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L’edilizia universitaria guida la trasformazione urbana a Torino

L’edilizia universitaria orienta la trasformazione del capoluogo piemontese, sia per le aule, sia per l’ospitalità degli studenti fuori sede

di Maria Chiara Voci

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2' di lettura

L’edilizia universitaria guida, come spesso è già accaduto in passato, la trasformazione urbana dell’edilizia esistente nel capoluogo piemontese. Con due operazioni: una dedicata alla didattica e l’altra all’ospitalità degli studenti fuori sede.

Primo taglio del nastro: siamo a Torino, tra via Chiabrera e via Marenco, nel complesso che dal 1968 al 2012 ha ospitato la redazione e gli uffici del quotidiano La Stampa. Su una superficie totale di 15.140 metri quadri è nato un nuovo campus dell’università, che ospita 12 aule per attività didattiche e laboratori della facoltà di Medicina per una capienza complessiva di 3.200 studenti oltre all’archivio scientifico e tecnologico dell’università di Torino (Astut), la struttura universitaria deputata a raccogliere, conservare e studiare i reperti materiali testimoni della ricerca e della didattica nell’ateneo torinese. Il palazzo occupa una posizione non lontana dal parco del Valentino e dal fiume Po.

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Il cantiere è stato ultimato a tempo di record, in 300 giorni: le lezioni ospitate saranno già quelle del prossimo anno accademico. L’intero complesso, acquisito a maggio dal fondo Azimut Libera per 38 milioni, è stato in parte affittato all’ateneo. «Abbiamo dato vita a un grande intervento edilizio di economia circolare dal forte impatto sociale e simbolico - ha dichiarato all’inaugurazione lo stesso rettore, Stefano Geuna –. Oltre al significativo miglioramento delle dotazioni dell’ateneo, questo investimento produrrà anche effetti positivi di rivitalizzazione socio-economica del quartiere».

Dove un tempo erano collocati i locali per le attività di stampa e spedizione, troveranno spazio le aule. Nella sezione che affaccia su via Marenco, al primo piano, ci saranno invece il centro medico e i laboratori della struttura universitaria di Igiene e scienze motorie (Suism). Nella stessa porzione di edificio, al secondo piano, oltre a ulteriori 4 aule, ci saranno spazi di relazione e aule studio. Se gli spazi di lezione aprono a settembre, il centro medico e i laboratori della Suism saranno completati entro il 2021. Il progetto del nuovo campus ha coniugato modalità costruttive sostenibili ed ecologiche utili al risparmio energetico con dotazioni domotiche e impiantistiche a elevata tecnologia.

In un’altra zona di Torino – via Perugia 45, nell’area delle facoltà umanistiche, non lontano dal campus progettato da Foster e Camerana – aprirà già ad agosto la nuova residenza studentesca Camplus Torino Regio parco. L’investimento è del fondo di social responsability Aristotele, gestito da Fabrica Immobiliare sgr e interamente sottoscritto da Inps: in una zona degradata, come quella di Barriera di Milano, è stato recuperato un sito industriale dismesso da anni, dove sono disponibili camere singole e doppie, con zona living, cucina e servizi accanto a sale meeting e per lo studio, una palestra, un campo da padel e uno spazio ristorazione. La residenza è gestita da Camplus. I lavori della struttura sono stati realizzati da CoGeFa e Mattioda. «Rispetto a quanto realizzato fino ad oggi – spiega Maurizio Carvelli, ceo e fondatore di Camplus – ciò che differenzia la nuova struttura è la filosofia che utilizzeremo per creare sinergie e far dialogare gli abitanti, cioè studenti, giovani lavoratori e imprenditori che guideremo con attività finalizzate alla nascita di una vera e propria community».

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