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«L’estate è iniziata con il piede giusto. Tra maggio e giugno c’è stato un incremento del tasso di occupazione in quasi tutti i comparti ricettivi e nei campeggi - dice Federico Caner, assessore Turismo del Veneto, citando i dati dell’Osservatorio turismo regionale federato -. I dati a metà luglio evidenziano una occupazione media nel mese di oltre il 75% per mare e lago e superiore al 60% per le città d’arte, terme e montagna. Per agosto le prenotazioni sono oltre il 60% per lago e mare, oltre il 50% in montagna e superiore al 40% per le città d’arte e terme».
Dopo un brillante 2022, quando la spesa turistica ha superato i 9 miliardi di euro contro i 8,6 del 2019 con un +4,6% contro una media nazionale all’1,7% grazie a un leggero aumento della durata del soggiorno, ci si prepara a una stagione ottima ma pesano i rincari dei prezzi. Il sentiment è negativo per gli aumenti più marcati in estate. «La clientela italiana è molto importante nelle città d’arte e terme, più che positiva per gli ospiti europei per mare e lago, in montagna si vede il ritorno degli americani» segnala Caner. L’aeroporto di Venezia vede la piena ripresa del traffico a lungo raggio mentre quello di Treviso, usato dalle low cost, si avvicina ai flussi passeggeri del 2019.
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