L’appello di Xi Jinping all’esercito: «La Cina deve prepararsi per combattimenti veri»
Il leader di Pechino ha parlato in occasione di un’ispezione navale, dopo i tre giorni di esercitazione aero-navale attorno all’isola di Taiwan
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Il presidente cinese, Xi Jinping, ha fatto appello alle forze armate della Cina perché «rafforzino l’addestramento in direzione di combattimenti veri». Xi, citato dall’emittente Cctv, ha parlato in occasione di un’ispezione navale, dopo i tre giorni di esercitazione aero-navale attorno all’isola di Taiwan. Pechino segnala così che manterrà la pressione su Taiwan dopo la tre giorni di manovre su vasta scala conclusesi lunedì, impegnandosi a non lasciare margini ad «attività separatiste» e sottolineando che le tensioni sono destinate a restare. «Non lasceremo spazio ad alcuna forma di attività separatista di Taiwan», ha assicurato Zhu Fenglian, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan, che fa capo al governo centrale, nel primo briefing dopo le manovre. Pechino ha mobilitato il suo Esercito popolare di liberazione dopo l’incontro di Los Angeles tra la presidente dell’isola Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera Usa Kevin McCarthy.
Le recenti esercitazioni aeree e navali cinesi che simulano un accerchiamento di Taiwan sono un «serio avvertimento» ai politici pro-indipendenza dell’isola autonoma e ai loro sostenitori stranieri, ha dichiarato Zhu Fenglian. «L’Esercito Popolare di Liberazione ha recentemente organizzato e condotto una serie di contromisure nello Stretto di Taiwan e nelle acque circostanti, il che rappresenta un serio avvertimento contro la collusione e la provocazione delle forze separatiste indipendentiste di Taiwan e delle forze esterne», ha detto Zhu. «È un’azione necessaria per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale», ha aggiunto il funzionario cinese.
Il conflitto con Taiwan
La Cina rivendica Taiwan come proprio territorio da riportare sotto il proprio controllo se necessario con la forza e invia regolarmente navi e aerei da guerra nello spazio aereo e nelle acque vicine all’isola. Tali missioni sono diventate più frequenti negli ultimi anni, accompagnate da un linguaggio sempre più bellicoso da parte dell’amministrazione del presidente Xi Jinping. Qualsiasi conflitto tra le parti potrebbe coinvolgere gli Stati Uniti, il più stretto alleato di Taiwan, che per legge è tenuto a considerare tutte le minacce all’isola come questioni di “grave preoccupazione”.
La Cina ha mantenuto la pressione militare contro Taiwan nonostante la conclusione formale delle esercitazioni. Il ministero della Difesa nazionale di Taiwan ha dichiarato di aver rilevato 35 voli di aerei da guerra dell’Esercito Popolare di Liberazione nelle ultime 24 ore e 8 navi della marina militare nelle acque che circondano l’isola. La Cina ha dichiarato, inoltre, che imporrà una no fly zone a nord di Taiwan per domenica prossima, 16 aprile, a causa di “attività spaziali” non meglio precisate effettuate da Pechino.
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