Rotta Salento tra arte, sapori e spiagge dal mare blu

3/4Attualita

L’arte moderna e contemporanea alla Biscozzi Rimbaurd e al M.A-.M.A

La scena contemporanea è anche quella artistica: alla Fondazione Biscozzi Rimbaud in cui si ammira una collezione novecentesca davvero raffinata in un elegante palazzo che ha ridisegnato l'architettura di Piazzetta Giorgio Baglivi, mentre la Fiermontina accanto al suo giardino e uliveto in cui spiccano opere anche del colombiano Botero, e alle stanze lussuose apre le porte del suo M.A.M.A, un gioiellino che custodisce sculture, acquerelli dentro una palazzina fanè. Ci troviamo nel cuore pulsante di un centro storico che pretende di attardarsi sollevando un bicchiere di caffè con ghiaccio e mandorla nei tanti caffè che assediano Porta Napoli, Porta San Biagio, Porta Rudiae, addentando con voluttà un pasticciotto e una brioche di pasta dolce e genuina, sfiorati dalle rondini che dalle loro nicchie segrete celate nelle mura urbiche volteggiano sopra le teste. Tra le avenue di oleandri, sulla cavea del teatro romano, sopra c'è il Must Museo storico della città, planando dinnanzi all'obelisco dei delfini, che è un po' l'ombelico del Salento. Da lì, infatti, in sella a una vespa (qui è ancora e rigorosamente modello 50 special), si può prendere la via diritta per Taranto, scegliendo come bagno inaugurale dell'estate 2023 le dune di Campo Marino a Maruggio con sosta a Manduria per bere un bicchiere di vino Primitivo ai tavoli del Don Tuma nella bellissima Masseria Cuturi. Poi si può proseguire per la litoranea in direzione di San Pietro in Bevagna e di Punta Prosciutto dove il mare Ionio darà il benvenuto con la sua consueta dolcezza, oppure in direzione di Porto Cesareo e le sue lagune delimitate da torri seicentesco di avvistamento: lì le spiagge sono alcove di sabbia e le onde tenere, come a Torre S. Isidoro. Lo scenario naturale cambierà a Porto Selvaggio e Torre Uluzzu: si cammina nella macchia odorosa e fresca di pini marittimi fitti e alti, sino a raggiungere insenature dove le correnti frizzantine si divertono a solleticare i corpi e gli umori. In lontananza appare il faro di S. Andrea, che annuncia Gallipoli, il suo castello bizantino e costiero, il teatro Tito Schipa, gli spumoni di gelato, le cene di pesce fresco al ristorante dell'iconico Lido San Giovanni, i pescatori che intrecciano il giunco tra i salvagenti in pezza recuperati dal mare come i fratelli Abate. Da lì in poi, tra la baia Verde, Lido Pizzo, Punta della Suina, Mancaversa c'è solo l'imbarazzo della scelta, l'acqua è chiara, azzurra, trasparente e si può nuotare dentro un tramonto color pesca.

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