Europa

L’auto 2.0? Autonoma, «pulita» e condivisa

di Marina Terpolilli

3' di lettura

Obiettivo zero: zero incidenti, zero emissioni e zero proprietà. Questo l’obiettivo verso il quale viaggia spedita la mobilità sostenibile, anticipato da Lukas Neckermann nel suo libro «The mobility revolution». Secondo il guru, nel tragitto verso la nuova mobilità «ci saranno vincitori, perdenti ma anche numerosi nuovi protagonisti». Il modo di concepire i trasporti su gomma, insomma, nei prossimi anni cambierà radicalmente. Così come il digitale ha trasformato il modo di fruire della musica e di viaggiare e come il car sharing sta mutando il modo di spostarsi in maniera condivisa soprattutto in città.

Naturalmente il traguardo dei «tre zero» è una sfida che coinvolgerà tutti gli utenti, come pure i più grandi costruttori a livello mondiale, poiché nei prossimi 10 anni, a detta degli esperti più quotati, la mobilità cambierà più di quanto sia accaduto negli ultimi lustri, dovendo tenere in conto normative ambientali sempre più rigorose, necessità di spostamenti sempre più frequenti, maggiore tempo trascorso in auto e popolazione connessa in continuo aumento.

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L’automobile, in definitiva, cambierà pelle, ma non per questo ci sarà meno richiesta di mobilità individuale. La tendenza attuale vede nella trazione elettrica la soluzione più prossima, sebbene non su larga scala. Nel 2016 nel mondo sono state immatricolate 773.563 vetture tra elettriche pure e plug-in (fonte: EVvolumes). Tuttavia è interessante notare che le due auto più vendute sono Bev, totalmente elettriche: la Tesla Model S che conduce con 50.935 unità e la Nissan Leaf che incalza con 49.818. Seguono la cinese BYD Tang Phev (plug-in) con 31.405, la Chevrolet Volt (elettrica ad autonomia estesa) con 28.295 e la Mitsubishi Outlander Phev con 27.850. Non sono molte in assoluto, ma i modelli “alla spina” (siano Bev o Phev) si stanno moltiplicando. Già oggi ne sono disponibili già una quarantina in tutto il mondo, numerosissimi sono quelli nel mercato cinese che guarda con estremo interesse allo sviluppo del mercato elettrico. E sono in arrivo le nuove generazioni delle bestseller.

La seconda generazione della Leaf arriverà il prossimo anno con un design ispirato al prototipo Ids presentato al Salone di Tokyo nel 2015. Non avrà ancora batterie rivoluzionarie ma si potrà scegliere quanta autonomia si desidera aumentando i moduli della batteria agli ioni di litio fino a 60 kWh per ottenere un’autonomia doppia rispetto all’attuale di 550 km. In aggiunta, sarà la prima auto dell’Alleanza Renault Nissan a ricevere il sistema di guida Propilot, il primo step di Nissan verso la guida totalmente autonoma. Della ricaduta tecnologica poi ne trarrà beneficio anche la cugina francese Zoe, che ne condivide la piattaforma già dalla prima generazione.

Tra i membri del «Club degli oltre 400 km» (di autonomia) si ritrovano poi le varie Opel Ampera-e, con 520 km dichiarati, l’atteso suv Audi e-tron accreditato di 500 km e la Volkswagen I.D. definitiva con 600 km e la possibilità della guida automatica, attesi per il 2020 e basati sulla piattaforma Modularer Elektrifizierungs Baukasten (MEB) che porterà il Gruppo VW ad avere in gamma 30 vetture elettriche entro il 2025. Mercedes dal canto suo, arriverà sul mercato sempre nel 2020 con la EQ Concept, una suv che ricorda le linee di una coupé e che rispetta in pieno gli obiettivi della mobilità futura: elettrica, autonoma, condivisa e connessa.

Anche Mercedes promette dieci modelli elettrici evoluti entro il 2025 con oltre 500 km di autonomia, oltre ad una interessante Gpc F-Cell ibrida plug in a idrogeno, al debutto già nel 2018. Da tenere d’occhio è Elon Musk, che ha promesso il debutto della Tesla Model 3 nel 2018. Negli Usa, poi, una discreta affermazione l’ha ottenuta la Chevrolet Bolt, l’unico modello a tenere testa alla prima Leaf assieme alla quale rincorre il primato dei due modelli Tesla disponibili: Model S e Model X, però ancora troppo grandi e costosi per un vasto pubblico. In Europa invece i ruoli si invertono e sono Leaf e Zoe a distanziare le due Tesla, ma tanti sono i contendenti che incalzano, dalla Hyundai Ioniq Electric (e c'è anche Phev), alla Kia Soul EV, dalla Smart Ev alla VW e-Up, dalla Citroën C Zero e Peugeot iOn alla Bmw i3, e la lista si allunga fino a comprendere la Bluecar Pininfarina utilizzata per il car sharing di Parigi, e le Phev come Porsche Cayenne, Mitsubishi Outlander, Audi a3 e-tron, Bmw i8, e tante altre che si affacciano di giorno in giorno nelle concessionarie.

E poi c’è l’idrogeno che in tutta probabilità reclamerà un suo spazio. Sulle strade ci sono già la Hyundai ix35 Fcev, la Toyota Mirai e la Honda Clarity Fcx: è carente la distribuzione e il costo del “carburante” è ancora elevato, tuttavia il traguardo di un’auto autonoma, ancora più pulita grazie all’idrogeno e condivisa è sempre più dietro l’angolo.

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