L’INTERVENTO

L’elettrico può salvare l’industria europea dell’auto dal declino

di Monica Frassoni*

Una Golf elettrica in mostra al Salone dell’auto di Bruxelles (Reuters)

1' di lettura

Nell'intervista rilasciata al Sole 24 Ore del 27 gennaio, Alberto Bombassei sostiene che l'auto elettrica mette a rischio un milione di occupati in Europa. È vero proprio il contrario: se oggi le industrie europee non puntassero sull'elettrico perderebbero posti di lavoro; e infatti la maggior parte di loro lo fanno e da tempo; anzi se fossero ancora più determinati accelererebbero la spinta delle rinnovabili e gli occupati potrebbero anche aumentare, come ci ricorda uno studio recente del centro studi Transport&Environment.

Quanto all'italia, possiamo ricordare come nel Piano nazionale energia clima, appena inviato a Bruxelles si parli di sei milioni veicoli elettrici al 2030. Interessanti, poi, i risultati di uno studio Ambrosetti e Enel, che evidenziano come l'avvio di una nuova “rivoluzione” potrebbe generare nel mercato italiano degli autoveicoli elettrici e la sua filiera un fatturato cumulato compreso fra i 24 e i 100 miliardi di euro entro il 2025 e fra i 68 e i 303 miliardi di euro entro il 2030.

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In sostanza, la mobilità elettrica può divenire un potente driver per lo sviluppo del settore automotive italiano, invertendone il declino. Ma certo, questo scenario implica rapidità, lucidità e visione che sembrano mancare. Bombassei pare voler continuare nell'errore che lui stesso ammette, quando 10 anni fa il settore non anticipò, anzi frenò la tumultuosa rivoluzione in atto.

* Presidente dei Verdi Europei

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