L’intervento al Foro Italia-Spagna

Bonomi: semplificare regole Patto di stabilità, obiettivi differenziati tra Stati

Il presidente di Confindustria invita a introdurre un nuovo paradigma economico che possa favorire la ripresa: «Se falliamo la sfida del Pnrr, a rischio il futuro dei giovani e il ruolo del Paese sullo scacchiere nazionale e internazionale»

di Ce.Do.

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi

2' di lettura

«Le regole europee del patto di stabilità dovranno essere semplificate attraverso l’introduzione di obiettivi, target, chiari da raggiungere, magari differenziati tra gli Stati, invitando i governi a introdurre politiche anticicliche».

Intervenendo in video al Foro Italia- Spagna che si tiene a Barcellona, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lancia un chiaro appello all’Europa affinché le regole Ue siano oggetto di rimodulazione finalizzata a sostenere il rilancio dell’economia dopo la crisi indotta dalla pandemia.

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«Dobbiamo imparare - ha detto - dagli errori del passato e introdurre un nuovo paradigma economico che possa favorire la ripresa». Non è più rinviabile, incalza il numero uno di Viale dell’Astronomia, «un bilancio permanente» dell’Eurozona: «Per questo i Recovery Plan saranno un importante banco di prova».

Bonomi: occorre rivedere governance dei piani nazionali

E proprio sui piani approntati dai governi per accedere alle risorse europee il presidente di Confindustria formula una riflessione molto ampia.

«Occorre spingere i nostri governi a un ripensamento della governance dei piani nazionali, affinché sia maggiormente partecipata e in grado di determinare coesione sociale e politica. Noi italiani e spagnoli abbiamo molto da perdere e molto da guadagnare - chiarisce -. Dobbiamo guardare la conferenza sul futuro dell’Europa in modo pragmatico ed evitare che si riduca a un mero esercizio economico. Noi ci saremo e daremo un contributo a livello di Business Europe. Deve essere chiara che il mondo dell’industria non è un freno ma vuole essere parte attiva e imprescindibile dell’Unione».

Coinvolgere forze del paese per massimizzare benefici Pnrr

Il numero uno di Confindustria torna poi sulla fase di redazione del Pnrr per sottolineare che l’associazione «ha avuto una buona interlocuzione col governo e questo ha permesso di migliorarlo a nostro giudizio: si è trattato di un passaggio doveroso ma non scontato.

Pensiamo sia necessario un coinvolgimento delle forze del paese per massimizzare i benefici del piano anche nella fase di attuazione, anche perché saranno le imprese a essere coinvolte direttamente e le città a subire le maggiori trasformazioni.

Contiamo che le Confindustrie di Italia e Spagna, anche nel contesto di Business Europe e col sostegno di quella francese e quella tedesca, riescano a fare superare alla commissione un certo atteggiamento ideologico nel parlare di sostenibilità e doppia transizione».

Se si fallisce a rischio il futuro dei giovani e il ruolo del Paese

Gli obiettivi europei, prosegue, «devono essere accompagnati da misure per supportare il processo di transizione e decarbonizzazione verso l’energia circolare e le città e i territori nel gestire tali processi.

Non solo: i nostri competitor non sempre condividono gli stessi obiettivi sul clima, questo rischia di creare distorsioni competitive e indebolire le posizioni dell’industria europea».

La vera sfida, evidenzia ancora Bonomi, «è come gestiremo i Pnrr: se sapremo utilizzare le risorse in modo veloce ed efficace avremo titolo e leggittimità per chiedere nuove riforme economiche e la forza per indirizzarle e ottenerle. Se si fallisce nell’implementazione del Recovery Fund rischiamo di ipotecare il futuro delle prossime generazione e i ruoli dei nostri paesi sullo scacchiere europeo e internazionale. Non ce lo possiamo permettere».

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