L’acquaponica ottiene nuovi fondi da Invitalia e crowdfunding
La nuova tecnica unisce idroponica e allevamento ittico (le deiezioni dei pesci diventano fonte di nutrimento per le piante): i casi di Aqua Farm eThe Circle
di Silvia Marzialetti
3' di lettura
Cresce in Italia l’interesse degli investitori per l’acquaponica, tecnica di coltivazione fuori suolo fondata sul riciclo di acqua e nutrienti, che unisce idroponica e allevamento ittico, dove le deiezioni dei pesci diventano fonte di nutrimento per le piante.
Aqua Farm, società benefit e start up innovativa di recente costituzione, ha lanciato il suo primo round di crowdfunding su Ecomill, piattaforma italiana di crowdinvesting dedicato alla transizione energetica e alla sostenibilità, mentre la più navigata The Circle, antesignana di questa tecnica nel nostro Paese e annoverata tra le 500 migliori realtà Food Tech al mondo, ha appena avviato i lavori per la costruzione in Abruzzo del primo impianto di trasformazione d’Italia destinato alla produzione di pesti, oli e sali aromatizzati di origine acquaponica, grazie a un finanziamento Invitalia.
Il nuovo sito produttivo di The Circle sarà biomimetico, cioè capace di simulare i cicli della natura attraverso l’utilizzo integrato di ogni risorsa presente e generata dal sistema produttivo. Attraverso l’uso dell’energia solare e il riutilizzo dell’energia termica prodotta dai macchinari, tutto il ciclo produttivo sarà completato senza impatto sull’ambiente.
«Ogni scarto della produzione diventerà una risorsa per il passaggio successivo di lavorazione, permettendo la totale circolarità e sostenibilità dell’intero processo produttivo» spiega Valerio Ciotola, ceo e co-founder di The Circle insieme con Thomas Marino, che è anche Cmo (gli altri soci sono Simone Cofini e Lorenzo Garreffa). «Uno degli aspetti clou di circolarità del processo prevede che il calore della pastorizzazione sia convogliato nella camera di essiccazione: qui la produzione di energia rinnovabile alimenta tutto il processo, mentre l’anidride carbonica emessa sarà interamente compensata tramite le unità di assorbimento e altre iniziative di compensazione».
L’impianto da 1,5 milioni di euro sarà dotato di sofisticati macchinari di ultima generazione e sfrutterà la blockchain per tracciare tutta la filiera dalla produzione alla vendita finale. Un processo che segnerà il debutto nella gdo per l’azienda guidata da giovanissimi manager (13 punti vendita del Gruppo CR-Conad, ma anche l’estero attraverso accordi di export e sul sito).
L’intraprendenza della start up ha catturato l’interesse di Invitalia, che ha finanziato il progetto attraverso la misura Smart&Start Italia (Pon Imprese e competitività 2014-2020). «I giovani di The Circle stanno realizzando la loro idea di futuro – ha detto
l’ad Bernardo Mattarella – e noi li aiuteremo a crescere ancora, sviluppando un impianto di trasformazione dei loro prodotti».
Citano Jack Ma («Perché le scuole insegnano conoscenza, mentre avviare un’impresa richiede saggezza. La saggezza si acquisisce con l’esperienza. La vera conoscenza si acquisisce con il duro lavoro») i fondatori di Aqua Farm, che hanno debuttato su Ecomill dopo aver lavorato per mesi alla ottimizzazione del proprio processo produttivo, fino alla completa indipendenza dalle integrazioni chimiche. Oltre a un minor sfruttamento del suolo e delle risorse naturali, la progettazione degli impianti di Aqua Farm è stata studiata per ridurre l’impatto ambientale attraverso l’uso di fonti di energia rinnovabile, l’efficientamento energetico e il riutilizzo di tutti gli scarti, garantendo ”un incremento produttivo del 1.000% rispetto all’agricoltura a pieno campo”.
Il consumo idrico risulta ora inferiore ai dieci litri per ogni chilogrammo di vegetali prodotti e l’acquacoltura consente di ottenere pesci con un’impronta idrica di 400 litri ogni kg, rispetto ai 2.314 litri della pesca tradizionale. Attualmente il mercato globale dell’acquaponica vale 4 miliardi di dollari con una crescita del 25% annuo, mentre in Europa il valore di mercato è stimato in circa 200 milioni di dollari (in crescita). Perché sia destinato a crescere lo spiega bene Pasquale Castellaneta, ceo e founder della società benefit: «L’acquaponica eccelle in termini di potenzialità produttive e basso impatto ambientale, coniugando aspetti imprenditoriali, commerciali, ambientali e sociali».
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