L’auto del futuro è elettrica. Ma gli italiani continuano a bruciare il gasolio
di Jacopo Giliberto
2' di lettura
Chi ne capisce è d’accordo sul fatto che l’automobile di domani sarà mossa dalla corrente elettrica. Analisti e imprenditori sanno con chiarezza che bisogna prepararsi già oggi e che bisogna investire in tecnologie, ricerca e impianti per non trovarsi domani spiazzati da un mercato che correrà a chilowattora.Le divergenze però ci sono, e riguardano non il che cosa, l’addio al petrolio è dato per sicuro, bensì il quando, cioè i tempi in cui ciò avverrà.
L’auto elettrica sarà un lampo (la propugna per esempio Francesco Starace, amministratore delegato dell’Enel); no, sarà un passaggio piuttosto graduale (è la cautela di Claudio Spinaci, presidente dell’Unione Petrolifera); macché, l’uso del petrolio durerà ancora molti decenni (è il parere espresso dall’economista Alberto Clô nel nuovo libro «Energia e clima» pubblicato dal Mulino).
Per alcuni il passaggio dal petrolio alla tecnologia dell’auto elettrica sarà secco, diretto; per altri si farà ricorso a tecnologie di intermediazione come gli esperimenti sull’idrogeno, ora in ridimensionamento, oppure come la transizione attraverso il metano e il biogas, su cui puntano per esempio il Consorzio italiano biogas e la Snam.
Ma i pronostici riguardano l’incertezza del futuro, mentre i consuntivi analizzano un passato che è certo e misurabile.
Gli italiani stanno tralasciando il gasolio? Finora, no. Ecco i consumi petroliferi del mese scorso, agosto. Gli italiani hanno bruciato in un mese 5 milioni di tonnellate di petrolio e prodotti petroliferi (+0,1% rispetto allo stesso mese del 2016). La domanda di carburanti (benzina e gasolio) è stata di 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un decremento del 2,3% (-60mila tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.
A parità di giorni lavorativi, in agosto la benzina nel complesso è diminuita molto, del 4,6% (-32mila tonnellate), e il gasolio è sceso in modo appena accennato, l’1,5% (-28mila tonnellate). Il mese di agosto, con le scorribande vacanziere, forse indica meno di altri le tendenze di lungo periodo. Ecco allora i consumi da inizio d’anno.
Nei primi otto mesi la domanda petrolifera è stata di 38,6 milioni di tonnellate(-1,2%) rispetto al periodo gennaio-agosto del 2016. La benzina è scesa velocemente del -3,6% (-181mila tonnellate), mentre nei primi otto mesi dell’anno, confrontati con lo stesso periodo del 2016, il consumo di gasolio rimasto stabile e inchiodato agli stessi dati del 2016 (per maggiore precisione, un aumento irrilevante dello 0,1%, cioè 10mila tonnellate in più).
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