L’acceleratore Agrofood Bic investe 500mila euro per sostenere le startup
La call to action è aperta a spin-off o startup che devono proporre soluzioni innovative in due settori:nutrizione e salute e nuovi packaging sostenibili
di L.Ben.
2' di lettura
L’Europa ha lanciato da pochi mesi la grande e ambiziosa sfida del Green deal europeo con un bazooka da 20 miliardi per sostenere le biotecnologie in agricoltura e favorire le coltivazioni biologiche. Ci sono però nel nostro Paese altre realtà private che, anche se con investimenti minori, vogliono dare il loro contributo all’innovazione nel campo. Come, ad esempio, Agrofood Bic, polo di innovazione multi-azienda (di cui fanno parte le aziende big Granarolo, Camst, Conserve Italia, Eurovo, Ima, Gellify, che da gennaio del 2019 va a caccia, su scala internazionale, di nuovi business nel food.
Dopo il sostegno nel maggio scorso a Cynomys s.r.l., startup genovese che ha creato un sistema IoT per il monitoraggio e l'analisi dei consumi in allevamento, ora Agrofood è pronto ad accogliere nuove idee mettendo sul piatto 500mila euro per far crescere altre cinque startup.
Candidature entro il 27 settembre
La call to action è appena partita, ed è aperta a spin-off o startup che devono proporre soluzioni innovative in due settori: nutrizione e salute, con particolare attenzione a cibi biologici e funzionali, integratori, nutraceutici e alternative allo zucchero, e nuovi packaging sostenibili in grado di garantire shelf life maggiori includendo parametri come riciclabilità, riuso e biodegradabilità. Le candidature devono pervenire entro il 27 settembre e,dopo una prima selezione, i progetti scelti a dicembre saranno oggetto di investimenti e programmi industriali.
Agrofood BIC S.r.l. sosterrà le startup nello sviluppo del loro progetto imprenditoriale offrendo stabilimenti, impianti pilota, assistenza in R&D e l'accesso ad un network di relazioni nella filiera del food che potenzieranno in modo decisivo la possibilità di successo dei nuovi imprenditori. Oltre alle imprese fondatrici collaborano al progetto l’Università di Bologna, Enea, (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e ASTER, la società della Regione Emilia-Romagna per la ricerca e l'innovazione.
“Nonostante il periodo difficile che come aziende stiamo vivendo, abbiamo scelto di non rinunciare a lanciare la Call di Agrofood BIC. E' un segnale forte, diretto a comunicare ai giovani che crediamo importante promuovere un vero progresso fondato sui valori della cooperazione, del merito e della sostenibilità che si ispira anche al recente Green Deal europeo ”, ha commentato Gianpiero Calzolari, presidente del Gruppo Granarolo e del polo di ricerca.
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