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L’agritech batte la peronospora: Vignaioli del Morellino salvati da Sos Wine

Grazie all’IoT applicato all’agricoltura di precisione perso solo il 2% dei grappoli nonostante i forti danni causati in Maremma dalle malattie della vite

di Emiliano Sgambato

Vendemmia a piu' velocita', -10% al Centro-Sud +10% a Nord

2' di lettura

Un esempio concreto di come l’agritech possa cambiare radicalmente i risultati di un’attività agricola arriva dall’applicazione del sistema Sos Wine da parte della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano (5 milioni di bottiglie prodotte, di cui 2,3 milioni rappresentano il 20% di tutta la Docg, 700 ettari di vigneti, 170 soci, 30 dipendenti e un fatturato che sfiora i 15 milioni).

La Cantina ha infatti annunciato di aver concluso la vendemmia 2023 con la perdita di solo il 2% delle uve nonostante le difficoltà dell’annata in una zona come la Maremma che è stata tra le più colpite in Italia. «Il sistema – spiegano dalla Cantina – è interamente basato sulla prevenzione, ha permesso di agire solo dove e quando è stato necessario per prevenire l’insorgenza di malattie come la peronospora».

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Sos Wine – implementato nel 2016 grazie alla collaborazione con l’Università della Tuscia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – è un progetto che mira a integrare l’utilizzo di strumenti dell’Internet of Things (IoT) alla viticoltura e all’enologia di precisione.

Dal 1° aprile al 31 luglio in Maremma si è registrata una piovosità fuori dal comune: «417 mm di pioggia suddivisi in 28 giorni, a fronte di una media nei 5 anni precedenti di 188 mm su 21 giorni – raccontano dalla cantina – causando una preoccupante insorgenza della peronospora». Sos Wine ha unito i dati raccolti dalle sette centraline posizionate nei vigneti dei soci della Cantina che, combinati con le previsioni meteo e con il modello di fase fenologica della vite, hanno generato 30 alert, il doppio rispetto alla media degli anni precedenti, per segnalare i momenti di potenziale criticità sui vigneti-test non trattati. Su questa base, i soci hanno ricevuto comunicazioni settimanali, in seguito alle quali hanno effettuato in media circa 8 interventi nelle aziende convenzionali.

«Posizionare i trattamenti al momento giusto permette di limitare il numero di azioni all’essenziale e di salvaguardare la produzione – spiega Alessandro Fiorini, agronomo della Cantina –. Per dare un’idea del danno, nelle porzioni di terreno dove la peronospora non è stata trattata si è riscontrato un totale disseccamento nel 70% dei grappoli, mentre il 20% di questi è risultato parzialmente compromesso».

«La vendemmia 2023 è stata una prova di adattamento al cambiamento climatico – dichiara Sergio Bucci, direttore della Cantina –. Un risultato positivo che fa tirare un sospiro di sollievo, ma ribadisce anche l’importanza della collaborazione tra il mondo scientifico e accademico e le aziende».

«Ora che finalmente la raccolta si è conclusa – conclude Benedetto Grechi, presidente della Cantina – vorrei ringraziare tutti i soci per la fiducia, l’impegno e la professionalità con cui hanno seguito le indicazioni dal nostro team di agronomi attraverso il sistema SosWine, anche in un anno in cui i punti di riferimento dati dall’esperienza in vigneto di ciascuno venivano a mancare».


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