ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAnalisi dei mercati

L’azionario consolida, focus su Bce e sulle trimestrali Usa

Nell’ultima settimana l’Europa limita i danni più degli States, a scivolare è il Nasdaq (-3,8%)

di Andrea Gennai

3' di lettura

Settimana negativa per i principali listini azionari internazionali, che consolidano dopo il recupero dai minimi post guerra. L’Europa fa meglio degli Usa con il Dax in flessione di poco meno dell’1% e il Ftse Mib dell’1,3 per cento. Particolarmente pesante il Nasdaq che lascia sul terreno il 3,8%: l’aumento dei rendimenti e l’attesa di una stretta decisa al prossimo meeting Fed colpiscono i tecnologici. Tra i dati macro da seguire nei prossimi giorni martedì sarà la volta dell’inflazione Usa mentre giovedì si riunisce il board della Bce. Riflettori anche sulle trimestrali Usa e in particolare sui finanziari: giovedì l’appuntamento è per Goldman Sachs e Citigroup. A dettare la linee sui listini azionari saranno sempre gli sviluppi della guerra in Ucraina.

S&P 500

Wall Street resta sotto la resistenza di 4.600 punti. Il mercato fa fatica a oltrepassare questo ostacolo e perde progressivamente terreno. L’indice S&P 500 ha chiuso a 4.488 punti. Siamo in una fascia intermedia. Per proseguire il recupero e spingersi verso i massimi storici è necessario riportarsi sopra l’area indicata altrimenti c’è il rischio di una ripresa del movimento al ribasso. I riflettori restano sempre puntati su 4.230 punti, indicato da settimane come spartiacque per la tenuta del trend rialzista di medio e lungo termine. L’S&P 500 mantiene una forza decisamente maggiore rispetto al Nasdaq.

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L'indice Vix, che misura la volatilità implicita delle opzioni legate all'S&P 500, ha testato l’area intorno a 20 senza bucarla al ribasso. Alla fine della settimana ha chiuso a 21. Sviluppi sotto area 20 sarebbero compatibili con un quadro più ottimistico per il mercato azionario. Il fatto che il Vix non scenda al di sotto potrebbe preludere a una ripresa della tensione sull’equity. Il livelllo successivo da monitorare è quello di 25: al di sopra potrebbero scattare vendite più significative per l’azionario.

SP500
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Ftse Mib

Piazza Affari perde terreno ma si mantiene sopra il supporto di 24mila punti. L'indice Ftse Mib ha chiuso a 24.819 punti. Il recupero dai minimi del 7 marzo resta comunque significativo. Area 24mila è uno spartiacque importante: serve la sua tenuta per uscire più rapidamente possibile da questa fase di incertezza. Il prossimo target in caso di prosecuzione del rialzo è area 25.800 punti. Un ritorno sotto 24mila potrebbe invece alimentare una nuova pressione ribassista con il rischio di andare a ritestare i recenti minimi.

FTSE MIB
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Oro e dollaro

L'oro consolida e resta a un soffio dalla resistenza di 1.950 dollari e questo nonostante il continuo rialzo dei rendimenti dei governativi Usa con il decennale intorno sopra al 2,5% non agevola il metallo giallo. Il primo supporto significativo passa in area 1.830. Il driver in questa fase sembra essere ancora il fattore inflazione e l’incertezza legata all’evento bellico in corso. È importante, per la prosecuzione del rialzo che l’oro si riporti sopra l'area strategica di 1.950 dollari: solo sopra questo livello si possono creare i presupposti per attaccare i recenti massimi.

Il dollaro si mantiene ben intonato al rialzo. Il dollar index, che sintetizza il valore del biglietto verde verso il resto del mondo, ha rivisto la soglia psicologica dei 100 punti. I corsi appaiono un po’ tirati ed è possibile un consolidamento. Nel breve il primo supporto si attesta a 97,5 e al di sotto di aprirebbe una fase di consolidamento sempre in un contesto rialzista.

ORO
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