Visione globale

Know how friulano per la farmaceutica e i nuovi ospedali del post pandemia

Rizzani de Eccher sta realizzando il nuovo policlinico di Bispebjerg a Copenaghen: ha messo a punto un sistema prefabbricato in cemento armato che consente la massima versatilità. L’impresa ha cantieri dall’Europa all’Africa e al Medio Oriente

di Valeria Zanetti

L’Ospedale Bjspebjerg a Copenhagen

3' di lettura

L’epidemia da Covid ha evidenziato tutte le criticità dei sistemi sanitari in Europa, un continente che sta demograficamente invecchiando e dove cresce di conseguenza la quota di popolazione con esigenze di cure mediche. Una sfida che richiede una alta dose di specializzazione, perché la rimodulazione organizzativa delle strutture sanitarie - in Italia, dove l’inverno demografico è più che evidente, e nell’intero continente europeo - con i relativi investimenti è di fatto una delle questioni socio-economiche più importanti che i singoli Stati affronteranno nei prossimi anni.

Un processo che investe in pieno anche la questione delle infrastrutture ospedaliere, sia la costruzione del nuovo sia l’ammodernamento dell’esistente, e che rappresenta un capitolo di spesa rilevante nei Pnrr dei singoli Paesi europei aprendo spazi di manovra per realtà altamente specializzate. «Quando si tratta di progettare e costruire nuovi ospedali, è molto importante la flessibilità delle strutture perché la sanità è in continua evoluzione», osserva Claudio de Eccher, leader del gruppo friulano attivo con cantieri dall’Europa all’Africa al Medio Oriente. L’azienda, storico general contractor italiano nel settore costruzioni, proprio in ambito sanitario-farmaceutico italiano e internazionale ha sviluppato negli anni esperienza in diversi progetti. Al tema dello svecchiamento delle infrastrutture sanitarie ha affiancato l’esigenza di trasformare l’edilizia ospedaliera da un punto di vista concettuale sia in termini di progetti di nuove strutture e di riqualificazione dell’esistente, sia dal punto di vista operativo in termini di tecniche costruttive e materiali.

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Strutture versatili

«Abbiamo messo a punto un sistema chiamato “The Cube” che consente la massima versatilità. Si tratta di una struttura prefabbricata in cemento armato che si presta a infinite soluzioni, di rapidissima esecuzione, e ulteriormente trasformabile nel tempo», spiega de Eccher. In ambito infrastrutture sanitarie Rizzani de Eccher sta realizzando in Danimarca il nuovo ospedale di Bispebjerg a Copenaghen, a nord della città, un progetto avviato nel 2020 per un edificio da 77.500 metri quadri che ospiterà reparti di degenza, sale operatorie, centro di radiologia, reparti clinici e un nuovo centro specializzato per donne e pediatria, dove il fulcro sarà il grande centro di emergenza. «Tutta la struttura è concepita per rispondere con servizi e attrezzature innovative - sottolinea Claudio de Eccher -: accessibilità, efficienza, flessibilità e prevenzione sono i valori principali del progetto che mette al centro il paziente e il suo benessere». In Italia l’azienda è al lavoro sul Burlo Garofalo di Cattinara a Trieste e sul nuovo ospedale pediatrico Salesi di Ancona e in Ghana sta per partire la costruzione del Maternity Hospital di Korle Bu ad Accra.

L’edilizia industrial farmaceutica

Un altro ambito è quello dell’edilizia industriale farmaceutica. Anche questo ambito è stato fortemente trasformato dall’emergenza sanitaria, con forti investimenti produttivi nel settore farmaceutico, per cui la pandemia ha significato fatturati in crescita ed enormi aumenti di capitalizzazione e disponibilità di investimenti. Nuove esigenze che hanno significato una forte domanda di nuovi stabilimenti, logistica del freddo, tecnologie costruttive, con un rafforzamento della collaborazione tra produttori farmaceutici e società di costruzioni. L’azienda ha tra i suoi clienti il leader mondiale del mercato fiale e provette Stevanato, e PharmaNutra con l’avvio nel 2021 della costruzione della nuova sede e del nuovo polo farmaceutico pisano.

Il Gruppo friulano, costituito negli anni 60 con l’acquisizione da parte del costruttore trentino Riccardo de Eccher della storica azienda di costruzioni friulana Rizzani nata ancora nella prima metà dell’Ottocento, si è internazionalizzato dagli anni 80: «La sfida della complessità ha portato l’azienda a lavorare su progetti di edilizia complessa in varie aree, specializzandosi nella progettazione e costruzione di infrastrutture viarie e ferroviarie, di centri sportivi multi-funzionali, di edifici hospitality e residenziali di alta gamma, di stabilimenti industriali complessi, di sedi direzionali corporate, di edifici pubblici a uso civile come chiese e moschee, nell’interior design di lusso. Abbiamo deciso di focalizzarci sull’edilizia complessa: stadi, alberghi di lusso, ospedali, fabbriche con camere bianche. E puntiamo molto sui data center, oltre a costruire infrastrutture sofisticate quali i ponti», spiega Claudio de Eccher: «Quella delle grandi opere infrastrutturali in cemento armato è una filiera in cui operiamo con le società del Gruppo Deal, Tensa e Spic, un mercato dove siamo degli specialisti e dove puntiamo a crescere anche tramite acquisizioni».

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