L’Alleanza contro la povertà: reddito di inclusione sociale solo a uno su quattro
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Il Rei, ovvero il Reddito di inclusione sociale varato dal governo come strumento di lotta alla povertà, «è destinato a raggiungere esclusivamente una minoranza di poveri, fornendo risposte inadeguate nell’importo dei contributi economici e da verificare nei percorsi d’inclusione sociale». Arriva solo a 1 povero su 4, spiega l’Alleanza contro la povertà: 35 organizzazioni che hanno deciso di unirsi per contribuire alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta. Tra di esse, Caritas Italiana, Cgil-Cisl-Uil, Comunità di Sant’Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Save The Children.
Beneficio per il 38% della popolazione
L’Alleanza sottolinea che a ricevere il Rei saranno 1,8 milioni di individui, cioè il 38% della popolazione in povertà assoluta, contro il 62% che ne rimarrà escluso. Il 41% dei minori in povertà assoluta, denuncia ancora il network, non sarà raggiunto dalla misura. Di fatto, prosegue l'Alleanza, la misura dividerà i poveri in due gruppi: quelli che riceveranno il Rei e quelli che non lo riceveranno. «Tale discriminazione può essere compresa solo se temporanea e, quindi, da considerare come un primo passo nella prospettiva di un progressivo ampliamento dell’utenza».
La proposta: stanziare cinque miliardi in più
Da qui la proposta di adottare un Piano nazionale contro la povertà 2018-2020, con lo stanziamento di 5,1 miliardi in più rispetto ad oggi. Il network dà atto al Governo e al Parlamento di avere conseguito, con l’introduzione del Rei, un risultato importante. La prossima Legge di Bilancio «rappresenterà però un passaggio storico della lotta alla povertà nel nostro Paese». Di qui la proposta del piano, che proseguirebbe il percorso iniziato con l’introduzione del Rei. L’idea è di agire «con gradualità» per estendere il Rei a tutti gli indigenti, rafforzando gli interventi forniti e sostenendo l’attuazione del Reddito di inclusione a livello locale, dove vi è un impegno congiunto di Stato, Regioni ed altri soggetti. Alla conclusione del Piano, nel 2020, serviranno a regime circa 5,1 miliardi in più rispetto ad oggi.
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