L’acciaio di Cogne sarà più green con investimenti per 35 milioni
L’azienda progetta un impianto di trattamento e ricircolo dell’acqua, la riduzione della Co2 l’installazione di un parco fotovoltaico sullo stabilimento e il recupero di calore per il teleriscaldamento
di Carlo Andrea Finotto
4' di lettura
È un progetto ambizioso quello che la Cogne Acciai Speciali ha inserito nel piano investimenti triennale 2022 - 2024 per il settore Ambiente e Sicurezza: 4,2 milioni di euro destinati a un nuovo impianto di trattamento acque e ricircolo, sul treno di laminazione (uno dei passaggi chiave nel ciclo di lavorazione dell’acciaieria).
Una volta in funzione – il cronoprogramma prevede che la messa in servizio avvenga entro il febbraio 2023 –, questo impianto permetterà un recupero del 95% delle acque utilizzate e conseguentemente una pari riduzione dello sfruttamento della risorsa idrica destinata attualmente a questo dipartimento dell’azienda.
Questo intervento rientra, come detto, nel più ampio piano di investimenti pluriennali messo a punto dall’azienda siderurgica valdostana, che metterà in campo un impegno economico-finanziario di oltre 113 milioni di euro tra il 2022 e il 2024. Nell’ambito di questa cifra, oltre 35 milioni di euro saranno destinati al settore ESG (Environmental, Social and Governance).
Tornando all’intervento annunciato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, il nuovo impianto di trattamento delle acque per barre e vergella è stato commissionato da Cogne Acciai Speciali al gruppo Sms e permetterà all’azienda di portare avanti l’impegno sul fronte ambientale avviato già da alcuni anni. Finalizzato ad un processo di produzione più green, l’impianto sarà dotato delle ultime tecnologie messe a punto da Sms in particolare per quanto riguarda la filtrazione e il raffreddamento dell’acqua: in pratica, l’acqua dei laminatoi sarà separata dalle altre acque reflue dell’impianto e riutilizzata in un ciclo chiuso che permetterà di ridurre drasticamente lo sfruttamento di nuove risorse idriche.
Per capirci, attualmente si parla di un consumo annuo di 6 milioni di metri cubi d’acqua, che verranno ridotti circa del 95%.
«Con questo importante investimento – fa sapere l’azienda – Cogne Acciai Speciali vuole confermare, ed evidenziare il suo impegno, concreto, nell’implementazione di soluzioni efficienti ed ecocompatibili per aumentare la sostenibilità della propria produzione, verso le sfide future della green economy».
Nel pacchetto complessivo di investimenti da 113 milioni di euro messo a punto dall’acciaieria valdostana c’è quindi anche dell’altro. Quasi 41 milioni di euro sono destinati agli interventi strategici, e altri 36 milioni di euro fanno invece parte delle iniziative finalizzate più specificamente all’aspetto produttivo.
La terza voce più importante del piano triennale, però, riguarda proprio ambiente e sicurezza, con poco meno di 30 milioni di euro. L’impegno del gruppo sul fronte della sostenibilità, sale oltre i 35 milioni di euro se si guarda alla voce più ampia e “trasversale” che raggruppa gli interventi in ambito ESG.
In questo contesto, tra gli interventi con un forte impatto ambientale, oltre a quello del trattamento e ricircolo dell’acqua nell’impianto di laminazione, si trovano altre due operazioni.
La prima riguarda il progetto di riduzione dell’impatto acustico dello stabilimento, con il riassetto completo degli impianti di aspirazione primaria e secondaria dell’acciaieria con l’introduzione di una torre di quench: si tratta di un impianto destinato al raffreddamento dei fumi dell’acciaieria realizzato mediante l’ignizione diretta di acqua nebulizzata nel flusso dei fumi; è il passaggio precedente al filtraggio e all’emissione dei fumi in atmosfera.
La seconda operazione prevede la realizzazione di un parco fotovoltaico sui tetti dello stabilimento associata ad attività di manutenzione straordinaria. Si parla di una potenza di 4 MWh che andrà ad aggiungersi a quel 28% di energia elettrica utilizzata dallo stabilimento che già proviene da fonti rinnovabili: una quota importante per uno stabilimento siderurgico e quindi fortemente energivoro: il 28% equivale a 90 GWh all’anno. In questo contesto, ovviamente, il nuovo parco fotovoltaico rappresenterà solamente una frazione ma, come spiega l’ingegner Matteo Diani, direttore Manutenzione e Investimenti di Cogne Acciai Speciali, «anche questo intervento fa parte di quel percorso green che l’azienda ha avviato da alcuni anni e che è destinato a crescere ancora nel prossimo futuro».
Un percorso che si sviluppa a 360 gradi. Tant’è vero che nell’ambito delle azioni strategiche del piano si trova lo studio, la progettazione e l’installazione di un nuovo sistema di riscaldo billette asservito al treno di laminazione che si avvarrà di una tecnologia non basata su combustibili fossili e quindi a basso impatto sull’emissione di CO2.
Rientra poi tra gli interventi in ambito energetico il recupero del calore dai fumi del forno fusorio a favore del teleriscaldamento della città di Aosta. Si tratta, in questo caso, di un progetto portato avanti in partnership con la società Telcha. Esiste già, da oltre 5 anni, un sistema di teleriscaldamento che serve la città di Aosta e che funziona, parzialmente, recuperando il calore delle acque reflue di Cogne Acciai Speciali.
In questo caso, come ricorda Matteo Diani, «verrà utilizzato il calore dei fumi prodotti dall’acciaieria, che è molto maggiore rispetto a quello delle acque reflue e che normalmente andrebbe disperso».
Il cronoprogramma prevede che si arrivi alla fase di cessione del calore entro l’autunno 2023. L’investimento per l’acciaieria è nell’ordine degli 800mila euro.
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