L’allegro chirurgo che porta la morte
Dr. Death. Incapace o psicopatico? È una delle domande fondamentali della serie incentrata sulla figura del medico texano che in sala operatoria causò più di 30 decessi tra i pazienti. Da una storia vera, uno dei crime più spaventosi di sempre
di Gianluigi Rossini
2' di lettura
In poco più di un anno di carriera da neurochirurgo, il texano Christopher Duntsch ha mutilato o ucciso sul tavolo operatorio più di trenta pazienti. Le persone si affidavano al suo bisturi per un dolore alla schiena e si risvegliavano paraplegiche, o non si risvegliavano proprio.
Dr. Death (su Starzplay da oggi), tratto da un podcast omonimo che per primo ha raccontato questa incredibile storia vera, si concentra su due domande fondamentali: il dott. Morte è un incapace o uno psicopatico? E com’è possibile che sia riuscito mettere le mani su di più di trenta persone prima di essere fermato? L’accento è posto su questi due punti in modo strutturale, dipanando il racconto su due piani temporali intrecciati: da un lato, il presente, in cui due medici del Dallas Medical Center (interpretati da Alec Baldwin e Christian Slater) ricostruiscono le azioni di Duntsch allo scopo di farlo radiare dall’Ordine; dall’altro, la crescita di Duntsch stesso, dove vediamo la sua smodata ambizione, la rabbia con cui cercava di dimostrare di essere un genio, la sua totale cecità verso i propri i fallimenti.
Non tutto funziona alla perfezione: l’intricata cronologia a volte si fa confusa, anche perché ci viene chiesto di memorizzare un lungo elenco di nomi di pazienti e anche di ospedali, mano mano che Duntsch si sposta dall’uno all’altro. La dinamica tra i personaggi di Baldwin e Slater è molto stereotipata (il primo calmo e pacato, l’altro chiassoso e impaziente, entrambi egualmente impegnati in una missione etica per salvare i pazienti) e usata un po’ fiaccamente come rovescio comico.
Ma quando si va sul personaggio di Duntsch, protagonista e antagonista allo stesso tempo, la serie prende vita. Merito di Joshua Jackson (il Pacey di Dawson Creek), che con la sua faccia da eterno ragazzo sa esprimere piaggeria, esaltazione e furore; merito del sonoro, molto efficace: le scene in sala operatoria sono visivamente meno cruente rispetto alla media dei medical, ma l’unione tra i primi piani degli attrezzi maldestramente maneggiati da Duntsch e il suono da loro prodotto nei corpi dei pazienti rende Dr. Death uno dei crime più spaventosi di sempre.
Dr. Death
Patrick Macmanus
Starzplay, da oggi
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