchetto di sanzioni approvato dai 27 Stati membri appare anche quello di Artem Alexandrovich Uss, l’imprenditore russo figlio di un oligarca molto vicino a Putin accusato di traffico di armi e denaro, evaso dai domiciliari a Milano lo scorso 22 marzo. Stando al documento diramato da Bruxelles, Uss «è un imprenditore di spicco che opera in Russia in un settore economico che costituisce una notevole fonte di reddito per il governo della Federazione Russa, responsabile dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina. Artem Uss sostiene inoltre materialmente il governo della Federazione Russa e trae vantaggio da quest’ultimo».
Kiev: «La nostra forza principale non ancora dispiegata»
Il comandante delle forze di terra ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, ha confermato per la prima volta che la forza principale della sua riserva offensiva deve ancora essere impegnata nella guerra contro la Russia dicendo: “Tutto deve ancora avvenire”. Lo ha detto lo stesso Syrskyi in un’interivsta al Guardian da una base militare nell’est dell’Ucraina, sottolineando tuttavia le difficoltà dei combattimenti e che negli ultimi giorni Mosca ha lanciato sforzi offensivi. “La nostra forza principale non è stata ancora impegnata a combattere e ora stiamo sondando i punti deboli nelle difese nemiche. Tutto deve ancora avvenire”.
Rosatom, Aiea e Russia discutono sicurezza centrale Zaporizhzhia
Rappresentanti della Russia e dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) hanno discusso oggi a Kaliningrad della sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nell’Ucraina in guerra, e delle questioni sollevate a questo proposito dal direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi, presente all’incontro: lo riferisce l’agenzia di stampa Interfax citando un comunicato dell’agenzia atomica russa Rosatom.
Mosca: ampliato l’elenco dei rappresentanti Ue sanzionati
La Russia ha annunciato di aver “notevolmente ampliato l’elenco dei rappresentanti delle istituzioni europee e degli Stati membri dell’Ue” a cui “è vietato entrare in territorio russo”. Secondo Mosca, si tratta di una misura di risposta alle nuove sanzioni europee contro la Russia per la guerra in Ucraina. Lo riporta la Tass citando un comunicato del ministero degli Esteri russo.
Cremlino: armi occidentali a confini Israele sono minaccia urgente
La comparsa di armi occidentali fornite a Kiev vicino ai confini di Israele è una “minaccia molto, molto urgente”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti, come riporta l’agenzia Tass.
“Abbiamo già parlato di questa minaccia e del fatto che le armi occidentali fornite all’Ucraina vengono già vendute da vari gruppi criminali in Europa e così via”, ha aggiunto Peskov, “si tratta di un processo inevitabile”.
“Più tali armi vengono fornite all’Ucraina, in un luogo in cui non è possibile garantire la sicurezza, più tutto questo, ovviamente, porta maggiori minacce per la sicurezza regionale e, in un contesto più ampio, globale”, ha sottolineato Peskov.
Netanyahu: armi occidentali anti tank ai nostri confini
«Ora troviamo ai nostri confini armi occidentali anticarro». Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista al Jerusalem Post. «Temiamo anche che qualsiasi sistema dato all’Ucraina possa essere usato contro di noi, perché potrebbe cadere nelle mani dell’Iran ed essere usato contro di noi», ha aggiunto Netanyahu, «quindi dobbiamo stare molto attenti».
Prigozhin: «L’esercito russo è una bolla d’aria scoppiata»
“Il secondo esercito mondiale” è una bolla d’aria scoppiata dopo l’invasione dell’Ucraina: è l’ennesimo attacco del fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, lanciato oggi in un’intervista video pubblicata sui social e riportata dal consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gerashenko. Prigozhin, scrive Gerashenko sul suo canale Telegram, afferma di aver iniziato ad addestrare i suoi mercenari già alla fine di febbraio del 2022, perché il tanto propagandato “secondo esercito” del mondo stava subendo “vergognose sconfitte”.
Russi colpiscono azienda di trasporti di Kherson, 2 morti
Due civili sono morti e altri quattro sono rimasti feriti durante un attacco lanciato oggi dalle forze russe sulla città di Kherson, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin. Nell’attacco è stata presa di mira un’azienda di trasporti della città, ha precisato Prokudin, e le vittime sono due dipendenti, di 55 e 43 anni.
Kiev, pronta task force in caso attentato russo a Zaporizhzhia
L’Ucraina ha già iniziato a prepararsi ad un possibile tentativo russo di far saltare la centrale nucleare di Zaporizhzhia il cui rischio è stato denunciato ieri dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Da oggi sarà operativo un apposito quartier generale per gestire l’eventuale emergenza, ha annunciato in televisione il ministro dell’Interno, Ihor Klymenko, citato da Ukrainska Pravda. Nello sforzo saranno coinvolti ingegneri nucleari, i servizi di emergenza e uno staff medico. In caso d’incidente “saranno fornite linee guida e stabilite procedure”, ha assicurato il ministro, riferendosi ad un intervento in un’area di 200 km attorno alla centrale occupata dai russi. Sono già disponibili equipaggiamenti per la misurazione delle radiazioni. Nei prossimi giorni vi saranno esercitazioni per la chiusura delle strade e il dispiegamento di postazioni mediche. Ai cittadini viene raccomandato, in caso di emergenza, di rimanere nei rifugi fino a nuovo avviso, oppure chiudersi in una stanza, senza ventilazione e aria condizionata, tappando ogni fessura. Secondo le previsioni, in caso di incidente provocato dai russi, la radioattività nell’aria dovrebbe calare dell’80% dopo un giorno. Si calcola che nell’area a rischio vivano 500mila persone. Chiunque vorrà lasciare l’area verrà evacuato. Ieri Zelensky ha avvertito del rischio che i russi compiano un atto terroristico nella centrale che provochi il rilascio di radiazioni. Il suo consigliere Mykhailo Pdolyak ha accusato Mosca di valutare un simile scenario per ostacolare la controffensiva ucraina e “creare una zona sanitaria grigia spopolata, fissata per i prossimi anni, come parte di uno statu quo territoriale senza cessate il fuoco”.
Macron, non ho motivo di chiamare Putin ma se chiama risponderò
“Non ho motivo di chiamare” Vladimir Putin, “c’è una controffensiva ucraina. Verrà il momento, spero, di negoziati alle condizioni dell’Ucraina. Dall’altra parte, se (Putin ndr.) mi chiama per proporre qualcosa risponderò, perché la Francia è sempre stata una potenza facilitatrice e di mediazione”. È quanto ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in un’intervista rilasciata a Franceinfo, RFI e France 24, aggiungendo che prima di riprendere il dialogo con Putin sulle sfide di domani, “la Russia deve prima fermare la guerra e accettare di rispettare il diritto internazionale”.
Per approfondire/ Guerra in Ucraina: le prove di superpotenza della Cina e la pace ancora lontana
Isw, «eventuale sabotaggio centrale Zaporizhzhia non sarebbe ’controllabile’»
“Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che, secondo l’intelligence ucraina, le forze russe si stanno preparando a condurre un possibile attacco di sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp)”. Lo scrive l’Institute for the Study of War (Isw), secondo cui “un incidente nucleare di origine russa allo Znpp rimane improbabile ma non impossibile. Inoltre, non sarebbe controllabile dalle forze di Mosca”. “Zelensky ha affermato che l’attacco pianificato rilascerà radiazioni dallo Znpp - proseguono gli analisti del think tank statunitense - e ha annunciato che i funzionari ucraini condivideranno ampiamente le loro informazioni sull’attacco pianificato con i partner e le organizzazioni internazionali nei prossimi giorni. Le forze russe non sarebbero in grado di controllare le conseguenze di un incidente radiologico intenzionale allo Znpp, che potrebbe avere un impatto maggiore sulle loro forze rispetto che su quelle ucraine”. “Un incidente nucleare intenzionale potrebbe anche lasciare molte aree dell’Ucraina meridionale occupata inabitabili e ingovernabili, degradando ulteriormente la capacità della Russia di cementare la sua occupazione dell’Ucraina meridionale, e la distruzione della centrale sarebbe un atto drastico. Le forze russe potrebbero segnalare che si stanno preparando a sabotare lo Znpp per dissuadere le forze ucraine dal condurre operazioni di controffensiva nell’area. Il Cremlino ha regolarmente utilizzato minacce di escalation nucleare e alla sicurezza dello Znpp nel tentativo di fare pressione sull’Ucraina affinché limiti le sue azioni militari e impedisca ulteriore assistenza di sicurezza occidentale all’Ucraina”.
Metsola, «non dimenticare che l’aggressore è la Russia»
“Io ho parlato con il presidente Zelensky prima dell’invasione e lui mi aveva parlato del desiderio dell’Ucraina di entrare nell’Ue. Quando il primo aprile sono stata lì mi ha detto di guardarlo negli occhi e mi ha ripetuto la volontà dell’Ucraina”. Lo ha raccontato la presidente del Pe Roberta Metsola al forum ANSA. “Poi tutti i Paesi membri hanno concordato sul fatto che l’Ucraina sia nell’Ue e non credo che ciò sarebbe successo prima del 24 febbraio. Quando qualcuno parla di questo come se fosse un conflitto tra due Paesi dimentica il punto fondamentale: un Paese non può decidere che il territorio di un altro è il suo”.
Ue: Michel, in prossimi mesi focus su adesione Ucraina, Moldova e Georgia
“È passato un anno da quando il Consiglio europeo ha riconosciuto la prospettiva europea dell’Ucraina, della Moldova e della Georgia. La guerra non ha frenato l’Ucraina. Vediamo la vostra ferrea volontà e il vostro impegno per andare avanti con il processo di adesione. Discuteremo ulteriori passaggi nei prossimi mesi”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ripostando l’intervento sullo “storico accordo” di un anno fa.
Mosca, Zelensky parla di attacchi a centrale per coprire crimini
Le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su un possibile attacco russo contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia “sono un altro tentativo di denigrare la Russia attribuendoci intenzioni inesistenti e allo stesso tempo un tentativo di coprire le loro azioni criminali, e di fatto terroristiche, che rappresentano una seria minaccia per l’ambiente”. Lo ha detto alla Tass il viceministro russo degli Esteri Serghey Ryabkov. “Invitiamo nuovamente l’Aiea a sfruttare la presenza dei suoi esperti presso l’impianto ad accertare tutti gli attacchi condotti dall’Ucraina” in zona “a non chiudere gli occhi su questo e a dire chiaramente di chi è la colpa di ciò che sta accadendo e quale sia la vera minaccia per la centrale”.
Russia: Ue adotta 11esimo pacchetto di sanzioni, aumentata pressione
A causa della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina l’Ue ha adottato l’11° pacchetto di sanzioni economiche e individuali “volte a rafforzare le attuali sanzioni dell’Ue e reprimere la loro elusione, erodendo così ulteriormente la macchina da guerra di Putin e le sue entrate”. Secondo Josep Borrell, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, “le nostre sanzioni stanno già mettendo a dura prova l’economia russa e la capacità del Cremlino di finanziare la sua aggressione. Il pacchetto di oggi aumenta la nostra pressione sulla Russia e sulla macchina da guerra di Putin. Affrontando l’elusione delle sanzioni, massimizzeremo la pressione sulla Russia privandola ulteriormente delle risorse di cui ha così disperatamente bisogno per consentirle di proseguire la sua guerra illegale contro l’Ucraina”.
Mosca, abbattuti droni in cieli regione Kursk
“Veicoli aerei senza equipaggio sono stati abbattuti nel cielo sopra Kursk dalle nostre forze di difesa aerea”. Lo scrive su Telegram il governatore della regione russa, Roman Starovoit. “A seguito della caduti di rottami è andata distrutta la recinzione di una delle associazioni di giardinaggio che si trovano nella regione. Aiuteremo il proprietario a riparare tutto il prima possibile”, prosegue Starovoit, esortando i residenti della regione a “non toccare i rottami” ma a chiamare i servizi di emergenza.
Autorità filorussa, un morto in attacco Kiev su regione Zaporizhzhia
Una persona è stata uccisa e un’altra è rimasta ferita in seguito a un attacco sul villaggio di Novohorivka nella regione di Zaporizhzhia nel sud dell’Ucraina, del quale le forze filorusse accusano le forze armate ucraine. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass citando i servizi di emergenza russi. La Russia considera la zona di Zaporizhzhia colpita come proprio territorio.
Funzionari Usa a Cnn, prime fasi controffensiva hanno deluso aspettative
Le prime fasi della controffensiva Ucraina stanno avendo meno successo del previsto, con le forze russe che stanno mostrando più capacità di quanto ipotizzato dalle valutazioni del blocco occidentale. Lo riporta la Cnn citando due funzionari occidentali e un alto funzionario militare statunitense. La controffensiva “non sta soddisfacendo le aspettative su nessuno dei fronti”, ha dichiarato uno degli officiali. Le forze russe avrebbero bloccato l’Ucraina con attacchi missilistici e mine e avrebbero dispiegato la loro potenza aerea in modo più efficace. I funzionari hanno dichiarato che la controffensiva è ancora nelle sue fasi iniziali e che gli Stati Uniti e i loro alleati “rimangono ottimisti” sul fatto che l’Ucraina riuscirà a guadagnare terreno col tempo.
Mosca, 5 arresti per tentato acquisto di materiale radioattivo
Il servizio federale russo di sicurezza (Fsb) ha arrestato 5 persone che, sotto “il coordinamento di un cittadino ucraino, stavano cercando di acquisire 1 kg” di isotopo cesio-137 radioattivo per 3,5 milioni di dollari, con l’obiettivo di portarla all’estero e utilizzarla nella zona “dell’operazione militare speciale” in Ucraina “per poi accusare la Russia di utilizzare armi di distruzione di massa”. Lo riporta la Tass.
Kiev, «successi parziali nel sud-est»
L’esercito ucraino continua la sua offensiva nel sud-est del Paese, mentre i russi intensificarono gli attacchi a est: lo ha detto al canale tv ucraino United News il portavoce dello Stato Maggiore delle forze armate di Kiev, Andriy Kovalev, come riporta Rbc-Ucraina. “Le Forze di difesa ucraine continuano a condurre un’operazione offensiva nelle direzioni di Melitopol e Berdyansk. Ci sono stati successi parziali nelle direzioni di Novodanilovka-Robotino e Malaya Tokmachka-Novopetrivka. Stanno consolidando le loro posizioni, impegnando il fuoco dell’artiglieria su obiettivi nemici e adottando misure di controbatteria”, ha affermato Kovalev. I russi concentrano i propri sforzi principali nella difesa, cercando di impedire alla truppe ucraine di avanzare in direzione di Orekhovskyy. Allo stesso tempo, le forze ucraine continuano a contenere l’offensiva russa nelle direzioni di Lyman, Avdiivka e Marinka. “Combattimenti particolarmente pesanti continuano nella direzione di Lyman, vicino alla località di Belogorovka, nella regione di Lugansk. In direzione Avdiivka, vicino agli insediamenti di Severnoye e Avdiivka, nella regione di Donetsk. In direzione Marinka, vicino a Marinka e Pobeda, nella regione di Donetsk. Le forze di difesa ucraine tengono coraggiosamente il terreno, infliggendo al nemico perdite in termini di uomini e attrezzature”, ha concluso Kovalyov.
Bombe russe sul Kherson, feriti 7 civili
Sette civili sono rimasti feriti durante gli attacchi russi nella regione di Kherson nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, come riporta Ukrinform. “Nell’ultima giornata il nemico ha lanciato 91 attacchi, sparando 415 proiettili da mortai, artiglieria, (lanciamissili multipli) Grad Mlrs, droni e aerei. Il nemico ha sparato 26 proiettili contro la città di Kherson”, ha scritto Prokudin. “Sette persone sono rimaste ferite a causa dell’aggressione russa”, ha aggiunto. I russi hanno preso di mira quartieri residenziali e due fabbriche nella regione.
Kuleba, forse tank Usa Abrams impiegati già in questa controffensiva
I carri armati statunitensi Abrams potrebbero entrare in scena sul campo già in questa controffensiva da parte delle forze armate ucraine. Lo ha annunciato il ministro degli affari esteri ucraino Dmytro Kuleba in una intervista a ’Suspilne’. “La speranza c’è - ha ammesso - Ma non dobbiamo ragionare solo in base all’attuale controffensiva, questo è quello che sottolineo costantemente quando comunico con i nostri partner: questa controffensiva non va considerata come l’ultima e decisiva”.
Su regione Sumy 21 attacchi russi, udite 147 esplosioni
Le forze russe hanno bombardato nove comunità nella regione ucraina di Sumy, dove più di 147 esplosioni sono state udite. Lo ha riferito il Kyiv Independent, citando l’amministrazione militare della regione nord-orientale. In particolare, le forze russe hanno bombardato l’area 21 volte, ferendo una persona e danneggiando edifici residenziali, secondo un post dell’amministrazione su Facebook. Negli attacchi sono stati usati mortai, artiglieria, mine e aerei.
Aeroporto Viysk nel mirino, Kiev abbatte 13 missili russi
L’aeroporto militare di Viysk nella regione di Khmelnitskyi, nell’Ucraina occidentale, è stato preso di mira dalle forze armate russe. Lo riferisce l’aeronautica militare di Kiev, rivendicando di aver abbattuto 13 missili da crociera che erano stati lanciati dai bombardieri russi Tupolev Tu-95 nel Mar Caspio. Il governatore ad interim della regione, Serhiy Tyurin, ha confermato su Telegram che l’attacco era diretto contro l’aeroporto di Viysk.