L’ammiraglia è solo ibrida ricaricabile
Grand Cherokee dice addio ai motori V6 e V8. Sotto il cofano un’unità ibrida plug in da due litri
di Massimo Mambretti
3' di lettura
La Grand Cherokee 4xe ibrida plug-in spinge la svolta della Jeep sulla via dell’elettrificazione, in particolare in Europa. Infatti, dalle nostre parti la quinta generazione dell’ammiraglia della Jeep arriva solo con un powertrain alla spina. La 4xe si confronta con analoghe proposte dei brand premium europei con un sistema derivato da quello dell’omonima Wrangler, che integra un motore turbo a benzina di 2 litri con 4 cilindri. La scelta può suscitare perplessità su un suv grosso e di lusso dove molti si attendono il sibilo di un V6, ma non limita le possibilità di espressione della Grand Cherokee né sull’asfalto e in offroad né la gradevolezza della guida e della vita a bordo. Il powertrain con 380 cavalli e 637 Nm di coppia abbinato al cambio automatico a otto marce lavora a monte del sistema di trazione con ridotte, secondo la versione Quadra Trac II o Quadra-Drive II. Il motore elettrico è integrato in una rete a 400 V ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio da 17,3 kWh che promette percorrenze a emissioni zero fino a 51 chilometri, ricaricabile con impianti da 7,4 kW in meno di tre ore o in marcia con una specifica funzione.
Il sistema avvia sempre la 4xe nella modalità Hybrid. A bassa andatura e nel traffico sfruttando la funzione massima rigenerazione della batteria si viaggia facilmente a emissioni zero, senza dover ricorrere alla modalità Ev. Infatti, la potenza e la coppia dell’unità elettrica spostano senza affanni i 2.600 chili del grosso suv. Dinamicamente la Grand Cherokee (210 km/h, 0-100 in 6”3, 2,6-2,9 l/100 km) offre un confort notevole grazie anche alla linearità con cui funziona sempre il powertrain e alle sospensioni adattive pneumatiche, di serie su alcune versioni. In definitiva, è affidabile e istintiva da guidare ovunque. Prese le misure con le dimensioni, in fuoristrada si possono affrontare con naturalezza a emissioni zero anche i passaggi impegnativi, grazie alla coppia istantanea ma ben graduabile del motore elettrico.
La transizione green della Grand Cherokee parte da un’architettura appositamente sviluppata ed è trasmessa da un design che rispetta shape e proporzioni inconfondibilmente della specie, ma che definisce una silhouette più slanciata di quella delle serie precedenti abbigliando dimensioni superiori. Lunga 4,91 metri, larga 2,15 metri, alta 1,85 metri e con un passo che rasenta i 3 metri. La Grand Cherokee ha un interno che ospita comodamente cinque persone, ergonomicamente ben impostato grazie a comandi ben individuabili (eccezion fatta per quelli della gestione della batteria e della modalità Ev) e reso lussuoso da dettagli della finitura di stampo artigianale. Nell’elegante ambiente spiccano l’esteso impiego di rivestimenti pregiati, il sofisticato equipaggiamento (di serie o richiesta secondo la versione) e la digitalizzazione. Quest’ultima si manifesta con i display da 10.1” della strumentazione e del sistema d’infotainment, con quello interattivo da 10.25” per il passeggero anteriore e l’head up display a colori da 10”. A tutto ciò si aggiunge la più avanzata interpretazione del sistema Uconnect 5 sempre connesso che interagisce via wireless con i device, che integra anche Amazon Alexa e la app per controllare o impostare da remoto molte funzioni e accedere all’ecosistema elettrico.
La Grand Cherokee 4xe è in vendita a prezzi che vanno da 82.000 a 106.000 euro negli allestimenti Limited, Trailhawk, Overland e Summit Reserve. La dotazione è già completa per la categoria sin da quello entry-level ed è sontuosa e ipertecnologica in quello al top dell’offerta, ma in ogni caso c’è sempre tutto ciò che serve per l’off-road.
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