L’amazzone della pittura Fede Galizia protagonista dell’autunno trentino tra boschi e vigneti
Dalla mostra al castello del Buonconsiglio dedicata alla pittrice fino all’inaugurazione della Galleria della Sostenibilità del Muse, la cultura è protagonista a Trento
di Luca Bergamin
I punti chiave
3' di lettura
Quello del Buonconsiglio è sempre stato un castello in fondo mascolino, abitato a lungo dai principi vescovi di Trento, col suo cuore più antico in stile romanico, al quale furono aggiunte nel corso dei secoli costruzioni rinascimentali e di gusto barocco. Soprattutto ad abbellirlo furono pittori uomini, dal Maestro Wenceslao di Boemia autore del Ciclo dei mesi di Torre Aquila ai fratelli Dossi, dal Romanino al Fogolino. Perciò è quanto mai giusto che adesso sia lei, Fede Galizia, l'assoluta protagonista.
Sino al 24 ottobre una mostra è dedicata alla “mirabile pittoressa” che del resto vantava origini trentine, seguendo il padre Nunzio, miniaturista e cartografo, e poi da sola, divenne una star nelle corti del Cinquecento, accedendo persino a quella imperiale di Rodolfo II d'Asburgo. Riscoperta negli ultimi anni, Fede fu eccelsa nel dipingere le nature morte, contribuendo in prima persona alla diffusione di questo genere e non solo: ella, infatti, incoraggiata anche da Arcimboldo, affezionata sempre al tema iconografico di Giuditta più che di Oloferne, spesso rubava a se stessa tratti e fattezze per le sue figure forti e al tempo stesso seducenti. Galizia si firmava anche sulla spada: come a voler trasmettere un chiaro messaggio di autorevolezza femminile. Anche per questo la definizione di amazzone della pittura pare ideale.
Al Muse di Renzo Piano si inaugura la nuova Galleria della Sostenibilità
C'è la mano, e si vede benissimo, di Renzo Piano nella vocazione al contemporaneo della città. È stato l'archistar genovese a firmare alle Albere il piano di riqualificazione del quartiere e soprattutto quel Museo Tridentino delle Scienze Naturali, dalla struttura in vetro e acciaio, dislocato su sei livelli (due sono interrati), che ha una silhouette mossa e frastagliata, come le montagne dolomitiche che si stagliano praticamente appena dietro le sue spalle: i ghiacci e il bosco, naturalmente, poi il clima, gli organismi viventi, la biodiversità costituiscono i temi trattati con piglio vivace, che sono in grado di acchiappare benissimo la curiosità di adulti e bambini. Il 4 ottobre, inoltre, sarà inaugurata la nuova Galleria della Sostenibilità, uno spazio espositivo di 400 metri quadri completamente riallestito per dare maggiore scorrevolezza e contenuto alla questione impellente del cambiamento climatico globale in atto, dall’aumento della popolazione alla lotta alle disuguaglianze sociali (muse.it).
Nelle gallerie della tangenziale di Piedecastello il racconto della storia con luci e installazioni
Sino a quindici anni fa, erano i tunnel della Tangenziale Ovest. Adesso le Gallerie di Piedecastello rappresentano uno spazio espositivo davvero curioso, capace di confermare la capacità unica che ha Trento di reinventarsi sempre, seguendo modelli mittle europei. Fino al 31 dicembre del prossimo anno, va in scena un autentico show della memoria: in pratica si entra dentro due lunghe bocche, la galleria nera che viene illuminata da giochi di luci e installazioni, e quella bianca in cui si tengono le esposizioni temporanee. Quelle in corso adesso a Piedecastello consistono in un racconto immersivo che attraversa un arco temporale dalla prima metà del'800 sino alla fine del XX secolo secondo un codice binario, con la saga familiare dei trentini Jülg a intrecciarsi con protagonisti comuni della storia. Le vicende biografiche più note e semplici unite insieme in un unico filone che ingloba anche diari e documenti (museostorico.it).
Dai castelli alle vigne, tante le esperienze tra trekking, assaggi e musica
È ancora tempo di vendemmia, lo spettacolo delle vigne floride ai piedi o intorno ai castelli di Thun, Stenico, Beseno e Caldes è davvero pittoresco in queste settimane. E anche in altura, specialmente nella Piana Rotaliana Königsberg, le vigne sono cariche di uve. Proprio a nord di Trento, salendo sino ai 2.500 metri di altitudine, si possono compiere numerose esperienze di condivisione enologica. Enotour Lab è il nome di questo pacchetto di avventure tra i vigneti che incrociano il classico wine tasting con le passeggiate tra i filari dall'alba al tramonto, partecipando alla raccolta dei grappoli ad esempio alle Cantine Zanini di Mezzolombardo. Sono organizzati giochi a squadre per individuare i vini e le grappe a Villa de Varda, mentre alla cantina Dorigati si assiste a concerto di canto e violino, per poi gustare i vini nel tepore del finile. Un trekking nei boschi a Pressano è organizzato all'Azienda Klinger Pilati, mentre alle Cantine Monfort c'è il Giardino dei Ciucioi, dove installazioni di arte umana e botanica naturale rendono indimenticabile una visita (www.visittrentino.info).
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