L’austerità natalizia imposta dall’inflazione
Continuiamo a registrare rincari che, per quanto riguarda il carrello della spesa, hanno toccato livelli che non si raggiungevano dal 1984
di Giancarlo Mazzuca
2' di lettura
Corsi e ricorsi storici: soprattutto sul fronte economico, l’Italia, spesso e volentieri, continua ad andare controcorrente rispetto ai nostri partner. E' il caso dell'inflazione che in novembre è scesa nell'Eurozona (dal 10,6 al 10%) tranne che nel Belpaese dove è rimasta ferma all'11,8%. Intendiamoci, il fatto che il vertiginoso trend all'insù si sia fermato anche da noi è una notizia positiva ma non è certo sufficiente a farci stare tranquilli perché continuiamo ad essere il fanalino di coda del gruppo. Come possiamo tirare un sospiro di sollievo quando continuiamo a registrare rincari che, per quanto riguarda il carrello della spesa, hanno toccato livelli che non si raggiungevano dal 1984, quasi quaranta anni fa?
Come possiamo restare tranquilli sapendo che tale escalation dei prezzi porterà ad un aggravio per ogni famiglia, secondo le stime dei consumatori, di 3.625 euro con i soli prodotti alimentari che incideranno di più per 1.318 euro. Nelle ultime settimane abbiamo parlato in tutte le salse del caro-bollette che rischia di travolgerci, con i prezzi energetici sempre più alle stelle, ma quasi nessuno si è invece soffermato sul caro-carrello che è altrettanto preoccupante. Le feste di fine d'anno sono alle porte, ma preferiamo non rispondere ancora alla domanda che, di questi tempi, dovrebbe essere d'obbligo: cosa potremo mettere sotto l'albero di Natale considerando che neppure nel periodo del peggior Covid c'erano stati prezzi così alti?
Provate a farci caso, ma l'austerità natalizia che è dietro l'angolo - e in Italia sarà maggiore che nel resto dell'Europa - viene, in questi giorni, davvero ignorata dai mass media. Un silenzio sull'argomento che è comprensibile: dopo tutti i problemi che abbiamo avuto e le tante difficoltà che abbiamo superato, vogliamo rovinarci pure la festa più importante dell'anno? Giusto, cerchiamo di goderci il cappone ed il panettone natalizi ma dobbiamo comunque preparaci a trascorrere feste natalizie particolarmente austere che ci ricordano proprio quelle degli anni Ottanta quando l'inflazione raggiunse quei livelli che, in Italia, stiamo toccando oggi. Anche allora fummo costretti a tirare la cinghia anche se, per certi versi, la situazione attuale assomiglia ancor più a quella degli anni Settanta: mezzo secolo fa ci furono le domeniche a piedi a causa dello choc petrolifero ed anche oggi rischiamo di averle considerando che sono appena stati ridotti gli sconti sui prezzi della “super” concessi dal governo. La domanda d'obbligo è, a questo punto, una sola: come farà il “signor Rossi” a sbarcare veramente il lunario del Natale 2022?
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