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L’arcobaleno colora Milano

Al Mudec di Milano, fino al 2 luglio, l’esposizione “Rainbow. Colori e meraviglie tra miti, arti e scienza”

di Grazia Lissi

2' di lettura

L'arcobaleno racchiude i nostri sogni, le nostre speranze, arriva dopo il temporale e porta con sé la gioia della rinascita. Il progetto si ispira alla storica mostra “The Rainbow Show”, allestita nel 1975 al De Young Museum di San Francisco. L'esposizione californiana era nata dal pensiero dell'attivista afroamericana Angela Davis e in particolare dal concetto di “Rainbow Nation”, quale ideale d'integrazione razziale; fu rappresentato in mostra da “Peace the way home” (1978-2022), un'immensa trapunta (the qulit) cucita a mano celebrava la cultura afroamericana, opera dell'attrice e attivista Val Gray Ward.

Simbolo di pace

Al Mudec di Milano, fino al 2 luglio, la mostra “Rainbow. Colori e meraviglie tra miti, arti e scienza” a cura di Katya Inozemtseva si sviluppa negli spazi della “nuvola” al primo piano del Mudec con un'immersione totale tra i colori dell'arcobaleno un'installazione site specific a cura dell'artista Cory Arcangel e prosegue nelle Sale Focus con un'opera di Laura Grisi del 1968 che avvolge chi entra nella luce di uno spettro artificiale.

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Nella parte dedicata a scienza e natura è esposta l'opera “Tropo” (2022) creata da Amalia del Ponte. I pezzi esposti, provengono dalle collezioni del museo, altri sono prestiti nazionali e internazionali, insieme conducono il visitatore a esplorare i molteplici significati dell'arcobaleno, a conoscere l'origine e i riflessi nella cultura del nostro tempo. Così l'arcobaleno attraversa differenti linguaggi fra passato e futuro: dall'antropologia alla biologia, dall'arte alla scienza.

Miti e leggende dell'arcobaleno

Nella tradizione giudeo-cristiana è segno dell'Alleanza fra Dio e l'uomo. Dai Musei Civici di Genova il “Sacrificio di Noé dopo il diluvio” di Sinibaldo Scorza; la raffigurazione dell'arcobaleno nel “Codex Florentinus 1577” (Biblioteca Medicea Laurenziana) porta la firma del frate francescano Bernardino da Shagun, autore di un'opera enciclopedica sulla cultura indigena americana. Ecco l'Asia, l'Australia e il Sud America con i reperti legati al tema del “serpente arcobaleno”; i colori dell'iride tingono la rete funebre della cultura nasca del Perù e ripercorrono l'opera di Miroslaw Balka. Il Novecento si apre con “Compenetrazione iridiscente n.7” di Balla (1912), inoltre sono esposte opere di Franck Stella, Joseph Albers, Shusaku Arakawa.

Rainbow

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La magia dell'arcobaleno è proposta dall'artista femminista, Judy Chicago e Aleksandra Kasuba, lituana, con “Spectral Passage” (1975). Chiude un focus sul mondo animale, in collaborazione con il museo di Storia Naturale, dove è possibile, fino al 3 settembre, visitare la mostra “Rainbow. Tutti i colori dell'evoluzione”. Una serie di esemplari zoologici, un caleidoscopio d'insetti, insieme a conchiglie, cristalli e campioni di minerali offrono una panoramica delle colorazioni presenti in natura, originate sia da pigmenti che da fenomeni fisici di interferenza e diffrazione della luce. Le pressioni evolutive hanno generato, nel mondo naturale adattamenti in cui il colore riveste una funzione nella comunicazione, nella selezione sessuale, nel mimetismo e nella difesa dai predatori.

La mostra esce dagli spazi museali grazie all'Ufficio Arte Pubblica.

Al Mudec (Museo delle Culture) di Milano, fino al 2 luglio, la mostra “Rainbow. Colori e meraviglie tra miti, arti e scienza” a cura di Katya Inozemtseva con la collaborazione dei conservatori di Mudec, Arte Pubblica, Museo di Storia Naturale e Planetario (ingresso gratuito)


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