L’asta di Freddie Mercury supera ogni attesa
Sotheby’s batte il primo dei sei incanti della collezione della popstar: raggiunte 12.172.290 sterline per 59 lotti, superando abbondantemente le stime prevendita tra 4,8-7,2 milioni
di Marilena Pirrelli
5' di lettura
La prima delle sei aste dedicate a «Freddie Mercury: A World of his Own» - una collezione di oltre 1.400 oggetti personali della popstar messi in vendita dalla sua cara amica Mary Austin cui aveva lasciato tutti i suoi averi e che per 30 anni ha continuato a vivere nella sua casa Garden Lodge - nella sera del 6 ottobre ha fruttato un totale di 12.172.290 £ (15.365.082 $) superando la stima massima pre-vendita tra 4,8-7,2 milioni di £, con 59 lotti aggiudicati, ognuno dei quali ha trovato un acquirente (100% venduto) e il 93% è stato scambiato oltre la stima alta.
Nel corso della maratona d’asta durata quattro ore e mezza, i partecipanti provenivano da 61 paesi in tutto il mondo, 2.000 le persone registrate per fare offerte, quasi il 60% delle quali erano nuove a Sotheby’s, tutti alla ricerca dell'ambita selezione di opere d'arte, oggetti, costumi e testi di Mercury. Il risultato ha già raggiunto la stima massima per l’intera serie di vendite, con oltre 1.000 lotti ancora da aggiudicare nelle prossime cinque aste per le quali sono state presentate online oltre 19.000 offerte. Oltre 600.000 persone hanno visualizzato le pagine di vendita sul sito web di Sotheby’s. Del resto, l’interesse di pubblico è stato dimostrato dagli oltre 140.000 visitatori che in un mese hanno visitato la mostra dell’allestimento fedele della casa londinese Garden Lodge del cantante a Kensington nella sede di Sotheby’s a Bond Street.
Il top lot della vendita
L'asta serale battuta da Oliver Barker, presidente, Sotheby’s Europa, non è iniziata finché nella sala non è stato intonato “We Will Rock You”, seguito da quasi venti minuti di ostinate offerte per il primissimo lotto proposto. Il prezzo più alto della serata lo ha conquistato il pianoforte a coda Yamaha Baby del 1973 di Mercury battuto per la cifra record di 1,7 milioni di sterline (2,2 milioni di dollari), suonato per comporre alcune delle più grandi canzoni dei Queen, tra cui «Bohemian Rhapsody», «Don’t Stop Me Now» e «Somebody to Love».
I testi autografi
Anche i testi scritti a mano hanno ricevuto moltissimi bidder, rivelando un titolo e una narrazione alternativi per il più grande successo commerciale dei Queen, «Bohemian Rhapsody» (1974 circa) hanno raggiunto 1.379.000 £ (1.740.712 $), aggiudicato a un acquirente online. Uno dei più grandi inni dei Queen, scritto pensando agli appassionati di sport, «We Are The Champions» (1977 circa) ha stabilito il prezzo di 317.500 £ (400.780 $) e quella che è considerata da alcuni come una canzone autobiografica di Mercury, «Don’t Stop Me Now» (1978 circa) è passata di mano per 317.500 £ (400.780 $) dalla stima tra 120.000-180.000 £. La bozza autografa del testo di «Killer Queen», 1974 circa, è stata battuta a 279.400 £ (352.687 $) dalla stima tra 50.000-70.000 £. Registrata nel terzo album in studio dei Queen, questa canzone fu il loro primo grande successo negli Stati Uniti ed è ampiamente considerata il punto di svolta per la band. Infine il testo autografo di grande romanticismo di Mercury, intriso di gospel, «Somebody to Love» (1976 circa) è stato venduto a 241.300 £ (304.593 $).
Costumi e piccoli preziosi
Anche i costumi del cantante hanno prodotto una gara di rilanci: il caratteristico completo di corona e mantello di Mercury - l’abito regale che indossava alla fine di ogni concerto del “The Magic Tour”, che si concluse con l’ultimo spettacolo dal vivo dei Queen insieme a Knebworth nel 1986 - ha raggiunto la cifra di 635.000 £ (801.560 $) dalla stima tra 60.000 -80.000 £, più di 10 volte la stima bassa. La giacca di raso con applicazioni color arcobaleno di Mercury realizzata in America per il tour “Hot Space” del 1982 è stata venduta per £ 203.200 (256.499 $) dalla stima di 10.000-15.000 £, 16 volte la sua stima. Tutti i costumi hanno sopravanzato di molto le stime, la giacca di velluto di seta nera e paillettes di Mercury, indossata nel video promozionale «Bohemian Rhapsody» (1975), è passata di mano per 139.700 £ (176.343 $) dalla stima di 30.000-50.000 £. Considerato il primo video promozionale significativo per una singola uscita, il video ha più di 1,6 miliardi di visualizzazioni solo su YouTube, è entrato nella storia come il primo video musicale precedente agli anni ’90. Anche il braccialetto serpente d’argento indossato da Mercury nello stesso video è stato oggetto di offerte a raffica, superando la sua stima più alta nei primi secondi finendo aggiudicato per 698.500 £ (881.717 $), rispetto alla stima di 7.000-9.000 £: un record per un gioiello appartenente a una rockstar e quasi 100 volte la sua stima. Mercury continuò a indossare ripetutamente il tradizionale capo in stile vittoriano durante la metà degli anni ’70. Il record precedente era detenuto dal talismano in pelle e perline di John Lennon, venduto per 295.000 £ nel 2008.
E ancora un anello di onice e diamanti di Cartier regalato da Sir Elton John al suo caro amico Freddie è stato venduto per molti multipli della sua stima (4.000-6.000 £) a 273.050 £ (344.671 $). Il 100% del prezzo di aggiudicazione sarà devoluto alla Elton John AIDS Foundation che continua a combattere l'Aids in tutto il mondo. La spilla d’oro di Cartier “Queen Number 1”, regalata dal manager dei Queen John Reid a ciascun membro della band quando «Bohemian Rhapsody» raggiunse il numero 1 nel Regno Unito nel 1975, ha raggiunto 165.100 £ (208.406 $) dalla stima di 4.000-6.000 £. Molti altri i preziosi che hanno superato abbondantemente le stime.
L’arte in collezione
lnfine, anche l’arte ha avuto un importante ruolo nella vita di Mercury: l’ultima opera acquistata « Types of Beauty», ritratto della signora Kathleen Newton di James-Jacques Tissot, è passata di mano online per 482.600 £ (609.186 $). La xilografia «Sudden Shower over Shin-Ohasi» di Utagawa Hiroshige è stata venduta per 292.100 £ (368.718 $) 7 volte la sua stima (30.000-50.000 £). Mercury desiderava avere questa stampa e tentò di acquistarne un’altra nell’asta di Henri Vever nel 1977, ma l’offerta fu superata. Imperterrito, alla fine riuscì a procurarsene un’altra in Giappone.
Una miniatura indiana del XVI secolo raffigurante «Un principe a cavallo con il suo entourage che galoppa» è passata di mano per 266.700 £ (336.655 $ dalla stima tra 30.000-50.000 £, acquistata negli ultimi sei mesi della sua vita.Un paravento del XX secolo raffigurante carpe che nuotano, di Urade Katsuhiko, con intarsi in madreperla meticolosamente realizzati, che stava di fronte al camino nella stanza giapponese di Freddie, è moltiplicato 19 volte la stima (8.000-12.000 £) fermandosi a 190.500 £ (240.468 $) aggiudicato a un collezionista cinese in sala.
La grafica «Jaqueline au chapeau noir» di Pablo Picasso, del 1962, appesa nella sua cucina, è stata venduta a un offerente online per 190.500 £ (240.468 $) dalla stima di 50.000-70.000 £. Un altro pezzo forte tra le stampe dell’artista, «Le Matador», 1969 di Joan Miró, è stata aggiudicata a 88.900 £ (112.218 $) dalla stima tra 15.000-20.000 £). Infine un vaso blu elettrico di René Lalique, «Alicante» ha superato di 9 volte la stima fermandosi a 82.550 £ (104.203 $). Le aste della sua collezione proseguono online.
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