DAL TATUAGGIO AL POLSO

L'arte di disegnare il corpo: il tattoo artist di Kanye West

Statue classiche, illustrazioni storiche, architetture medioevali: il fondatore di San Bleu racconta i soggetti più originali che si possono rappresentare sulla pelle

di Paco Guarnaccia

Il tatoo artist Maxime Plescia-Büchi, classe 1978 e fondatore della piattaforma artistica Sang Bleu.

2' di lettura

I tatuatori sono artisti a tutto tondo che esprimono il loro talento su una tavola che è molto più complicata delle altre. Una tavola che non ammette errori: il corpo umano. Nel ristretto novero delle superstar si trova lo svizzero classe 1978 Maxime Plescia-Büchi, fondatore di Sang Bleu, una piattaforma artistica dai molti volti, tra i quali quello rappresentato dal Sang Bleu London Tatoo Studio: tra i clienti anche il musicista Kanye West. A Plescia-Büchi nel 2016 Hublot ha chiesto di realizzare un orologio. Un successo che ha portato, quest'anno, al lancio di una nuova edizione.

Big Bang Sang Bleu II di Hublot. Edizione limitata a 100 esemplari con cassa in King Gold. Prezzo: 46.600 euro

Che tipo di arte è il tatuaggio? Un mondo a parte che racchiude scultura, design del gioiello, pittura, illustrazione, musica. Mi ha sempre affascinato, ma ho iniziato ad avvicinarmici poco più che ventenne. All'inizio semplicemente tatuando il mio corpo. Anche se in realtà il primo tatuaggio che abbia mai fatto in assoluto è stato una casa che ho disegnato sul palmo della mano di un mio amico.

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Quali sono i tuoi riferimenti artistici? Sono tanti e diversi tra loro. Arte classica, illustrazioni storiche, incisioni, architettura medievale. Poi, ancora, arte contemporanea e musica. Insomma, cerco di sviluppare sempre un tipo di approccio che rappresenti me stesso e tutte le influenze culturali che hanno forgiato la mia personalità.

Il tatoo artist Maxime Plescia-Büchi.

Qual è il tatuaggio che hai realizzato al quale sei più legato? In realtà non potrei mai sceglierne uno, così come non posso dire di avere un braccio o una gamba preferito: ognuno è semplicemente parte di me. Così come non saprei dire se c'è ancora un soggetto che vorrei tatuare. Non ci penso perché mi piace non sapere e non guardare al futuro. Questo anche perché i miei clienti sono sempre in grado di sorprendermi con le loro fantastiche idee.

Cos'hai pensato quando è hai cominciato a collaborare con Hublot avendo la possibilità di trasporre la tua arte su un orologio? Parto dal presupposto che l'orologio, essendo io svizzero, è parte integrante della mia cultura e ho sempre sognato una partnership come questa. Quindi ero veramente eccitato. Lo sono tuttora. L'unione tra Sang Bleu e Hublot per me rappresenta il massimo livello di innovazione tecnica e creativa in cui il concetto di “fusion” è molto marcato.

Come ha pensato di avvicinarsi a questo oggetto? Di certo sarebbe stato sciocco pensare di poter usare le tecniche del tatuaggio. Quella va usata solo per tatuare. Quando lavoro in un ambito diverso, mi adeguo e utilizzo quelle proprie di quel mondo.

Sempre restando nel campo del tempo: quanto hai impiegato a fare il tatuaggio più complesso della tua carriera. Ogni giorno il tatuaggio che realizzo richiede esattamente lo stesso tempo impiegato fino al giorno precedente a quello in cui lo sto eseguendo. In pratica solitamente inizio a tatuare alle 10 di mattina e continuo fino alle 13. Faccio la pausa pranzo e poi riprendo alle 14 per finire alle 17/17.30.

Qual è il messaggio più importante che esprimi con il tuo modo di tatuare? Semplicemente quello che i miei clienti vogliono che io esprima.

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