L’arte indiana non si arrende a rallentamento economico e proteste
Il subcontinente reagisce a un anno in contrazione: fiere, aste e gallerie in campo per difendere la scena artistica
di Maria Adelaide Marchesoni
6' di lettura
Le prospettive per i prossimi dodici mesi elaborate da ArtTactic sul mercato d’asta dell'arte dell'Asia meridionale, consueto appuntamento con l'Outlook, sono state riviste al ribasso (da neutre a negative), dopo la contrazione a 81,9 milioni di dollari nel 2019 (-11%). Sono diminuiti al 22% dal 25% del 2019 gli esperti del mercato dell'arte internazionali intervistati che credono ancora uno sviluppo positivo per il mercato dell'arte moderna e contemporanea dell'Asia meridionale nel 2020, mentre il 50% ritiene un consolidamento intorno ai livelli attuali (in calo rispetto al 56% del gennaio 2019). Infine, il 28% degli esperti non ha una visione positiva per il futuro e prevede un trend negativo nel 2020 (era il 19% nel gennaio 2019).
Le prospettive negative per il mercato dell'arte dell'Asia meridionale sono legate all'incertezza politica e al rallentamento della crescita economica e, non da ultimo, i disordini che interessano l'India.
I dati macro
Se il 2019 è stato un anno negativo per l'economia indiana il 2020 si presenta anche peggio. Il prodotto interno lordo è indicato in crescita al 4,8% il livello più basso dal 2009, anno della crisi finanziaria globale, quando il Pil era cresciuto del 3,1%. Il settore immobiliare, che di solito traina l'economia, ha vacillato a partire dalla smonetizzazione del novembre 2016 (provvedimento immediato che ha interessato le banconote da 500 e 1.000 rupie che costituivano l'86% del contante in circolazione – del valore rispettivamente di circa 7 e 14 dollari Usa – hanno perso nell'arco di 3 ore e 45 minuti lo status di moneta a corso legale) e quello automobilistico, che favorisce la crescita delle industrie ausiliarie, negli ultimi due anni ha registrato un declino con un aumento della disoccupazione. A ciò si aggiunge il fatto che il 2020 è iniziato tra le proteste nazionali contro il governo per aver imposto leggi indù-maggioritarie, il cosiddetto Citizen Amendment Act (CAA) e aver represso con violenza il dissenso. Le proteste sono legate a una controversa legge sulla cittadinanza approvata l'11 dicembre 2019 dal Bharatiya Janata Party (BJP), il partito nazionalista indù al potere in India, che permette a coloro che subiscono discriminazioni religiose e provengono da Pakistan, Afghanistan e Bangladesh, appartenenti a comunità indù, sikh, buddiste, jain, parsi o cristiane, no musulmani, residenti in India, di richiedere la cittadinanza accelerata. Gli oppositori della legge sostengono che il CAA priverebbe i musulmani della loro cittadinanza se non in grado di fornire prove sufficienti della loro identità
India Art Fair
In questo contesto economico l'arte non si arrende anche se le tensioni politiche in città sono approdate all'interno di India Art Fair (IAF) che si è svolta a New Delhi dal 31 gennaio al 2 febbraio. L'ultimo giorno di apertura la polizia, dopo una segnalazione anonima, ha fatto un sopralluogo per verificare il contenuto politico di un'opera d'arte realizzata presso lo stand del Centro Culturale dell'Ambasciata d'Italia da Post-Art Project, uno studio d'arte fondato da Gargi Chandola e Yaman Navlakha, con l'intervento di circa una dozzina di artisti che rappresentavano diversi background, tra cui le fedi indù e musulmane, così come la comunità LGTBQ. Gli artisti avevano invitato i visitatori a contribuire a realizzare un collage di 15 pannelli di 10-12 artisti cuciti insieme; ogni pannello commentava la violenza sulle donne, i diritti LGBTQ+, il disegno di legge trans, le comunità emarginate, oltre a celebrare anche l'unità artistica tra le diverse comunità.
La proposta artistica
In fiera presenti i temi della politica, della migrazione, dell'identità, del genere, del cambiamento climatico attraverso una molteplicità di media. Tra gli artisti interessante il lavoro di K. P. Reji (nato nel 1972, Kerala India) affronta l'attuale politica locale e globale utilizzando momenti semplici della vita quotidiana della gente comune, di solito con un elemento di arguzia come nel dipinto, intitolato «Good morning. So.. What is Trump Saying Today?» (da The Guild Mumbai , prezzo pari a 29mila dollari). Nel recente corpus delle sue opere figurano bambini, impegnati nelle loro attività quotidiane quali giocare, andare a scuola o in classe. Anjan Modak (Calcutta, 1982) fa parte di una nuova generazione di artisti che esplora la pressione delle situazioni sociali e la celebrazione dell'”Uomo” che cerca di emergere. Lo stato politico e sociale del Paese influenzano in modo significativo i suoi dipinti (da Emami Art Gallery le sue opere presentano un range di prezzo compreso tra 1.400 e 4.500 dollari).
Saskia Fernando Gallery è stata la novità di quest'anno per IAF, poiché è la prima galleria dello Sri Lanka ad esporre in fiera. Nello stand ha presentato alcuni artisti e in particolare il lavoro Chandraguptha Thenuwara un artista e un attivista il cui intero lavoro è dedicato alla lotta contro la corruzione politica nello Sri Lanka. Nel 1997 ha iniziato una serie di lavori dal titolo «Barrelism» in risposta al cambiamento del paesaggio urbano di Colombo durante la guerra, mentre in altri lavori ha realizzato una presentazione astratta sul malfunzionamento della politica e della società contemporanea (opere da 12.000 $).
L'artista Surendran Nair, nato in Kerala, (rappresentato da Sakshi Gallery di Mumbai con prezzi da 26.000 euro a 58.000 euro in relazione alle dimensioni) si occupa del cambiamento climatico e delle politiche di genere. Il lavoro di Nair mostra una donna seduta da sola su un albero senza foglie in un deserto, come un uccello pronto a volare via. Nella serie «The Impossible Bouquet» l'artista Raghava KK si ispira alla tradizione olandese delle nature morte e raccoglie fiori di diverse stagioni per creare un bouquet impossibile. L'artista traccia un parallelo con la condizione di essere indiano - una democrazia impossibile, un bouquet impossibile, uno spazio in cui convivono entità apparentemente contrastanti come i cartoni animati e i personaggi storici (50.000 $ per un dipinto di grandi dimensioni da Art Musings , Mumbai).
Barometro del mercato indiano
L'edizione 2020 è stata la prima sotto la nuova gestione di Sandy Angus, che l'anno scorso ha acquistato la quota di maggioranza dal gruppo svizzero MCH Group (marchio ArtBasel ). La fiera ha confermato di avere un ruolo importante nel mantenere vivo un sistema artistico basato principalmente sull'iniziativa privata, di non essere influenzata dalla speculazione che il più ampio mercato indiano ha sperimentato anche nel recente passato. Nella regione sono presenti diversi eventi legati all'arte di matrice non commerciale, tra cui il Dhaka Art Summit , la Biennale di Kochi e la Biennale di Colombo , ma ciò che è vitale per la crescita e la sopravvivenza della scena artistica è istituire un vero e solido mercato con una base allargata di collezionisti. Per gli operatori India Art Fair (IAF) rimane il più importante evento commerciale per l'arte asiatica meridionale. Considerata il “barometro” del mercato dell'arte indiana presenta opere con un ampio range di prezzi inferiore a 100 euro per toccare e superare il milione di euro per i maestri indiani del Moderno. All'edizione 2020 erano presenti 81 espositori (sei in più rispetto all'anno scorso) con un'interessante presenza di dealer internazionali, tornati per la seconda o terza volta, dinamica che riflette un segno di fiducia nel mercato dell'Asia Meridionale. Per James Green, direttore di David Zwirner (New York, Londra, Hong Kong, Parigi) è soddisfatto: «del feedback che abbiamo avuto dai visitatori e si tratta della migliore edizione mai realizzata, con un'offerta molto forte in tutta la fiera. Sono tre anni che siamo presenti a India Art Fair e la fiera ha continuato ad evolversi e a migliorare. Il calibro delle mostre durante la fiera in luoghi come il Kiran Nadar Museum of Art e la Vadehra Art Gallery parlano della raffinatezza della scena artistica indiana sia in ambito pubblico che commerciale. La qualità di queste mostre è tale che potrebbero essere presenti in qualsiasi grande museo o galleria internazionale».
Segmento aste
Il mercato delle aste di moderno e contemporaneo dell'Asia meridionale secondo l'analisi degli esperti di ArtTactit non riesce ad eguagliare il 2018. Le vendite all'asta dei primi quattro operatori per quota di mercato Saffronart, AstaGuru, Christie's e Sotheby's, hanno registrato nel 2019 un calo dell'11%, con vendite complessive pari a 81,9 milioni di dollari. L'ammontare si confronta con i 92 milioni di dollari realizzati nel 2018, il valore più alto registrato dal 2010. Nel 2019 Saffronart ha riconquistato il primo posto nel mercato indiano dell'arte moderna e contemporanea dopo che nel 2018 AstaGuru era passata a guidare la classifica. Saffronart ha una quota di mercato del 37% per l'arte moderna e contemporanea dell'Asia meridionale, Christie's del 25,4%, AstaGuru il 18,9% e Sotheby's il 18,7%. L'arte indiana ha rappresentato il 56% delle vendite in asta lo scorso anno, in calo rispetto al 65,6% del 2018. Dal 2017 Christie's non batte più a New Delhi e ha in programma il 18 marzo a New York l'asta South Asian + Contemporary Art e l'asta (in sala e online) A Lasting Engagement: The Jane and Kito de Boer Collection che offre oltre 150 opere di arte indiana della collezione privata di Jane e Kito de Boer. Tuttavia, la seconda edizione dell'asta di arte indiana di Sotheby's lo scorso novembre ha evidenziato un volume d'affari ben al di sotto della stima pre-vendita, in gran parte per effetto di un dipinto di Vasudeo S. Gaitonde (V. S. Gaitonde) (1924–2001) invenduto del valore di 3 milioni di dollari. Il prossimo 16 marzo sarà New York a mettere in scena l’asta South Asian + Contemporary Art di Sotheby’s, vedremo come il ricco mondo indiano risponderà alla chiamata.
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