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L’alluvione, gli allarmi mancati e i ritardi: non è il tempo delle critiche

Non è il momento delle polemiche e delle critiche sull'Emilia-Romagna che non avrebbe prevenuto l’allarme rosso o sul governo che si sarebbe mosso in ritardo

di Giancarlo Mazzuca

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2' di lettura

Se un tempo c'era la Romagna solatìa di pascoliana memoria, oggi ci troviamo di fronte ad una Romagna sommersa dalle acque e da romagnolo doc sono stato sconvolto dalle apocalittiche immagini di questi giorni.

Un dramma grandissimo che ha provocato morti, danni per diversi miliardi, con oltre 5mila aziende agricole sommerse, centinaia di fabbriche inagibili, tantissime case invase dal fango e possibili contraccolpi sull'industria turistica che si era appena ripresa dal lungo “blackout” dovuto al Covid.

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La tragedia e le polemiche

Ovvio che una simile tragedia abbia subito provocato moltissime polemiche: il dramma poteva essere evitato? Considerando le tante avvisaglie che c'erano state negli ultimi tempi, credo proprio di sì e, in questi giorni, ho avuto modo di sottolinearlo. Ma, riflettendoci bene, non penso che sia ora il momento delle polemiche sull'Emilia-Romagna, simbolo del potere rosso che nel corso degli anni non avrebbe prevenuto l'allarme rosso con adeguati interventi, ma anche sul governo che dopo la tragedia si sarebbe mosso in ritardo con un Consiglio dei ministri “ad hoc” convocato solo per domani, martedì.

Sì, ora non dobbiamo perderci in tutte queste critiche (e anch'io chiedo venia per quelle che ho fatto) anche perché, stavolta, la Regione e le amministrazioni locali si sono mosse per tempo lanciando l'allarme sul cataclisma in arrivo con un certo anticipo (semmai era stata sottovalutata la prima ondata di maltempo durante il ponte del Primo Maggio).

D'altra parte, anche l'esecutivo, in questi giorni, non è stato certo con le mani in mano e ha subito inviato ministri e vertici della Protezione civile nelle zone alluvionate.

La lezione di Longanesi

E, allora, basta con le strumentalizzazioni, sia di destra che di sinistra: non è proprio il momento dell'”io l'avevo detto!”. Leo Longanesi, che era nato a Bagnacavallo, vicino a Ravenna, per sottolineare l'importanza di queste terre, sottolineava sempre: “Da noi in Romagna”. Ecco, per cercare di risollevarci, dovremmo adesso continuare a ripetere quel paragone vincente fatto più volte dal grande maestro di Montanelli.

Del resto, mai come in questi giorni la Romagna ha potuto incassare la grande solidarietà dimostrata dall'Italia intera. Ricordo quando, studente, con i compagni del liceo che frequentavo a Forlì, mi precipitai a Firenze subito dopo l'alluvione del 1966: mi sembra che siano già di più i giovani che oggi si sono precipitati nelle zone sinistrate per prestare i primi soccorsi. Da noi in Romagna…

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