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L’Antitrust Usa: «Vogliamo bloccare le nozze Microsoft-Activision»

La Federal Trade Commission avvia un’azione legale: «Fusione dannosa anche per i consumatori»

di Marco Valsania

(REUTERS)

2' di lettura

L’Antitrust americano scende in campo contro Microsoft e la sua acquisizione del leader dei videogiochi Activision Blizzard. Il ricorso in tribunale dell’amministrazione di Joe Biden per bloccare il mega-merger da 69 miliardi di dollari rappresenta una delle iniziative più aggressive mai prese contro i colossi dell'hi-tech e i loro piani di espansione.

In prima fila è la Federal Trade Commission, che ha portato il caso. Ha accusato la fusione di danneggiare i consumatori, perché Microsoft potrà utilizzare i popolari prodotti di Activision, quali Call of Duty, World of Warcraft e Candy Crush, per soffocare i rivali e attirare schiere di nuovi giocatori. Microsoft, si legge, avrebbe «sia i mezzi che le motivazioni per danneggiare la concorrenza», sul fronte dei prezzi come della qualità e delle esperienze di gioco in mercati «a forte crescita e dinamici».

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Test della strategia per arginare Big Tech

Il caso sarà seguito con estrema attenzione, dall'industria e da Wall Street. E dall'altra parte dell'Atlantico, dove le authority europee e britanniche stanno a loro volta esaminando l'operazione. Per la presidente della Ftc, Lina Khan, si tratta di un importante test della sua intera strategia per circoscrivere il potere di Big Tech.

Khan teorizza una applicazione più ampia e flessibile delle tradizionali preoccupazioni antitrust in particolare sul fronte tecnologico, al di là di stretti danni in termini di costi più alti per i consumatori. Successi potrebbero riflettersi su altri sforzi antitrust nei confronti di leader da Amazon a Apple, da Alphabet a Meta.

Proprio nelle ultime ore è iniziato un processo in California intentato dalla Ftc contro Meta per far deragliare la sua acquisizione di una società di virtual reality, Within, parte dello sforzo del colosso di Mark Zuckerberg di scommettere su un ruolo centrale nell' universo interattivo del metaverso, finora causa di forti perdite ma che potrebbe crescere in futuro.

L’impatto per Microsoft

Per Microsoft la posta in gioco è a sua volta molto alta: le attività nei giochi, con la console Xbox e i servizi streaming, sono già un business da 16 miliardi di entrate annuali. Activision porta in dote 370 milioni di utenti mensili.Il direttore generale di Microsoft Brad Smith ha risposto che l'azienda respinge le accuse ed è «impegnata dal primo giorno ad affrontare le preoccupazioni sulla concorrenza». Smith ha aggiunto di sperare in un'intesa ma di «avere piena fiducia nelle ragioni» dell'azienda e «nell'opportunità di presentare il nostro caso alla magistratura».

I numeri del maxi-deal

Le stesse cifre dell'operazione di Microsoft, annunciata lo scorso gennaio, e la sua storia aziendale denotano il rilievo della battaglia ora cominciata. Il merger Microsoft-Activision rappresenterebbe il più grande deal nel settore delle tecnologie di largo consumo dalla sfortunata fusione Aol-Time Warner.

Non è inoltre la prima volta che Microsoft è al centro di un duello considerato cruciale nel tech davanti ad accuse di monopolio, sollevando lo spettro di un deja-vu. Negli anni Novanta il governo Usa, la stessa Ftc, la portò in tribunale per violazioni delle norme sulla concorrenza nei personal computer e nel dominio dei sistemi operativi. Al termine di un lungo scontro e di sentenze parzialmente contrastanti di primo grado e in appello le parti raggiunsero un accordo nel 2002 che vide la modifica di alcune pratiche di business da parte dell'azienda.

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