L’algoritmo legge i dati del wearable per interpretare la salute della persona
Il dispositivo di Mais, start up torinese, punta a ospedali e residenze per anziani, ma anche al monitoraggio di dipendenti isolati
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Un algoritmo in grado di leggere i dati rilevati da un comune dispositivo smart indossabile, analizzandoli per comprendere in pochi secondi se la persona monitorata sta male, se ha il Covid, se sta subendo un'aggressione, se è sotto stress o c'è una malattia che sta insorgendo.
È questa la proposta di Smairthero, il device di Mais, start up nata a Trieste e poi trasferita a Torino, che ha convinto un ente governativo americano che ha fatto un primo ordine da mezzo milione di dollari con un accordo riservato ma focalizzato sull’uso militare: la tecnologia rileva con estrema precisione lo stato di salute dei militari e capisce all’istante se un soldato in missione si trova in pericolo di vita.
«Il sistema è in grado di monitorare in maniera non invasiva i parametri vitali di una persona per segnalare in tempo e senza falsi allarmi una caduta, un incidente o un malessere in modo da poter intervenire tempestivamente. A volte pochi minuti possono fare la differenza per salvare una vita», spiega Massimiliano Garruzzo, esperto di intelligenza artificiale e sicurezza, nonché co-founder e direttore scientifico di Mais.
Per poter funzionare, SmairtHero deve imparare a conoscere bene la persona che indossa il biosensore. Questa fase dura due settimane. Un lasso di tempo in cui viene creato un gemello digitale unico e irripetibile dell'individuo monitorato.
Su questo clone virtuale l'AI esegue una serie di simulazioni che permettono non solo di rilevare eventuali criticità, ma di prevenirle in base a segnali silenziosi che normalmente una persona non è in grado di rilevare ma che SmairtHero riconosce perché corrispondenti a pattern specifici che è stato addestrato a individuare.
Svariate le applicazioni della tecnologia di Smairthero: istituti ospedalieri e case di riposo che possono monitorare anche da remoto i pazienti cronici e gli anziani, in maniera continua e non invasiva. La start up ha prodotto anche un biosensore proprietario che si può indossare come un normale orologio o portare all'interno di un calzino.
Un altro ambito di utilizzo è quello dei lone worker. Nel mondo ci sono oltre 260 milioni di lavoratori in solitaria che le aziende potrebbero monitorare per rilevare stress e stato di salute: pensiamo a piloti o specialisti delle telecomunicazioni che spesso sono chiamati a svolgere interventi di manutenzione in condizioni pericolose e lontani dal team.
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